Anche Dan Riccio se ne va da Apple. A rendere noto che lunga serie di cambiamenti al vertice include il già capo del settore hardware di Apple sono voci interne e non ancora confermate secondo le quali l’uscita da Cupertino sarebbe imminente.
Riccio aveva accettato una riduzione di responsabilità, secondo un costume Apple che relega manager di rilievo a ruoli minori prima della loro uscita definitiva dall’azienda e aveva fatto sapere privatamente di essere prossimo alla pensione. Benché, quindi, non siamo di fronte ad una sorpresa in assoluto, resta il fatto che stiamo parlando del più importante cambiamento al vertice di Apple dal giorno della partenza di Jonathn Ive.
Riccio è stato infatti una figura eminente della storia della Mela di almeno gli ultimi quindici anni. Arrivato in Apple nel 1998, era già in vista durante l’era Jobs; ha poi supervisionato il lancio degli Airpods, di iPad Pro e dei primi iPhone di grandi dimensioni, come ricorda Mark Gurman che pubblica un articolo sull’abbandono del dirigente Apple.
Riccio era diventato un uomo di punta della Mela quando prese il posto del rispettato Bob Mansell nel 2019 come capo dell’hardware. In quanto tale ha avuto la responsabilità in tutti i progetti più ambiziosi incluso quello più fallimentare di Apple, il lancio della vettura elettrica. Ha infine svolto un ruolo primario nella progettazione di Vision Pro, altro dispositivo che al momento resta controverso e di futuro incerto.
Riccio aveva lasciato l’incarico di capo dell’hardware nel gennaio del 2021 a John Ternus assumendo il compito di guidare il Vision Products Group, un team di duemila ingegneri che si occupa di sviluppare prodotti indossabili come lo stesso Vision Pro. Non era più nel gruppo esecutivo di vertice composto da 12 persone (al suo posto proprio Ternus) ma i suoi trascorsi era comunque una figura autorevole e rispettata.
La partenza di Riccio, come detto, è probabilmente quella di maggior peso dal punto di vista della storia recente di Apple e del ruolo operativo ricoperto durante gli anni, un segnale che Apple sta procedendo ad ampie falcate verso un rinnovo che inevitabilmente, forse non tardissimo, arriverà anche più in alto.