Tra coloro che hanno smesso di usare Vision Pro poco dopo averlo comprato, non c’è Tim Cook. Il CEO di Apple, anzi, è riuscito a ricavare tra i suoi mille impegni quotidiani, il tempo per aumentare l’utilizzo del visore di realtà virtuale (qui la nostra prova) ed aumentata e ora non passa giorno che non lo utilizzi perché cambia la realtà in un nuovo paradigma. Lo sa bene chi lo ha provato anche una sola volta ed è toccato al punto di commuoversi.
Cook ha avuto l’occasione di parlare della sua affezione per il Vision Pro nella classica intervista preparatoria al lancio del prodotto, che debutta oggi in diversi paesi europei oltre che in Cina, Canada e Australia. L’ha fatto con The Sun per il Regno Unito, con The Stern in Germania e 9News in Australia, per fare tre esempi. Un faccia a faccia per dare modo ai giornalisti di riportare che il nuovo dispositivo è un prodotto utile e rivoluzionario.
L’aspetto più interessante delle interviste si concentra nella parte in cui Cook respinge le critiche sullo spirito più che sulla funzione di Vision Pro. Il visore viene descritto come un dispositivo che separa chi lo indossa dalla realtà che lo circonda e l’amministratore Apple non lo nega.
Ma dice anche la sua azienda «Si è presa molta cura di questo aspetto e afferma di avere fatto tutto il possibile per evitare la dissociazione tra utente e ambiente, chi indossa Vision Pro vede anche intorno a sè. Impareremo a conviverci. In ogni caso anche l’uso di un iPhone può far ricadere intorno allo stesso problema. Diciamo che se guardi un iPhone – ammonisce Cook parlando con Stern – più di quanto guardi negli occhi le persone che hai di fronte, c’è qualche problema e il consiglio è di smettere. Come azienda non vogliamo che le persone trascorrano l’intera giornata con i nostri dispositivi»
Cook al Sun parla però anche dei grandi vantaggi esclusivi di Vision Pro tra cui «lo spatial computing – dice – – una grande idea che possiamo paragonare a quella del Mac che ha aperto l’era del personal computer e quella dell’iPhone che ha dato il via al computer mobile. Il Vision Pro introduce il concetto di Spatial Computing per tutti».
L’amministratore delegato della Mela sembra però particolarmente entusiasta dell’utilizzo come dispositivo di intrattenimento e, dice, «lo utilizzo tutti i giorni per guardare Apple Tv+. Ho guardato tutte le stagioni di Ted Lasso. Apprezzo in particolare la possibilità di avere uno schermo da 30 metri in ogni posizione anche da sdraiato. Ma anche in termini di produttività – spiega Cook che è stato fotografato con un Vision Pro per la prima volta solo a distanza di mesi dal suo annuncio su Vanity Fair – è uno strumento incredibile. Avere uno schermo così grande è perfetto quando si fa multitasking».
La replica di Cook pare una smentita indiretta di tutte le critiche giunte da chi afferma che il Vision Pro appare entusiasmante a prima vista e viene anche utilizzato molto appena acquistato, ma successivamente essendo scomodo, laborioso da preparare, utile solo quando lo si utilizza in solitudine, diventa un costoso gadget che risiede molto più spesso in un cassetto che sul volto di chi l’ha acquistato.
Quando qualcuno degli intervistatori gli ha proposto la classica domanda sul prezzo, molto alto per l’utilizzo che alla fine se ne può fare (4000€ in Europa), Cook ha invitato tutti a presentarsi ad un Apple Store e a prenotare una prova per convincersi del fatto che al prezzo corrisponde qualche cosa di unico. «È interessante guardare le reazioni della gente – afferma Cook – molti si commuovono al punto da far scendere qualche lacrima».
Il primo giro di prova con Vision Pro di macitynet è in questo articolo.