Si parla molto di Thunderbolt 3 e 4 (e anche 5) ma nel mercato ci sono soluzioni USB-4 altrettanto valide che possono offrire risposte interessanti a più di una esigenza, specie per chi cerca prestazioni ed elasticità di configurazione. Sul mercato esistono diversi prodotti di buona qualità ma la loro introduzione non segue così velocemente la crescita della capacità degli SSD interni e i prezzi sono relativamente elevati.
Una buona soluzione è quella di dotarsi di un case veloce con l’ultima tecnologia disponibile e abbinare un SSD interno altrettanto veloce di ultima generazione per sfruttare al massimo la velocità dell’interfaccia e rimediare anche all’elevato costo degli upgrade interni dei computer Apple che come noto non permettono la sostituzione dei dischi interni. In questo modo avremo dischi esterni con velocità paragonabili a quelli dei dischi interni e comunque sufficienti a gestire grandi quantità di dati per video e 3D senza colli di bottiglia.
Noi ci abbiamo provato con un prodotto molto interessante di UGREEN.
Elegante ma protetto
Il case UGREEN USB 4 per SSD M.2 NVMe arriva in una scatola di cartone ben definita e progettata: una volta aperta, da una parte il case vero e proprio e dall’altra, racchiusi in un angolo di cartone, i due cavi USB di collegamento, un piccolo cacciavite e una vite di sostegno di riserva.
L’attenzione nei particolari non è una novità di UGREEN, ma è sempre molto apprezzata: la vite che chiude il case segna precisione e sicurezza operativa (ed evita rotture date dall’uso continuo), e il cacciavite una carezza ben accetta.
Il case è realizzato interamente in metallo, con la parte superiore che si apre per ospitare una memoria M.2 (su diversi standard), con un connettore USB-4 (su standard USB-C) e un vestito di gomma morbida, estraibile, che lo protegge dagli urti.
Il case è colorato di Nero opaco, con leggera satinatura, quasi totalmente, tranne per un anello realizzato in colore bronzo chiaro: nella parte superiore sostano una vite per bloccare il coperchio e un piccolo LED di colore bianco che ne indica il funzionamento.
M.2 multistandard
Una volta estratto dalla scatola, la guaina in gomma si sfila facilmente, e con il cacciavite in dotazione possiamo aprire il piccolo coperchio per scoprire l’alloggio della memoria M.2.
Il case è compatibile con le memorie M&B Key e M Key in 4 misure, 2280, 2260, 2242 e 2230, coprendo di fatto la stragrande maggioranza di questi supporti, divenuti oramai molto comuni.
Da parte nostra abbiamo effettuato delle prove utilizzando due SSD di Western Digital, una unità WD Red SN700 (adatta ad un uso intenso 24/7) e una unità WD_Black 770 (pensata per il mondo dei videogiochi, quindi con velocità di picco maggiore).
In entrambi i casi abbiamo utilizzato come prova un MacBook Pro con M3 Pro su porta Thunderbolt 4, compatibile anche con lo standard USB-4.
USB-4, questo sottovalutato
Lo standard USB-4 lascerà qualche utente perplesso, ne siamo sicuri, tanto è conosciuto il vecchio formato USB3.x (con una quantità indefinita di varianti) quanto questo nuovo USB-4 è stato sottovalutato.
Il motivo di questo è dovuto soprattutto alla sovrapposizione con un altro standard, Thunderbolt 4, che da quando Intel ne ha liberato i diritti nel 2019 ha iniziato a spopolare anche nei computer di fascia medio bassa, rubando un po’ di spazio a USB-4.
Ma nella realtà i due formati sono abbastanza simili, specie nella gestione di unità di archiviazione esterne come in questo caso. O meglio, le differenze (minime) ci sono, ma sono abbastanza relative e non impattanti, specie nel settore dell’archiviazione.
USB-4 utilizza un connettore di tipo C, lo stesso del Thunderbolt 4 (che possiamo trovare ad esempio nei Mac e anche in molti PC) ma anche lo stesso presente nei recenti modelli di iPhone e di iPad.
In poche parole, lo standard qui è solo nominalmente diverso da quelli più famosi, ma ottiene le stesse caratteristiche e le stesse (grandi) potenzialità, collegandosi agli stessi connettori, in pratica una differenza solo semantica, considerato che si tratta di una periferica di archiviazione.
Come funziona
Montare l’unità SSD dentro il case è una operazione assolutamente alla portata di tutti, anche di chi non l’ha mai fatto.
Una volta aperto il coperchio, inserita l’unità SSD e fissata con la vite di sostegno, il gioco è fatto. Si inserisce il pad termico nella confezione sopra l’SSD, si riavvita il tutto, lo si collega al computer e il gioco è fatto.
Noi abbiamo provato il Case UGREEN USB 4 per SSD M.2 NVMe con un MacBook Pro 14 M3 Pro su porta Thunderbolt e le prestazioni sono state assolutamente all’altezza.
I valori sono sempre stati alti, con velocità ben superiori ai 2.300/2.400 MB/s, con picchi anche di 3.300, valori che si avvicinano a quelli dell’SSD interno del MacBook Pro che viaggia a 4.200/4.800 MB/s circa e superiori a molti altri dischi commerciali.
I valori maggiori sono stati raggiunti con l’unità WD_Black 770, probabile che con la nuova unità WD_BLACK SN850X si abbiamo valori ben più gratificanti.
Ovviamente la scelta di un case esterno, al posto di una unità commerciale (dove disco e case sono un tutt’uno) è un po’ controcorrente rispetto alla massa che preferisce soluzioni tutto in uno, in particolare nel mercato consumer.
Il professionista invece magari preferisce questa soluzione per vari motivi, in primis perché con il tempo è possibile cambiare solo l’unità di memoria, magari con una più capiente, risparmiando molto in termini di budget.
Per il resto l’unità non ha scaldato quasi nulla neppure nel passaggio unico di 2,5 TB di dati (con molti disegni vettoriali e foto, quindi tantissimi file molto piccoli) anche se la piccola ventolina interna si è accesa quasi subito ed è stata sempre presente, ma il rumore è davvero minimo e percepibile solo a computer spento.
La dimensione del case, non da sottovalutare, è di 12,3×5,1×2,0 (esoscheletro esterno in gomma incluso) per circa 129 grammi di peso (con SSD incluso) ma data la forma sta bene sulla scrivania, mentre in tasca è un po’ impegnativo, meglio nello zaino del computer.
Noi abbiamo usato il Case UGREEN USB 4 per SSD M.2 NVMe praticamente sempre con l’esoscheletro in gomma presente, anche se l’uso era da ufficio e la gomma non era necessaria: nulla però ci vieta di toglierla, in modo che il disco appaia di certo più elegante anche se l’unità non presenta piedini in gomma che migliorano l’aderenza su superfici liscia (quindi senza la gomma appoggia direttamente sulla superficie).
Conclusioni
Bello, con materiali pregiati e una connessione al computer (o ad un altro device, perché oramai lo standard USB4 è molto diffuso) molto potente, questa soluzione di UGREEN, associata ad un SSD veloce, offre prestazioni davvero importanti, che possono far felice qualunque tipo di utente.
Chi necessita di velocità per audio, video o immagini, chi usa macchine virtuali o anche per chi deve gestire un catalogo di file molto, molto grande e necessita di azioni e ricerche veloci, questo case UGREEN USB 4 per SSD M.2 NVMe è davvero una soluzione che ha pochi concorrenti, a patto appunto di scegliere una unità SSD capace e veloce.
Il costo, lo ammettiamo, è alto per un case M.2, ma è uno scotto che è tipico dei prodotti di qualità, con un vantaggio in termini di velocità spesso due o tre volte superiore.
Pro:
• Velocissimo
• Costruzione in metallo, esoscheletro in gomma morbida
• Ottimo in ufficio quanto in viaggio
Contro:
• Dimensioni importanti
• Costoso se non scontato, anche considerando la velocità
• Serve una SSD veloce per farlo rendere al meglio
Prezzo:
• 109,99 € (Case UGREEN USB 4 per SSD M.2 NVMe) In questi giorni si acquista con un coupon di sconto del 30% su Amazon.it.
Consigliati per un abbinamento
• 86,07 € (WD_BLACK SN850X 1 TB)
• € (WD_Black 770 1 TB)