Un tribunale cinese è stato chiamato a pronunciarsi su una causa intentata da uno sviluppatore locale contro Apple, presa di mira per le policy dell’App Store, uno scontro sulla falsariga di quello avvenuto tra Apple ed Epic Games per la commissione del 30% sugli acquisti digitali effettuati tramite l’App Store iOS e per le regole imposte da Apple sulle app che è possibile presentare sull’App Store.
Lo riferisce Bloomberg spiegando che il Tribunale di Pechino per la proprietà intellettuale ha accettato la denuncia presentata da un’app denominata Bodyreader, app che Apple ha eliminato dallo store nel 2020.
Beijing Bodyreader Technology chiede un risarcimento di circa 420.000$ per danni e il comportamento “disonesto” di Apple contro l’app (che dovrebbe aiutare i bambini a correggere la postura).
La decisione del tribunale cinese potrebbe dare vita a un esame approfondito delle policy dell’App Store. Gli sviluppatori che vogliono distribuire app sull’App Store devono rispettare determinate regole, anche in termini di qualità e sicurezza, e Apple ha il potere di approvare o no le app per l’App Store, scelta che è spesso oggetto di discussione con sviluppatori che non gradiscono imposizioni della Mela.
Come accennato, alcune delle questioni che il tribunale cinese dovrà affrontare ricordano quanto avvenuto con lo sviluppatore di Fortnite: nell’agosto del 2020 Epic aveva deciso di smettere di pagare quella che era stata definita la “tassa Apple”, la commissione del 30% sugli acquisti effettuati tramite l’App Store, aggiungendo una funzionalità che consentiva agli utenti di bypassare il sistema di pagamento della Casa di Cupertino. Apple non aveva gradito lo “sgambetto” e arrivò a bloccare Fortnite per violazione dei termini di servizio dell’App Store (alla fine Epic è riuscita nel suo intento e ora ha un suo store indipendente da quello Apple).
Lo scontro con lo sviluppatore cinese potrebbe scardinare il sistema di business della distribuzione digitale anche nel Paese del Dragone. Nei Paesi della Unione Europea (UE) Apple è stata costretta ad applicare dei cambiamenti nell’App Store, al fine di conformarsi al Digital Markets Act (DMA) e offrire nuove opzioni per l’elaborazione dei pagamenti e il download delle app su iOS. Tra gli obblighi di Apple nell’UE vi sono nuove opzioni per distribuire app iOS da app marketplace alternativi, ma anche nuovi strumenti e API che consentono agli sviluppatori di offrire le proprie app iOS in download da app marketplace alternativi.
L’udienza a porte chiuse sul caso Bodyreader parte giovedì 13 novembre e già entro la prossima settimana dovrebbero emergere i primi dettagli sull’andamento del caso. L’azienda statunitense già in precedenza è riuscita a difendersi da accuse antitrust nell’ambito di una causa che era stata intentata da un consumatore cinese a inizio anno.