Le Airpods Max come vanno verso l’estinzione. È questa la previsione elaborata dal solito Mark Gurman in una nota pubblicata sulla sua newsletter settimanale, PowerOn.
Basandosi sui dati di vendita e sul trend del mercato, il giornalista americano prevede che non solo non ci sarà nessun altro aggiornamento dell’attuale modello, già “upgradato” (virgolette d’obbligo) con USB-C e nuovi colori, ma pensa che ben difficilmente ci sarà un successore almeno se il mercato resterà quello attuale.
Le Airpods Max, presentate a settembre 2020 (qui la nostra recensione), sono un prodotto che non è difficile definire tecnologicamente obsoleto. La ragione è nell’assenza del chip H2 che Apple sfrutta negli AirPods Pro. Quindi da esse non è possibile avere funzioni come, ad esempio, l’audio adattivo e la potenza della cancellazione del rumore non è al pari di quella di altri prodotti concorrenti.
Restano un parametro di design e di stile e per questo continuano ad essere acquistate, nonostante il prezzo, da un buon numero di clienti che le usano come status symbol (Gurman cita le palestre americane come parametro..). Non possono essere quindi definite nè un vero clamoroso flop (come sia avvia ad essere il Vision Pro) nè un successo (come lo sono stati altri prodotti). Di qui la scelta di mantenerle in vita e di stare a vedere che cosa accadrà.
Se in futuro uno dei concorrenti principali di Apple in questo ambito, parliamo di Sony, Samsung e Sonos, dovesse decidere di rilasciare un vero concorrente o se Apple dovesse trovare una strada che davvero possa cambiare lo scenario allora arriverebbe un erede altrimenti, no.
Un altro orizzonte percorribile potrebbe essere quello di abbassare il prezzo delle Airpods Max (579 euro il prezzo di listino ma nel momento in cui scriviamo si trovano a 539,00 euro su Amazon). Ridurne il listino di 150 euro potrebbe spingere le vendite del modello attuale e spianare la strada per una nuova versione. Ma Gurman pensa che questo scenario sia poco improbabile perchè Apple ha pochi incentivi a metterlo in atto.