Nell’ultimo numero della sua newsletter “Power On”, Mark Gurman di Bllomberg afferma che Apple potrebbe avere in cantiere un nuovo Vision Pro già dal prossimo anno, una versione meno costosa dell’attuale (3499$ negli USA), con prezzi che si aggireranno sui 2000$.
Secondo Gurman, Apple abbasserà i prezzi sfruttando un processore meno costoso, materiali con più plastica e meno alluminio e vetro. Un ulteriore riduzione del prezzo potrebbe essere possibile eliminando l’EyeSight (il sistema che aiuta chi indossa Apple Vision Pro a restare in contatto con le persone che ha intorno mostrando gli occhi).
A quanto pare il Vision Products Group di Apple sta lavorando su almeno quattro potenziali dispositivi; oltre al visore meno costoso, in cantiere c’è anche un Vision Pro di seconda generazione che potrebbe arrivare nel 2026; ci sono poi gli smart glass (un prodotto con funzionalità simili agli occhiali Ray-Ban Meta) e si sta studiando anche la possibilità di realizzare degli AirPods con fotocamera.
Tutti questi progetti, secondo Gurman, dovrebbero permettere di recuperare gli investimenti di Apple nella “visual intelligence technology“, in grado di scansionare l’ambiente che circonda l’utente e fornire informazioni e dati utili. Un assaggio di questa tecnologia dovremmo vederlo con nuove funzionalità in arrivo per gli iPhone 16 ma anche con aggiornamenti di visionOS, un insieme di funzioni che, da quello che sembra di capire, dovrebbero permette al sistema operativo di riconoscere gli oggetti e le immagini provenienti dalla fotocamera e offrire interazioni specifiche (video, immagini, tracce audio, modelli 3D con animazioni, link a contenuti online, ecc.).
Il problema di Apple con accessori per la Realtà Aumentata come questi, è che anche se alcune idee sono state concepite prima di altri, Cupertino sembra ora rincorrere, sorpassata da aziende quali Meta; sembra arrancare in un mondo nel quale le persone non sono più disposte ad aspettare novità specifiche di Apple ma pronte a rivolgersi anche ad altre aziende. Apple Intelligence è vista come la chiave di volta che dovrebbe consentire l’accelerazione verso nuovi settori, inclusa la Realtà Aumentata, da sempre un pallino di Tim Cook.