Avrete già sentito parlare di Quantum Dot. Questo termine appare con frequenza nei mercatoni sulle etichette dei TV e fa capolino in tanti nomi di televisori, specialmente di Samsung. Ebbene anche Apple potrebbe fregiare con un bollino “Quantum Dot” gli schermi dei suo MacBook Pro con chip M4
Secondo quanto afferma Ross Young, analista specializzato nel settore dei display, Apple nei nuovi computer ha iniziato ad usare panelli quantum dot per migliorare la resa cromatica.
Quando Apple presentò il primo MacBook Pro Retina, la tecnologia Quantum Dot era stata presa in considerazione ma era stata scartata per via del requisito relativo al cadmio, optando per il KSF (fluorosilicato di potassio) anche se la tecnologia quantum dot era ritenuta superiore in termini di accuratezza dei colori e gamut.
Oggi però, dice Young, esistono soluzioni quantum dot senza cadmio che vantano buone e superiori capacità di gamut (spazio colore, l’intera gamma che può essere visualizzata) e migliori performance rispetto agli strati KSF in precedenza sfruttati da Apple.
Big Apple display news, they have adopted quantum dots for the first time. The latest MacBook Pro's (M4) use a quantum dot (QD) film rather than a red KSF phosphor film.
In the past, Apple went with the KSF solution due to better efficiency and lack of cadmium (Cd), but the… pic.twitter.com/5olq9lEHs9
— Ross Young (@DSCCRoss) November 14, 2024
Tipicamente gli schermi dei monitor sfruttano LED di colore bluastro al quale viene aggiunto un fosforo di colore giallo ottenendo, di conseguenza, dei colori primari (rosso, verde e blu) non del tutto puri e vividi. Con il Quantum Dot si elimina il fosforo giallo, sostituendo con nanoparticelle che, grazie alla loro fluorescenza riescono a migliorare la luce proveniente dal Led Blu, generando una luce bianca brillante che, a sua volta, genererà colori primari più luminosi e vividi.
Tra i vantaggi della tecnologia QLED, la possibilità di garantire colori brillanti ma anche di offrire più tonalità rispetto a quanto avveniva in precedenza. Altro vantaggio è la possibilità di prevenire il color banding (un effetto che si verifica quando la profondità di bit è troppo bassa per supportare sfumature di colore sufficienti per consentire una transizione graduale).
La tecnologia quantum dot è usata da anni nei display top di gamma, e aziende come Samsung offrono display e TV di questo tipo con l’indicazione QLED. Il nome “Quantum Dot” fa riferimento ai punti quantici, particelle estremamente piccole che hanno la capacità di emettere un’intensa fluorescenza. La tecnologia QD agisce alla base, in altre parole nel momento della generazione del colore.
Apple non ha evidenziato specifiche migliorie che riguardano la gestione colore del display nei MacBook Pro con chip M4, limitandosi a spiegare che il display Liquid Retina XDR offre 1600 nit di luminosità HDR di picco e ora raggiunge fino a 1000 nit di luminosità (superiore rispetto ai 600 nit di prima) “per i contenuti SDR in pieno sole”, offrendo una visione ottimale anche quando l’utente si trova all’aperto. Im ambienti meno illuminati, la luminosità si riduce a 1 nit per consentire all’tente di lavorare anche con poca luce.
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