Elon Musk aveva già anticipato all’inizio del mese che tutto era andato bene nell’operazione per installare l’interfaccia cervello – computer Neuralink nel secondo paziente: dall’ultimo aggiornamento della società scopriamo che si tratta di Alex, operato a luglio e dimesso il giorno dopo l’intervento.
Quando Alex ha connesso il suo impianto Link al computer per la prima volta, sono stati sufficienti cinque minuti per iniziare a controllare il cursore del computer con la mente. Già al termine della prima sessione, Alex ha continuato a usare l’interfaccia da solo per giocare a Counter-Strike 2.
Prima dell’impianto Alex poteva giocare solo con un joystick speciale azionato con la bocca, dotato di un sensore per le labbra per il click, faticoso da usare per lunghe sessioni e insufficiente per gestire i numerosi controlli per software e dispositivi attuali. Con la soluzione precedente Alex era costretto a muoversi oppure prendere la mira e sparare, non potendo effettuare le due operazioni in contemporanea.
Con L’interfaccia Neuralink le cose cambiamo:
“Semplicemente correre in giro è così divertente perché posso guardare da un lato all’altro e non ho bisogno di spostare il Quadstick a destra e sinistra… posso [pensare a dove] guardare e va dove voglio. È pazzesco”.
Neuralink è riuscita a risolvere il problema di alcuni sensori – filamenti che si erano ritratti, limitando temporaneamente il funzionamento dell’interfaccia nel primo paziente. Nel secondo impianto sono stati presi accorgimenti per evitare che il problema si ripresentasse, come la riduzione del movimento cerebrale durante l’intervento e la riduzione della distanza tra impianto e superficie del cervello.
Prima della lesione al midollo spinale Alex era tecnico nel settore auto per riparazioni su veicoli e macchinari anche di grandi dimensioni. Con la paralisi ha iniziato a studiare i software CAD di progettazione 3D, ma gli strumenti di controllo tradizionali rendevano il tutto molto complesso.
Già al secondo giorno di utilizzo dell’impianto cervello – computer Alex ha iniziato a usare Fusion 360 per progettare un supporto personalizzato per il caricabatterie dell’interfaccia Nerualink Link, oggetto poi stampato in 3D e ora incluso nella sua dotazione di serie.
“Prendere un’idea, trasformarla in un progetto e avere effettivamente un oggetto fisico come prodotto finito mi fa sentire come se stessi costruendo di nuovo le cose”.
Le esperienze degli scienziati Neuralink e quelle dei due primi pazienti contribuiscono a migliorare l’interfaccia, oltre ad ampliarne le funzioni su richiesta di Noland e Alex. Ora si lavora per mappare i tre click diversi del mouse e anche per variare le modalità di funzionamento dei controlli tra zoom, scorrimento, panoramica, clic e trascina per aumentare velocità di controllo e produttività.
Ancora gli scienziati lavorano per rilevare click multipli e movimenti simultanei per offrire controllo completo di muse e videogiochi. In sviluppo anche algoritmi per rilevare l’intento di scrittura a mano, utile per ripristinare la capacità di comunicare anche per chi non è in grado di parlare.
Ulteriori dettagli sull’impianto di Neuralink in questo articolo; Elon Musk ha già anticipato il prossimo progetto Neuralink Blindsight per recuperare e/o ripristinare la vista. Tutte le notizie che parlano di Elon Musk sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet, invece per gli articoli su Tesla si parte da qui.