Fish 2.0 è la nuova versione della fork di una shell Linux per la linea di comando stile bash, utile per chi ama il Terminale e con funzioni quali il suggerimento automatico e altre per l’evidenziazione della sintassi. È supporta l’archiviazione automatica (history) dei comandi già digitati (è possibile cercare avanti e indietro e individuare solo le occorrenze di un comando o di una stringa), la visualizzazione con 256 colori (Fish li usa abbondantemente per default) e preferenze che consentono di impostare i colori in base ai gusti e alle preferenze dell’utente.
La versione per OS X richiede OS X 10.6 o superiore ed è disponibile sia nella versione con installer, sia come app (si avvia con un doppio click senza bisogno di installazione a patto di consentire dalla sezione Sicurezza e Privacy delle Preferenze di Sistema l’esecuzione di applicazioni di sviluppatori non identificati). Nonostante qualcuno pensa che la shell sia ancora un retaggio del passato, è indubbio che il vero power user non può farne a meno. L’installer imposta il percorso per fish in /etc/shells ma la shell di default non è modificata.