La funzione che nelle recenti versioni di macOS e iOS consente di nascondere le distrazioni sulle pagine web (facendo click sul pulsante “Impostazioni pagina” nel campo di ricerca, scegliendo “Nascondi distrazioni” e poi facendo clic sugli elementi che si desidera nascondere sulla pagina) non piace alla stampa e ai pubblicitari francesi.
Già a maggio di quest’anno (prima ancora del rilascio di iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia) i media d’Oltralpe avevano inviato una lettera al CEO di Apple, Tim Cook, per lamentarsi delle voci che indicavano l’arrivo della funzione di Gomma Magica per il web. Varie organizzazioni professionali hanno inviato una nuova lettera aperta ad Apple per lamentarsi della funzione che elimina pubblicità e altri elementi indesiderati a piacere degli utenti dai siti.
Lo riferisce il sito francese Macg. “Consideriamo collettivamente che questa funzione minaccia l’equilibrio economico dei media e dei fornitori di contenuti, facilita la manipolazione delle informazioni e indebolisca la conformità degli attori coinvolti nella normativa europea sulla protezione dei dati”, scrivono Alliance Digitale, APIG, Geste, SRI, Udecam e l’Union des marques, nomi che rappresentano 800 media e imprese pubblicitarie.
Come spiegato all’inizio, il tool che consente di rimuovere qualsiasi elemento su una pagina web, compresi quelli che gli editori non vogliono (le pubblicità) o non possono eliminare (i banner per il consenso che in genere incoraggiano gli utenti ad accettare il maggior numero di cookie) funziona alla stregua degli ad-blocker. L’utente può selezionare gli elementi “fastidiosi” da una pagina web e ripulirla di quelli che non desidera. La funzione integrata in Safari non è potente quanto software ad hoc per il blocco della pubblicità ma per le organizzazioni prima citate “costituisce una minaccia esistenziale per il modello di pubblicità online, che è alla base di una parte importante dell’economia di Internet”.
I media e le agenzie che si occupano di pubblicità lamentano anche che Apple ha attivato questa funzionalità senza consultarli e senza fornire documentazione. “chiediamo quindi ad Apple di sospendere questa funzionalità e di fornire le informazioni necessarie al mercato sul suo funzionamento tecnico. In assenza di una risposta soddisfacente, ci riserviamo il diritto di intraprendere azioni legali appropriate”, minacciano, citando “DMA e varie altre leggi”.