Quando si iniziò a parlare di Amazon Prime Air nel 2013 sembrava fantascienza o quasi, ora invece le consegne via droni sono iniziate a Phoenix in Arizona e, se il colosso manterrà piani e tempistiche annunciati, presto saranno attivate anche in uno dei centri di distribuzione Amazon in Italia.
I dettagli sul funzionamento in USA saranno molto simili se non del tutto identici anche nel nostro Paese. Per gli utenti che vivono in alcune aree di Phoenix, una volta inserito un prodotto nel carrello, il sistema Amazon mostra se per quel prodotto è disponibile la consegna via drone.
Il peso non deve superare 2,3 kg e non deve trattarsi di merce o prodotti delicati, perché il drone lascerà cadere il pacco sul balcone o nel giardino da una altezza compresa tra tre o quattro metri.
Anche se in precedenza si è parlato di controllo remoto con operatore umano, in realtà i droni Amazon effettuano tutto in completa autonomia: una volta consegnato il pacco tornano al centro di distribuzione per ricarica e nuova consegna.
A Phoenix sono impiegati i droni Amazon Prime Air di ultima generazione MK30 che possono volare più a lungo, anche al crepuscolo e in condizioni non ottimali come lieve pioggia o vento. In ogni caso il sistema avverte che le consegne via droni sono possibili solo di giorno e con meteo favorevole, mai con scarsa luce e visibilità, in presenza di forti piogge e vento.
La strategia Amazon punta all’espansione, sia delle categorie merceologiche e dei prodotti disponibili tramite Amazon Prime Air, sia con l’espansione geografica, in altre aree di Phoenix, in USA ma entro fine anno anche in Europa, un Regno Unito e Italia.
Se Amazon Prime Air sembra procedere secondo i piani (comunque in passato già posticipati), il colosso potrebbe rinviare Alexa con Intelligenza Artificiale al 2025.