Tra il dibattito Harris vs Trump e una multa record in Europa, quale sarà la ragione che ha spinto Tim Cook a spostare l’evento di settembre presentazione degli iPhone 16?
Sappiamo che Apple è straordinariamente abitudinaria (almeno, sino a quando non lo è) e che i suoi iPhone vengono presentati subito dopo l’estate perché devono entrare nella lunga maratona che porta fino al giorno del Ringraziamento e poi al Natale (le due feste dove Apple e gli altri produttori di elettronica di consumo fanno il botto). E sappiamo anche che vengono presentati di martedì o, più raramente, di giovedì, per avere poi i tempi giusti per la messa in vendita negli store e tutto il resto.
Solo che questa volta Apple ha fatto una cosa atipica: li presenta il lunedì 9 settembre. Una felice combinazione, dal punto di vista numerologico, perché fa coincidere tutta la data con il decimo compleanno di Apple Watch, lanciato il 9 settembre 2014. Ma non è questa la ragione, ovviamente. Dietro, sostengono molti commentatori, ci sono due ragioni potenziali. O forse una sola.
La grande lotta politica
La prima è tutta politica: il dibattito tra i due candidati alla presidenza americana. L’unico, probabilmente, che vedrà contrapposti l’ex presidente degli Usa Donald Trump e l’attuale vicepresidente Kamala Harris prima del voto di novembre.
Un evento che i “democratici” californiani hanno tutto il desiderio di lasciare privo di interferenze: neanche un centimetro delle prime pagine dei quotidiani deve essere rubato allo show tra i due politici. Show che rischierebbe soprattutto di mettere in ombra il lancio di un nuovo prodotto.
Il vero motivo?
In realtà, però, martedì 10 è anche un giorno potenzialmente infausto per Apple: infatti, l’azienda dopo aver annunciato con i consueti sorrisi e positività il nuovo iPhone 16, domani potrebbe vedersi arrivare la mazzata dell’antitrust europeo. Un lancio anticipato per evitare la tempesta finanziaria, insomma.
Se la Commissione europea decidesse infatti di dare seguito alla lunga battaglia legale iniziata otto anni fa, vinta e poi rivista e persa malamente da Apple, e che riguarda la collusione tra Apple e l’Irlanda per eludere le tasse su oltre 100 miliardi di dollari in Europa, all’azienda potrebbe arrivare una multa record da 14 miliardi di dollari, cioè 13 miliardi di euro.
Quanto basta per mandare in tilt qualsiasi titolo in Borsa, anche uno “blindato” come quello di Apple. E per rendere vana la presentazione di qualsiasi prodotto, inclusa un’astronave capace di andare e tornare da Marte in settimana.
Un colpo al cuore
Se la Commissione europea dovesse decidere di procedere con la sanzione, che numerosi commentatori danno ormai per certa, si tratterebbe della più alta multa mai elevata a una azienda e potrebbe avere conseguenze significative per i conti dell’azienda. C’è quasi da pensar male sull’addio di Luca Maestri, che lascerà il campo al suo vice occupando una posizione da “pensionato interno” ad Apple.
Tempo di brillare?
Alle 19 ora italiana, quindi, sarà “Glowtime” per evitare che l’oscurità incombenti scavalchi tutto e avvolga anche il nuovo modello di iPhone. Il quale ha già molte altre beghe da portarsi dietro: secondo i soliti bene informati infatti questo apparecchio fa evolvere un po’ la tecnologia ma non cambia sostanzialmente niente dal punto di vista estetico e del fattore di forma.
Inoltre, non solo in Europa (e Cina) l’intelligenza artificiale di Apple non arriverà fino a che l’azienda non deciderà di prendere una decisione diversa, ma anche per gli Americani e il resto del pianeta le cose non andranno benissimo: prima sembrava che con iOS 18.1 sarebbero arrivate tutte le novità promesse, ma adesso sempre i soliti bene informati fanno sapere che le brutte notizie arrivano subito ma vengono anche scaglionate. Per questo varie funzioni di AI saranno rinviate a iOS 18.2, cioè fine 2024 se non i primi mesi del 2025.
Una crisi da evitare
Una specie di inarrivabile traguardo che potrebbe anche lasciare delusi e forse potrebbe far pensare a molti acquirenti potenziali di iPhone 16 di aspettare la versione dell’anno prossimo, che dovrebbe portare un cambio di fattore di forma significativo, paragonabile secondo i soliti bene informati, a quella che iPhone X introdusse nella categoria con il notch e lo schermo a cornici rifilate. Brutto quanto volete, ma ha cambiato per sempre la forma di tutti gli smartphone.
Intendiamoci, i rumors sono ormai diventati una specie di sport olimpico, complesso e pieno di particolarità che lo rendono sempre meno affidabile anche se apparentemente istituzionalizzato. E il sospetto che alcuni dei soggetti che mettono in circolazione queste voci siano tutt’altro che in buona fede, magari per interessi finanziari o investimenti in azioni, rende ancora meno allettante quello che i soliti oracoli, pizie e cassandre varie ci comunicano con crescente frequenza.
Stasera sapremo tutti
Tuttavia, il punto fermo rimane legato al fondamentale di oggi e domani: Apple ha spostato il suo consueto appuntamento di settembre del martedì in parte per il dibattito presidenziale del decennio (o del secolo, come dicono alcuni, speranzosi) e in parte per evitare il rischio della multa del decennio (o del secolo, fate voi) cioè un potenziale “martedì nero” nel quale l’azienda potrebbe fare la storia per la multa per evasione fiscale più salata della storia. Un pensiero da tenere a mente.
In questo articolo tutto quello che Apple presenterà nel keynote di lunedì 9 settembre: invece da questa pagina come seguire l’evento.