Qualcomm sta tentando di acquisire Intel. La notizia – clamorosa – è riportata dal Wall Street Journal, secondo il quale nei confronti dell’azienda di Santa Clara vi sono stati approcci da parte di Qualcomm, tra i più importanti produttori di semiconduttori per vendite nel mondo.
L’accordo è per il momento indicato come “tutt’altro che certo”: si tratterebbe di qualcosa di clamoroso per l’entità della posta in gioco e la storia delle due società coinvolte.
Non è chiaro se Qualcomm vorrebbe Intel in toto o, più probabile, qualche divisione della società. Di sicuro Intel è da qualche tempo in posizione di debolezza: molte attività sono redditizie, altre decisamente meno, come provano i recenti grandi tagli al personale (15.000 dipendenti a casa, il 15% della forza lavoro) e la perdita netta nel secondo trimestre di 1,6 miliardi di dollari, superiore ai 437 milioni del precedente trimestre.
Annunciando i dati finanziari del secondo trimestre, il CEO Pat Gelsinge aveva riferito che l’azienda avrebbe bloccato tutti le attività non essenziali (incluso l’investimento che avrebbe dovuto portare alla creazioen di una fab inn Italia), e accennato al possibile spinoff delle attività relative alla creazione di chip. A inizio mese sono circolate voci di problemi nel nodo produttivo 18A, quello che avrebbe dovuto permettere all’azienda di ritornare leader nella produzione di chip.
Qualcomm da alcuni mesi propone Snapdragon X, processori che permettono di creare laptop alternativi alle classiche macchine con CPU Intel. I portatili con i processori di Qualcomm sono stati accolti decisamente meglio rispetto a quanto accaduto in passato con le CPU che consentivano l’esecuzione di Windows on ARM e Microsoft ha scelto i processori di Qualcomm come i primi adatti a identificare i “Copilot+ PC” (in grado di offrire funzionalità avanzate basate sull’IA). Qualcomm sta sfidando Intel in termini di efficienza energetica e maggiore durata della batteria. Intel dovrebbe rispondere con i processori Lunar Lake. I principali clienti di Qualcomm continuano ad ogni modo brand del settore mobile, così come altri target in ambito telecomunicazioni.
Da alcuni anni Intel soffre della concorrenza di nomi quali AMD sul versante client PC e di NVIDIA in ambito AI.
Da qualche tempo l’azienda di Santa Clara sta cercando di puntare sulle attività di fonderia di chip e sui processori per l’intelligenza artificiale, e l’obiettivo potrebbe essere uno stravolgimento delle attività. Intel ha dovuto rivolgersi a partner esterni (TSMC) per la produzione di vari chip, e la società sembra aver perso la centralità che aveva un tempo.
A complicare una situazione già complessa anche le recenti vicende dei difetti nelle CPU di 13a e 14a generazione, che per via di tensioni operative troppo elevate, portano a crash, schermate blu della morte, in particolare durante nell’esecuzione di carichi di lavoro particolarmente impegnativi.
Ad agosto si è scoperto anche che Intel sette anni addietro aveva avuto la possibilità di acquistare una quota di OpenAI, ma non l’ha fatto, con tutte le conseguenze del caso e il vantaggio che accumulato nel settore dell’AI da Nvidia.
Nel momento in cui scriviamo il titolo Intel vola, al punto da essere sospeso per eccesso di rialzo, e le azioni di Qualcomm sono scese del 4%.