Apple favorisce la pirateria con lo streaming di musica da iTunes? Forse le cose non stanno esattamente così, ma quel che è accaduto con le anteprime degli album non ancora rilasciati e offerte nelle passate settimane, non si può dire che la pirateria si stata scoraggiata. Cupertino non ha infatti fatto molto per impedire che qualcuno, anche senza particolari competenze tecniche, si scaricasse la musica sul proprio HD e poi la distribuisse su vari siti P2P.
A scoprire la non troppo elevata protezione dei brani è stato 9to5 Mac che descrive sommariamente un metodo con il quale lo streaming può essere trasformato in file. Basta avere un semplice strumento di analisi delle richieste HTTP come Scoop HTTP, per vedere da dove viene servita la musica e poi salvarla sul proprio disco fisso in formato MP4. Al termine della procedura si avrà l’intero disco pronto per essere eseguito su iTunes o su un dispositivo mobile senza connessione Internet. Unici due problemi da affrontare: la separazione delle tracce (visto che si tratta di un solo file) e l’impossibilità di sentirlo su dispositivi non Apple, visto che il documento sarà protetto con FairPlay, ma questo potrebbe non essere un serio ostacolo per chi è determinato a piratare la musica. Infatti, secondo alcuni media, su siti che ospitano contenuti acquisiti illegalmente, sembra esserci il nuovo LP dei Daft Punk in formato MP4 sprotetto e “registrato” da iTunes. Ovviamente è sempre possibile registrare la musica in streaming, per quanti sforzi Apple possa fare, ma nel caso del download la qualità del documento è elevata, 256 Kbps, mentre quando si dovesse procedere mediante una acquisizione dello streaming la fedeltà sarebbe più bassa.
La protezione dei contenuti della musica in streaming è un tema di stretta attualità visto che Apple, come noto, sta cercando di stringere un accordo con le case discografiche per una sorta di radio via iTunes. Nel caso specifico è però molto probabile che i sistemi di tutela dei contenuti saranno molto più stringenti.