Tic-Toc. Si diceva così negli anni passati per descrivere la strategia che alterna tra due generazioni di un dispositivo o di una sua componente, una particolarmente innovativa e una meno.

Spessissimo è stato così anche per gli iPhone. Con iPhone 14 al posto di iPhone 13 o, andando indietro nel tempo, con iPhone 6s rispetto ad iPhone 6, c’era stato un “tic”, mentre c’era stato un “Toc” con iPhone 15 al posto di iPhone 14 o iPhone 12 al posto di iPhone 11.

Quest’anno sarebbe quindi il tempo di un nuovo “tic”, quello che dovrebbe far scoccare iPhone 16 rispetto iPhone 15. Ma in realtà dopo avere provato e considerato a lungo il nuovo modello, dobbiamo dire che le cose non stanno così. L’iPhone 16 Plus che stiamo maneggiando mentre scriviamo questa recensione, rispetto ad iPhone 15 non è un tic, ma un mezzo toc. Diremmo anzi un quasi Pro.

Nel nuovo modello non ci sono infatti rivoluzioni (ormai impossibili allo stato di maturazione del settore smartphone), o colossali novità ma ci sono comunque una serie di aggiornamenti alcuni dei quali non solo distanziano più delle attese la generazione 2024 da quella del 2024 ma nel contempo la spingono anche più vicina di quanto non lo sia mai stata alla versione Pro.

Uguali ma distinti

Tutte le differenze in sintesi le leggete nella tabella qui sotto o se preferite le trovate esposte anche in questo articolo. Noi qui le prendiamo in esame analiticamente, cominciando, non stupitevi, da dove sulla carta non ci sono: dal punto di vista del design.

iPhone 16 è infatti sostanzialmente identico ad iPhone 15 e anche a tutti i precedenti fino ad iPhone 12 e non ci sarebbe praticamente nulla da dire non fosse per un dettaglio.

Per fortuna, i colori

Quel che vogliamo sottolineare l’abbandono della scelta bizzarra compiuta con iPhone 15, un telefono da sempre segnato da colori, che era stato privato del colore.

Non ci avventuriamo in ipotesi sulla ragione per cui Apple lo scorso anno avesse deciso di consegnare ai clienti telefoni smunti, anonimi presentati con nomi che citavano una cromatica che era in realtà solo una variazione sul bianco. Non ipotizziamo e non commentiamo oltre, limitandoci a plaudire il passo indietro.

L’iPhone 15 Plus Blu Oltremare che abbiamo tra le mani, torna infatti ad avere una identità precisa, presentandosi proprio anche per il colore; torna quindi ad essere quello che dovrebbe essere da sempre: un telefono personale, allegro, che si sceglie, appunto, anche perché permette di esprimere qualche cosa di noi con la sua tinta.

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Blu Ultramarine e il sedicente Blu dello scorso anno

Sul retro di questo smartphone come sempre molto ben fatto, piacevole da maneggiare, dal design minimalista ma originale, troviamo anche quella che esteticamente è l’unica novità: le due fotocamere (come noto da mesi) sono ora posizionate in verticale invece che in orizzontale.

Apple spiega che si tratta di una modifica attuata per permettere ad iPhone 16, come già da tempo fa iPhone 15 Pro, di riprendere video spaziali per Vision Pro. A noi italiani serve quindi solo per distinguere iPhone 16 da iPhone 15 anche mettendoci sopra una custodia.

Anche qui, nel comparto lenti, segnaliamo un tocco di stile: le fotocamere sono circondate da un materiale plastico nello stesso colore ma (fatta eccezione per il bianco e il nero) con una variazione di tinta  rispetto al vetro del dorso e all’alluminio del bordo per un bell’effetto cromatico e stilistico.

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Grandi ma meno grandi

Passando alle dimensioni non sono cambiate rispetto a quelle di iPhone 15 ma, per la prima volta da anni, non sono le stesse dei modelli Pro a causa delle differenze nello schermo (di cui diciamo sotto).

Parliamo di millimetri, sufficienti però a rendere gli iPhone 16 più maneggevoli dei Pro. In particolare iPhone 16 Plus è più leggero e anche più bilanciato quindi più facile da gestire di iPhone 16 Pro Max.

Fornisce un contributo alla comodità il vetro opaco. Questo dettaglio costruttivo, già visto in iPhone15, rende gli iPhone 16 meno scivolosi rispetto ai precedenti che avevano un vetro lucido.

Lo schermo e la questione di principio

C’è anche un dettaglio non troppo, anzi per nulla, visibile che differenzia iPhone 15 da iPhone 16: lo schermo è coperto da un vetro Ceramic Shield di seconda generazione. Che sia (probabile) uno spunto per il reparto marketing o reale vantaggio in termini di resistenza alle cadute, è difficile da dire. Spiacenti di non poter soddisfare le richieste di chi chiedesse di fare cadere l’iPhone a scopo di verifica.

Ma quando parliamo di schermo dobbiamo soffermarci primariamente sul refresh, ancora a 60 Hz. La scelta, prima che per le ricadute pratiche (che pure ci sono) è da sottolineare e da criticare fermamente, per una questione di principio.

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Lo schermo di iPhone 16 è eccellente ma manca del refresh a 120 Hz

Ci sono telefoni decisamente più scadenti con schermo da 120 Hz, venduti ad un terzo del prezzo di iPhone 16.

C’è il forte sospetto che Apple imponga quindi un telefono mutilato di questa specifica, propria anche di anonimi concorrenti “made in China”, per ragioni che nulla hanno a che fare con i costi della componente ma solo per rafforzare la denominazione Pro a favore del modello che ce l’ha e aumentare quindi i propri margini.

Scelta legittima ma che genera disapprovazione perché per pure ragioni di di upsell, Apple consegna ai clienti un iPhone con uno schermo tecnologicamente arretrato con ricadute pratiche.

Il display da 60 Hz rispondendo, infatti, in maniera pigra alla richiesta di scrolling e nei vari passaggi che richiedono, appunto, un refresh, fornisce l’impressione di essere lento, cosa che non è affatto.

Lo schermo sempre acceso e le sue dimensioni: vabbeh…

Allo schermo di iPhone 16 manca anche la funzione sempre acceso. Ai tempi del lancio, con iPhone 14 Pro, questa funzione ci era parsa interessante, specie in prospettiva, oggi a due anni di distanza, siamo rimasti là e quindi ha un’incidenza trascurabile.

Ovviamente ci sarà sicuramente qualcuno ossessionato dallo scorrere del tempo oppure che ritiene indispensabili le attività live o che percepisce il display tutto nero come un funesto presagio, che la penserà in maniera diversa. Ma dire che iPhone 16 Pro sia superiore ad iPhone 16 per questa funzione è abbastanza complicato, se non appellandosi alla funzione Stand By che in effetti con lo schermo sempre acceso risulta comoda.

Continuando il confronto sullo schermo con  iPhone 16 Pro, iPhone 16 si differenzia dai modelli più costosi anche per le dimensioni del display. Phone 16 Plus ha uno schermo da 6,7 pollici contro i 6,9 pollici di iPhone 16 Pro Max, iPhone 16 da 6,1 contro 6,3 di iPhone 16 Pro.

Svantaggi particolari? Visto che la differenza è di qualche decina di pixel in lunghezza anche con un confronto diretto sarà difficile dire che si tratta davvero di display diversi in dimensioni. A queste condizioni si comprende che l’utilità di avere uno schermo più grande è pari a zero, come zero è lo svantaggio dal non averlo.

Bottone e bottoni

Detto delle differenze parliamo di un’altra cosa, oltre all’aspetto, che non cambia  tra iPhone 16 e iPhone 16 Pro: i bottoni.

Apple per abitudine, praticamente tutti gli anni, mette sui suoi telefoni Pro qualche cosa che solo successivamente mette sui telefoni non Pro. Accadde lo scorso anno, ad esempio, con il tasto azione, disponibile solo su iPhone 15 Pro e non su iPhone 15 e che arriva oggi su iPhone 16 nel 2024.

La stessa cosa non succede però il tasto Controllo Fotocamera, ovvero la principale novità hardware di iPhone 16 Pro che troviamo da subito anche su iPhone 16.

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A sinistra, il tasto azione a destra il tasto controllo fotocamera. Nel confronto: iPhone 15

Tasto azione: si poteva fare di più

Partendo dal tasto azione, non c’è molto altro da dire rispetto a tutto quello che abbiamo già detto lo scorso anno nella recensione di iPhone 15 Pro. Le cose sono cambiate poco.

Ora anche iPhone 16 al posto dell’interruttore del silenzioso, ha un tasto-scorciatoia per alcune funzioni che potremo personalizzare e poi richiamare facilmente.

Un “upgrade” rispetto al tasto azione del 2023 deriva dal fatto che ora è possibile richiamare anche i Controlli; visto che anche gli sviluppatori hanno accesso ai Controlli, il tasto azione può o potrà fare molte più cose, senza ricorrere alla programmazione dei comandi rapidi.

Il problema è che il tasto azione continua a fare solo una cosa per volta quando se riconoscesse il doppio o il triplo click potrebbe farne anche tre.

A qualcuno che ci contestasse dicendo che il doppio o il triplo click del tasto azione contrastano con il minimalismo Apple, risponderemmo invitandolo a considerare che anche l’aggiunta del tasto Controllo Fotocamera non è precisamente in linea con la storia Apple del “less in more” e che quindi forse si poteva fare di più

Il tasto controllo Fotocamera: “utilino”

A proposito del controllo fotocamera, bene il fatto che arrivi da subito anche su iPhone 16, non benissimo la scelta che affolla di tasti il bordo del telefono.

Problematiche indotte dalla selva di bottoni a parte (quando si tratta di stringere l’iPhone in una ganascia per metterlo su un cavalletto o sul cruscotto ora si deve studiare ben bene per non interferire con almeno uno dei tasti), dobbiamo anche dire che  dopo un mese di utilizzo non ci siamo ancora convinti che possa diventare qualche cosa di utilizzo davvero universale.

Certo, Controllo Fotocamera concentra in un solo elemento tante funzioni (leggete qui se volete sapere tutto quel che fa ) che sarebbero da cercare con molteplici passaggi; certo, offre anche una visione pulita della scena senza pezzi di interfaccia: certo, infine, fa potenzialmente anche altre cose (lente di ingrandimento e lettura codici QR e in un futuro prossimo lanciare il riconoscimento Ai degli oggetti), ma quante persone sono interessate a tutto questo e non solo ad avere un modo comodo per scattare foto?

Controllo Fotocamera, in effetti, può anche scattare una foto ma è talmente complesso che domarlo diventa un problema di per sé.

L’implementazione è mirabile, tecnologicamente sofisticata, si tratta di un ibrido, in parte meccanico e in parte capacitivo che risponde a molteplici azioni (tap, pressione lunga, doppio click e trascinamento), ma proprio per questo si deve pensare esattamente a quel che si vuol fare e poi tradurlo in un gesto specifico e non sempre si riesce al primo colpo.

Sempre dopo un mese d’uso su iPhone 16 Pro e su iPhone 16 Plus, pensiamo anche che ergonomicamente non sia perfetto.

Lo si trova infatti lontano da dove istintivamente si pensa di trovarlo (per favorire l’impugnatura e lo scatto verticali) e poi quando, come nel caso di iPhone 16 Plus, il telefono ha dimensioni importanti, è anche difficile da manovrare.

Così alla fine nella fretta o si corre il rischio o di fare foto storte o di fare foto mosse anche perché la pressione da esercitare per scattare deve essere abbastanza (forse anche troppo) decisa.

Insomma, pensiamo che molte persone, specialmente chi non ha un interesse specifico per composizioni particolari, ma vuol solo scattare una foto, per tagliare alla base i problemi non usererà proprio Controllo Fotocamera.

Stili Fotografici: se vi piacciono i filtri

Intendiamoci, il tasto ha i suoi pregi in termini di rapidità di accesso allo scatto fotografico. Soprattutto è ottimo per chi ama gli stili fotografici di iPhone 16.

Parliamo di quelli che Apple chiama “stili di seconda generazione”,  la principale novità software di iPhone 16 Pro che come quella hardware (il tasto) sbarca anch’essa su iPhone 16.

Il tasto Controllo Fotocamera è il modo più diretto per accedere agli stili che sono una collezione di filtri “live”, di cui è possibile vedere prima dello scatto l’effetto. Tutte le loro caratteristiche, tra cui la personalizzazione mediante una sorta di trackpad virtuale, le spieghiamo nel dettaglio nella nostra recensione di iPhone 16 Pro.

Ma in sintesi ecco quali sono il loro assortimento e le loro peculiarità

  • 6 Stili Tonalità, specializzati in ritratti (galleria sopra)
  • 9 Stili Ambiente, filtri in stile Instragram (galleria qui sotto)
  • Possibilità di regolare in presa diretta tono, saturazione e paletta dei colori
  • Modifica anche dopo lo scatto

Gli stili sono utili? Si tratta di filtri, quindi chi ama i filtri, apprezzerà la loro buona qualità, lo sforzo tecnico fatto per renderli flessibili e la facilità di applicazione. Chi non è interessato ai filtri, e vuole semplicemente scattare una foto e basta si dimenticherà presto che esistono.

Tre cose da ricordare

Chi vuole tuffarsi nel mondo degli stili fotografici di seconda generazione, tenga comunque conto di tre cose.

La prima è che la loro scelta e la loro gestione sottraggono una notevole quantità di tempo. Se l’ambizione è quella di tirare fuori dalla tasca il telefono e fare la foto migliore possibile, gli stili fotografici non sono quel che serve.

Per fortuna, si dirà, li possiamo applicare o modificare anche successivamente. In realtà i filtri danno il loro meglio, inclusa la possibilità di modificarli successivamente, solo se si scatta nel negletto formato HEIF quindi quando si tratterà di scambiare quella foto con qualcuno che non ha un iPhone sarà indispensabile convertirlo in JPEG e questo è indiscutibilmente scomodo visto che Apple ci lascia come unica soluzione  “nativa” quella di mandarlo per email.

La terza questione da avere in mente è nelle dimensioni. Le foto per restare modificabili anche dopo lo scatto catturano una serie di informazioni che fanno crescere le dimensioni del file in HEIF, cancellando di fatto l’unica ragione per cui vale la pena di scattare nel formato proprietario di Apple: le dimensioni ridotte rispetto ad JPEG.

La fotocamera

Abbiamo detto del bottone fotocamera e degli stili fotografici, ma la fotocamera? Qui si fa prestissimo visto le novità sono pochissime. Le vedete elencate nella tabella che pubblichiamo sotto, dove abbiamo messo a confronto iPhone 16 sia con iPhone 15 che con iPhone 16 Pro.

Abbiamo infatti la stessa fotocamera frontale e la stessa fotocamera principale dello scorso anno da 12, 24 e 48 megapixel (sensore da 1/1.56″ con apertura di f/1.6) e lo stesso zoom 2X che Apple definisce “di qualità ottica” ma che di fatto è un artificio software che fa un crop e migliora una foto scattata dal sensore Wide.

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La diversa disposizione delle fotocamere di iPhone 16 rispetto ad iPhone 15

L’unica novità vera di iPhone 16 è nella lente Ultra Wide. Le foto hanno le stesse dimensioni dello scorso anno, sono quindi da 12 megapixel ma la lente è più luminosa (f/2.2) e si basa su una tecnologia di messa fuoco a rilevamento di fase.

La lente Ultra Wide ora consente alla fotocamera di funzionare anche per lo scatto di foto macro che in passato erano riservate ai modelli Pro. Un altro passo, quindi, che avvicina il modello di base di iPhone alla fascia superiore.

Foto quasi Pro

Di tutto quello che di buono ci ha consegnato iPhone 15 rispetto ad iPhone 14 abbiamo parlato lo scorso anno. In quella recensione trovate una dettagliata descrizione di come scatta quel telefono e delle sue tante novità. Leggendo quell’articolo, visto che il sensore è lo stesso del modello dello scorso anno, le lenti sono le stesse, anche la qualità è la stessa, saprete anche come fotografa Phone 16.

Mettendosi a scavare tra i pixel per cercare qualche novità portata da iPhone 16 si può forse arrivare a rilevare qualche risultato (ombre leggermente più chiare e colori meno saturi) ma non c’è nulla che emerge con evidenza né che valga davvero la pena di sottolineare.

Nella sostanza iPhone 16 scatta foto eccellenti, molto simili per qualità a quelle di un iPhone 16 Pro se si parla di lente Wide. Solo quando c’è una luce non ideale, iPhone 16 perde il confronto con iPhone 16 Pro per via del sensore più grande di quest’ultimo.

Un po’ meno buono ma comunque di ottima qualità lo scatto 2X. Apple sottolinea con forza che pur essendo frutto di un crop sul sensore, il 2X non è semplicemente questo. C’è un processo di elaborazione sofisticato che dipende dal processore che migliora la qualità dell’ingrandimento.

Lo scorso anno abbiamo dimostrato che era effettivamente così; lo ribadiamo anche quest’anno. Basta guardare la galleria di scatti 1X e 2X che pubblichiamo per capire che in effetti il 2X fa il suo lavoro, forse non bene come un 2X ottico ma sicuramente in maniera più che dignitosa.

iPhone 16 è il Pro della semplicità

Dove iPhone 16 Pro resta (di gran lunga) superiore ad iPhone 16 è nelle opportunità di composizione. Il modello top con le sue molteplici lenti fisiche (incluso il 5X) e virtuali per non parlare del fatto che è in grado anche di scattare in formato ProRaw, offre una flessibilità sconosciuta ad iPhone 16.

Si tratta però di un limite che ricade all’interno dell’identità di iPhone 16 come camera phone, un telefono che si propone come uno strumento per chi semplicemente vuole scattare una foto “bella”, un ricordo piacevole da guardare, suggestivo di un  momento e che sarà essenzialmente da godere sullo schermo del telefono stesso o su un computer. In tutto questo iPhone 16 eccelle per la facilità con cui consente di rispondere a questo compito.

A chi ha questa aspirazione non importerà molto del fatto che non ci sono tutta la serie di focali a disposizione di un iPhone 16 Pro.

Le differenze delle fotocamere di iPhone 15, iPhone 16 e iPhone 16 Pro - macitynet.it
Le differenze delle fotocamere di iPhone 15, iPhone 16 e iPhone 16 Pro

La lente UltraWide e Macro

Se parliamo di UltraWide nonostante le novità (maggiore apertura e nuova tecnologia di messa a fuoco) è difficile cogliere differenze reali. Forse anche qui dedicandosi alla nobile arte del Pixel Peeping, si potrebbe trovare qualche differenza nelle zone più scure della foto.

In ogni caso l’aspetto peggiore dell’Ultra Wide, la definizione della lente stessa, non fa passi avanti.

Questa componente era e resta  l’anello debole di iPhone 16 come camera Phone con una definizione non all’altezza e colori meno precisi di quelli della lente Wide. Qui sotto alcuni esempi

Ma questo non è un problema catastrofico e che si porrà, come detto, a molti di coloro che scelgono o dovrebbero scegliere iPhone 16. Diverso il discorso per chi compra un iPhone 16 Pro che ha gli stessi limiti fatto di definizione. Ma stiamo parliamo di un altro argomento.

La lente Ultrawide grazie alle novità introdotte da iPhone 16 permette ora anche di fare foto macro. Si tratta di qualche cosa di non fondamentale almeno a nostro giudizio, per un telefono come questo, ma è una simpatica aggiunta, utile in alcune sparse occasioni.

In ogni caso le foto macro sono molto simili a quelle di iPhone 16 Pro, definite e con un buon dettaglio, impreziosite da uno sfocato credibile e che esalta il soggetto.

Il trattamento antiriflesso

Apple con iPhone 16 e iPhone 16 Pro applica un nuovo trattamento antiriflesso alle lenti. Questo dovrebbe contribuire a ridurre i lampi e le luci fantasma oltre che attenuare la mancanza di contrasto. In effetti in alcune situazioni questo accade, in altre situazioni la differenza è minima o inesistente. Potete apprezzare da soli nelle foto a confronto che pubblichiamo qui sotto.

Il video senza super slow motion

Nel campo del video la novità di iPhone 16 Pro è essenzialmente una: la possibilità di registrare a 4Kfino a 120 frames al secondo sia nel video normale che in slow-motion. iPhone 15 Pro era limitato a 4K a 60fps o 1080p HD a 240fps in slow motion.

In iPhone 16 questo non c’è. Mancano anche ProRes, registrazione video Log e Academy Color Encoding System, ma se non sapete (come potrebbe essere per il 90% di chi legge) di che si tratta, è difficile pensare che la loro mancanza possa rappresentare per voi un reale problema.

La sostanza che conta è che iPhone 16 offre video eccellenti con risoluzione fino a 4K a 60 Fps che sono lo stato dell’arte su tutte e due le ottiche. E possiamo sfruttare tecnologie come Modalità azione, che stabilizza l’immagine quasi usassimo un Gimbal, modalità cinema (che consente di usare il bokeh per concentrare l’attenzione su una porzione di video) e Dolby Vision.

Alla fine iPhone 16 come sistema per i video fa tutto quello che serve con una qualità superiore ad ogni attesa per chi vuole usarlo in questo ambito senza avere pretese professionali

I due passi avanti del processore

Di solito quando parliamo del processore e delle sue prestazioni finiamo sempre per dire che rispetto al modello precedente non porta novità di sostanza. Lo potremmo dire anche per  iPhone 16 nel confronto con iPhone 15 benché sia un po’ meno vero che in passato.

Questo dipende dal fatto che non parliamo di un salto generazionale di un anno ma, nella sostanza, di due anni. iPhone 15 usava un processore A16, Apple per dare ad iPhone 16 la capacità di gestire anche l’intelligenza artificiale, usa da quest’anno un processore A18.

Parliamo di una CPU a sei core con una GPU da 5 core. È meno potente nella grafica di quello di iPhone 16 Pro ma resta una componente con 8 GB di Ram che permette uno spunto percepibile rispetto ad iPhone 15.

Quel che intendiamo è che seppure non si parla di qualche cosa che cambia le cose dalla notte al giorno rispetto allo scorso anno, al contrario di quel che successo in altri passaggi generazionali, la differenza si percepisce anche senza confrontare direttamente i due dispositivi.

I benchmark che pubblichiamo qui sopra parlano chiaro. iPhone 16 batte iPhone 15 del 25% nella GPU e nel multicore. iPhone 15 era superiore tra il 10 e il 15% ad iPhone 14. In pratica, iPhone 16 è molto simile per prestazioni ad iPhone 15 Pro in fatto di GPU e gli è superiore nella CPU.

I distacchi in prestazioni con un iPhone 14 sono addirittura abissali come si vede sopra. Nell’ordine del 45/50%. Qui sì che siamo davvero di fronte a qualche cosa che cambia davvero le cose nell’utilizzo del telefono in praticamente ogni aspetto.

Tutto il resto

Ci sono alcuni altri dettagli da sottolineare negli iPhone 16. Il primo in particolare che è anche un’altra delle novità di iPhone 16 Pro, la funzione Audio Mix discende dal modello superiore all’inferiore senza attendere un anno o due.

Audio Mix: silenzio si gira

Che fa e a cosa serve Audio Mix l’abbiamo spiegato nella recensione di iPhone 16 Pro. Si tratta di una tecnologia software che permette di migliorare la voce ed eliminare, volendo, i rumori di fondo quando si fanno riprese video.

Ci sono quattro modalità da selezionare dopo aver registrato l’audio: Standard (audio come ripreso in originale), primo piano (riduce l’impatto del suono fuori dall’inquadratura), studio (riduce riverbero e suono di sfondo) e Cinematico (mette in primo piano il suono che arriva di fronte e mette i suoni ambiente in una modalità surround).

La qualità che scaturisce è piuttosto buona e anche se non si può pensare di  eliminare del tutto la necessità di un microfono, la rimozione del rumore di fondo è comunque notevole e in riprese “casual” come sono quelle che nel 90% vengono fatte su iPhone, si migliora l’audio dei video.

L’effetto più convincente se si vuole avere una buona qualità della voce sono le modalità Studio e Cinematico. Tenete solo conto che più viene eliminato il suono di fondo, più la voce diventa innaturale.

USB-C: quel che vi serve

In iPhone 16 come in iPhone 15 abbiamo la porta USB-C. Qui la novità è che non ci sono novità: la porta USB-C da 10 Mpbps è una delle poche cose, oltre alla fotocamera avanzata, che resta esclusiva di iPhone 16 Pro. Qui abbiamo la classica porta USB-C da 480 MB/s, la stessa velocità di Lightning. Questo non è un grave problema perché il limite si manifesta o manifesterebbe solo quando ci trovassimo di fronte al trasferimento di file molto pesanti.

Batteria sempre sovraumana

Già con nella recensione di iPhone 14 Plus, abbiamo detto di ritenere impossibile per un «essere umano proveniente dal pianeta terra esaurire la batteria di iPhone 14 Plus al termine di un solo giorno di utilizzo» e quest’anno con iPhone 16 il discorso non cambia.

Di iPhone 16 Plus, il modello che stiamo provando, Apple scrive che l’autonomia migliora. Si tratta di poca cosa (rilevabile sempre secondo le specifiche solo nello streaming video) e dire che ci siamo accorti sarebbe falso. Questo a differenza di quel che succede con iPhone 16 Pro dove i passi avanti sono tangibili nella quotidianità.

Ma questo non toglie il fatto che, se parliamo di iPhone 16 Plus, resta non umanamente possibile terminare la batteria nello standard delle sedici ore di veglia di una persona comune.

Nel corso della prima parte della nostra prova, quando non abbiamo abilitato la rete cellulare, iPhone è sopravvissuto ad una miriade di attivazioni di schermo (130), lanci dell’app foto (48 minuti) e scatti fotografici (90 minuti) tre ore e 15 minuti di attività, chiudendo il servizio (5% di batteria) al termine del quarto giorno.

Immaginiamo che iPhone 16 Plus possa funzionare lontano da una presa, con un uso normale, almeno per un paio di giorni.

La ricarica

Peccato che quando la batteria finisce ci sia modo di avanzare una delle poche recriminazioni che si possono fare su iPhone 16 Plus: Apple, nonostante la porta USB-C ha deciso di mantenere la ricarica alla stessa velocità di tutti gli iPhone da tempo immemorabile.

La ricarica a 45W come si era vociferato Non c’è. In pratica ci vogliono circa due ore e mezza circa per iPhone 16 Plus. Molti telefoni Android fanno molto meglio.

Apple con il lancio di iPhone 16 ha però introdotto la possibilità di ricaricare in wireless a 25W. Un’ottima notizia perché significa che è possibile arrivare quasi alla velocità di carica del cavo. Una meno buona è che questa potenza si raggiunge solo se si usa il caricabatterie Magsafe 2 che costa 49 € (versione da 2 metri a 59€) e un caricabatterie da almeno 30W.

In ogni caso è sempre possibile ricaricare a 15W con qualunque caricabatterie Qi2, anche qui però non c’è alcuna differenza con un iPhone dal 12 in su.

I nostri consigli per il miglior caricabatterie wireless li trovate li trovate qui

Conclusioni

La conclusione della nostra recensione potrebbe anche non esserci. Si dovrebbe essere capito da tutto quel che abbiamo scritto che iPhone 16 come tutti i predecessori è un prodotto capace di soddisfare tutte le esigenze: è costruito in maniera perfetta, stilisticamente è ineccepibile, ha una fotocamera che permette di scattare foto eccellenti con pochissimo sforzo e ha, specialmente nella versione Plus, una lunga autonomia.

A chi consigliamo dunque iPhone 16? Tutti coloro che hanno un iPhone da 13 in giù troveranno un iPhone molto più evoluto ed affinato. Persino chi ha un iPhone 14 potrebbe farci un pensierino se gli interessano funzioni come Dynamic Island, la fotocamera molto più avanzata e il processore enormemente più potente, per non dire della prospettiva di avere in futuro anche le funzioni di intelligenza artificiale.

La vera novità di quest’anno nei consigli per gli acquisti è però, è che la raccomandazione vale anche a chi ha un iPhone Pro delle stesse generazioni.

Se infatti in passato scegliendo tra il modello di base e il modello Pro dei telefoni Apple c’era sempre la necessità di perdersi qualche cosa delle novità dell’anno, quel sentimento che gli americani chiamano Fomo (fear of missing out, paura di perdersi qualche cosa), nel 2024 fa molta più fatica a manifestarsi.

Tutto quello che di significativo Apple ha introdotto in iPhone 16 Pro, dal controllo fotocamera agli stili, da Audio Mix alla futuribile capacità di gestire l’intelligenza artificiale, c’è infatti anche su iPhone 16. Per non parlare di un processore A18 quasi indistinguibile in fatto di prestazioni dall’A18Pro.

Si, certo, chi compra iPhone 16 non potrà sfoggiare un materiale esoterico come il titanio e mancherà delle funzioni Pro nelle fotocamere e nel video. Ma l’unica vera rinuncia che avrà qualche effetto nella quotidianità sarà lo schermo da 60 Hz che per una deprecabile scelta, tanto più deprecabile perché ha radici solo nel marketing, Apple continua a far mancare su questo modello.

Insomma comprando un iPhone 16 ci si prende quasi il 100% dei vantaggi di un iPhone 16 Pro all’80% del suo costo. Un affare che è nessuno dovrebbe rifiutare a priori.

Pro

  • Ha tutte le novità di iPhone 16 Pro
  • Tornano i colori
  • Leggero e maneggevole

Contro

  • Schermo a 60 Hz
  • I nuovi tasti non sono troppo utili
  • Ricarica lenta rispetto ai concorrenti

Prezzo e disponibilità

iPhone 16 e iPhone 16 Plus costano meno dello scorso anno. iPhone 16 parte da 979 €, iPhone 16 Plus da 1129 €.

Gli iPhone 16 sono largamente disponibili su Amazon. Ecco qui di seguito i link per gli acquisti

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