Jonathan Ive, il designer che ha lasciato Apple nel 2019 per fondare LoveFrom, una società di design indipendente, sta collaborando alla creazione di una nuova startup supportata anche da OpenAI e dal CEO di quest’ultima, Sam Altman. Lo scopo: creare un dispositivo meno socialmente dirompente di iPhone.
Dell’intenzione di Ive di sbarcare nel mondo cui tutti guardano, quello dell’Intelligenza Artificiale, e di farlo tenendo ben presente quel che iPhone è stato ed è per evitare di ripetere alcuni errori compiuti in termini di impatto sociale, lo si apprende dal New York Times che in realtà conferma quanto abbiamo già scritto in passato.
Nonostante il mistero che aleggia intorno al dispositivo, si conoscono i referenti e i finanziati del progetto. Tra di loro anche Emerson Collective di Laurene Powell Jobs (moglie del defunto co-fondatore di Apple) ha deciso di investire nel fantomatico prodotto.
Ive ha reclutato Tang Tan, che di iPhone fu per anni il deus ex machina da punto di vista tecnico ed organizzativo, e poi anche Evans Hankey, che aveva ereditato in Apple proprio il posto di capo del design lasciato libero da Ive ma che a sua volta ha abbandonato Cupertino un paio di anni fa.
Anche il designer industriale Marc Newson (che in Apple ha lavorato sul progetto del primo Apple Watch) collabora con Ive, e al New York times per ora riferisce di un “work in progress”, spiegando che specifiche del prodotto e indicazioni sulla data di rilascio non sono state decise.
Non è chiaro su che cosa specificatamente Ive stia lavorando. Il Financial Times ha pochi mesi addietro riferito che l’idea è creare “l’iPhone dell’intelligenza artificiale”, uno smartphone che permetterebbe di sfruttare la tecnologia di OpenAI per interagire con l’utente in modo naturale, una rivoluzione alla stregua del primo iPhone con schermo touch.
OpenAI e Ive potrebbero riuscire a ottenere qualcosa in un ambito nel quale aziende come Humane e altre simili (Rabbit R1) hanno compreso che non è facile emergere.
Se volete saperne di più di Jonathan Ive, Macitynet ha decine di articoli che riassumono il suo lavoro, parlano delle sue interviste e permettono così di farsi un quadro di chi è stato e di chi sarà anche in futuro Jonathan Ive.
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