Un quarto dei giovani adulti tra i 18 e i 34 anni non risponde alle telefonate, un modo per superare – tra le altre cose – l’ansia delle conversazioni a voce.
Il dato emerge da una ricerca di Uswitch della quale parla BBC, spiegando che le persone nella fascia di età in questione preferiscono i messaggi (Whatsapp, iMessage, Messanger, ecc.).
Per le persone più anziane, rispondere a una telefonata è una cosa normale; per i più giovani la normalità è scrivere e rispondere ai messaggi.
Secondo gli esperti, il trend è dovuto all’ascesa del mercato della telefonia mobile e ai social media; benché evitano le chiamate, i più giovani mantengono il contatto costante tra loro mediante chat di gruppo e piattaforme di social media. I messaggi vocali sono indicati come un compromesso, e il 37% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni, riferisce di preferire i vocali rispetto alle tradizionali chiamate (solo l’1% delle persone dai 35 ai 54 anni preferisce i vocali).
Questo cambiamento nelle comunicazioni vale anche per i luoghi di lavoro, elemento che per alcuni dipendenti è causa di difficoltà.
Preferire comunicazioni non verbali è una tendenza che secondo qualcuno potrebbe portare a una fobia nell’avviare conversazioni non programmate e informali, perdendo il senso di vicinanza e di connessione dell’uno con l’altro. “Quando comunichiamo verbalmente”, spiega la psicoterapeuta Eloise Skinner, “ci sentiamo più allineati affettivamente, professionalmente o direttamente”, una connessione che “può portare a un maggiore senso di appagamento, in particolare in ambito lavorativo”.
Le nuove generazioni sembrano quasi temere che le chiamate portino brutte notizie e preferiscono messaggi per placare l’ansia da contatto diretto a voce, tendenza favorita dalle innumerevole modalità che consentono di contattare qualcuno (SMS, WhatsApp, Messenger di Facebook e Instagram, ecc.) diventate la scelta predefinita per i nativi digitali, abituati a scrivere messaggi per tutti, più a loro agio rispetto al parlare a voce.
Il 37% degli italiani ha ricevuto uno smartphone in età scolare; da una ricerca del 2021, è emerso che la solitudine tra gli adolescenti è in aumento e il principale indiziato è lo smartphone.