E’ stata una lunghissima battaglia legale quella condotta da Intel contro l’Europa. Eppure, a distanza di 15 anni, il colosso dei chip ha ottenuto una vittoria significativa, riuscendo ad annullare una multa record da 1,06 miliardi di euro per violazioni antitrust.
La Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che la Commissione Europea, autorità di regolamentazione della concorrenza, non è riuscita a dimostrare che Intel abbia offerto sconti illegali ai produttori di PC che sceglievano di acquistare la maggior parte dei loro chip dall’azienda statunitense.
I giudici hanno respinto tutti i motivi di appello sollevati dalla Commissione Europea, confermando un precedente verdetto di due anni fa, che aveva già annullato in parte la decisione del 2009 della Commissione, in cui si accusava Intel di aver abusato della sua posizione, allora dominante, per danneggiare il rivale AMD.
Intel ha dichiarato di essere “soddisfatta” della sentenza, affermando di voler chiudere definitivamente questa vicenda. La Commissione Europea, tuttavia, ha annunciato che esaminerà attentamente la decisione.
Nonostante il successo per Intel, la questione non è ancora del tutto risolta. Un’altra disputa è in corso in merito a una nuova multa da 376,36 milioni di euro, inflitta lo scorso anno dalla Commissione in relazione a comportamenti specifici.
In particolare, questa seconda vicenda riguarderebbe pagamenti effettuati ai produttori per ritardare il lancio di prodotti con chipset concorrenti. Oltre a contestare questa nuova sanzione, Intel ha intentato una causa contro la Commissione UE per richiedere gli interessi sulla multa originale.
Durante l’indagine antitrust che ha preceduto la decisione del 2009, la Commissione aveva accusato Intel di ostacolare la concorrenza offrendo sconti ai produttori di computer tra il 2002 e il 2005, a condizione che acquistassero almeno il 95% dei chip da Intel. La Commissione aveva anche sostenuto che Intel aveva imposto condizioni restrittive per il rimanente 5% fornito da AMD, che faticava a superare la posizione dominante di Intel.
Negli ultimi anni, Intel ha certamente perso quella posizione di supremazia che aveva in passato e in verità ha perso terreno anche rispetto ai concorrenti. Di fatto le sue difficoltà in Europa hanno rallentato le ambizioni della società nel settore dei semiconduttori e a settembre scorso l’azienda ha annunciato il rinvio di un progetto per la costruzione di una fabbrica in Germania, inizialmente previsto con un sostegno statale di 10 miliardi di euro.
Prima in smartphone e tablet, ora anche nei PC Windows i chip ARM stanno sempre più conquistando il mondo: dopo decenni di rivalità ora Intel e AMD collaborano insieme ad altri colossi per migliorare l’architettura x86.
Alla fine di settembre ha fatto scalpore la voce secondo la quale Qualcomm sarebbe interessata ad acquisire Intel. Per tutte le notizie su Finanza e Mercato si parte da questa pagina di macitynet.