Dal 2026 calerà fino al 25% il volume di richieste che partono dai motori di ricerca, indici di contenuti che perderanno quote di mercato a favore di chatbot AI e agenti virtuali.
È quanto emerge dal documento “10 Strategic Technology Trends for 2025” di Gartner. “Le ricerche organiche e a pagamento sono canali fondamentali per i venditori del mondo tech alla ricerca di consapevolezza e realizzazione della domanda”, spiega Alan Antin, vice president analyst di Gartner. Da soluzioni di IA generativa arrivano risposte suppletive ai motori, per elaborare query che prima erano demandate ai motori di ricerca. “Questo obbligherà le aziende a ripensare le loro strategie di marketing strategico, con l’AI generativa che diventerà più integrata in tutti gli aspetti dell’azienda”.
Antin riferisce ancora che l’AI generativa permette di ridurre i costi di produzione dei contenuti, sottolineando che questa ha impatto non solo su attività quali la keyword strategy (parole chiave giuste per arrivare ai potenziali clienti) ma anche per quanto riguarda scelte sui nomi di dominio. Gli algoritmi dei motori di ricerca valuteranno ulteriormente la qualità dei contenuti, tenendo conto di quelli originali e quelli realizzati con sistemi AI e contenuti di qualità saranno ancora fondamentali nel traffico organico (il numero di visitatori di un sito web che provengono dai risultati non pagati dei motori di ricerca, rispetto ai risultati a pagamento).
Secondo Gartner, enfasi verrà data a watermarking e altri sistemi per autenticare contenuti, e disposizioni governative in varie parti del mondo già ora cominciano a indicare la necessità di indicare chiaramente la presenza di contenuti creati con AI.
Gartner prevede ancora che entro il 2028 il 15% delle decisioni lavorative sarà preso automaticamente da “agenti AI” e che il 50% delle imprese inizierà ad adottare prodotti o servizi per affrontare i casi d’uso della sicurezza contro la disinformazione entro il 2028.
Altro dato interessante indicato nel documento di Gartner è che entro il 2030, l’80% degli esseri umani interagirà quotidianamente con robot intelligenti, numeri in forte crescita rispetto a meno del 10% attuale.
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