A metà strada tra la versione “normale” e quella Pro, il nuovo Razer DeathAdder V3 HyperSpeed si offre al mercato con spunti interessanti, un design leggermente rivisto ma con la stessa, incredibile, qualità che distingua quella che è probabilmente la linea di mouse da gaming più famosa del mondo.
L’abbiamo provato in anteprima italiana per voi.
Una tasca in più
L’arrivo è su una scatola in cartone, stampata e serigrafata fuori, in materiale ecologico dentro, ma la novità è che l’origami con il quale si apre la scatola è ricercato, e permette di avere in un unico movimento il mouse e tutti gli accessori sotto controllo, dopodiché la scatola non serve più.
Oltre al mouse Razer DeathAdder V3 HyperSpeed dentro la scatola trovano posto il dongle USB-A, il cavo USB-A/USB-C per la ricarica (in tessuto intrecciato, impossibile da annodare), il set di adesivi tipico di Razer e il libretto di istruzioni.
Una volta sottomano, il mouse mostra subito la prima novità: le misure sono 122.2 x 64.8 x 41.3 mm, una forma leggermente contenuta rispetto al fratello maggiore Razer DeathAdder V3 Pro, una riduzione che si evidenzia soprattutto nella parte anteriore, ma che contribuisce alla perdita di ben 8 grammi di peso, che adesso si attesta sui 55 grammi.
Per il resto la parte superiore rimane la stessa, discreta e priva di luci, con la medesima e straordinaria ergonomia che da sempre la linea DeathAdder propone (e che è cambiata in modo deciso dalla versione 2).
La parte sottostante invece è molto diversa: con questo modello Razer da più importanza ai piedini in PTFE (una specie di ceramica morbida perfetta per favorire lo scorrimento), che similmente a quanto visto sul Razer Viper V3 Pro adesso coprono una superficie decisamente maggiore.
Ma soprattutto è presente la tasca per il dongle USB-A, una soluzione che davvero inspiegabilmente era mancata tanto negli ultimi mouse di Razer e che invece risulta utile quando si viaggia. Il dongle si appoggia dentro la tasca in modo molto semplice, con un incavo per estrarlo quando si ha la necessità.
Synapse, ottimo software con il solito problema
Il Razer DeathAdder V3 HyperSpeed non è ufficialmente compatibile con macOS, nella scatola è riportato che il mouse richiede Windows 11 22H2 Moment 3 (KB5027303, update maggio 2023), quindi niente Windows 10.
Ma prove alla mano il mouse funziona perfettamente anche sul Mac, mantenendo inalterate tutte le caratteristiche che lo distinguono, con il solo gap di non poter accedere a tutte le personalizzazioni, che invece sono possibili tramite il software Synapse (solo per Windows).
Grazie a Synapse è possibile modificare il funzionamento di tutti e quattro i pulsanti principali, più il clic sulla rotella e il funzionamento della stessa nei movimenti nelle due direzioni. Il pulsante inferiore, a fianco al sensore, serve invece a modificare i preset e ad accendere o spegnere il mouse.
I preset memorizzati all’interno del mouse sono 5, tutti modificabili e richiamabili ad hoc quando servono, senza dover dipendere da Synapse (fattore utile anche per chi ha un PC Windows tipicamente aziendale, dove non può installare software di terze parti).
Nei preset si definiscono le risoluzioni attive, da un minimo di 100 ad un massimo di 26.000, valore che non è il massimo nel mercato (il Razer Viper V3 Pro per esempio arriva a 35.000) ma che è comunque molto alto e dedicato solo agli utenti più esperti.
Sempre su Synapse è possibile impostare il valore di Polling rate massimo, 1.000 se usato con il dongle in dotazione, 8.000 se usato con il Dongle Hyperspeed di Razer (venduto separatamente) con la possibilità di impostare un doppio valore, minimo durante il lavoro che si alza da solo al secondo valore quando è tracciato un gioco in primo piano.
La vera novità però risiede nella calibrazione dinamica della sensibilità (Dynamic Sensitivity Overview): tipicamente valori più bassi di DPI (come 800 o 1.000) offrono maggiore precisione, specie negli spazi stretti, quando ad esempio dobbiamo sparare alla testa di un nemico, mentre valori più alti, tipicamente al doppio o più, permettono di fare una panoramica iniziale per individuare la zona dove colpire, o anche per muoverci velocemente. Ma per avere questi due movimenti servirebbe agire con due mouse, il che è impensabile.
Con la funzione Dynamic Sensitivity Overview il mouse adotta automaticamente la risoluzione migliore in base alla quantità di movimento, abbassando i dpi nei movimenti corti e alzandoli in quelli più ampi.
La curva di movimento è determinata da tre template prefissati più uno libero, che può essere personalizzato a piacere. La funzione necessita di un po’ di tempo per essere assimilata, e anche del gioco giusto (negli FPS è formidabile, negli RTS serve a poco) e di una grande conoscenza per quanto riguarda la personalizzazione finale.
Questa funzione si nota anche su macOS (anche se non si può personalizzare) quando si fa un movimento veloce per ingrandire il puntatore, se la funzione è attiva con una curva audace, il puntatore grande appare più tardi e resta attivo un po’ di più del previsto.
Come funziona
Nonostante il delta di dimensioni sia ristretto rispetto al Razer DeathAdder V3 Pro (e anche al Razer Viper V3 Pro), la differenza si sente quando lo si impugna: l’ergonomia è la stessa, ma il gap di qualche millimetro è avvertibile.
La forma è comunque ottimale, pensata per accompagnare la mano in modo generico con i giochi: manca una illuminazione, con conseguente ampio risparmio di energia, ma a chi scrive dispiace un po’, e seguendo quello che è il trend di Razer (sia il DeathAdder che il Viper l’hanno persa) chissà se il prossimo Razer Basilisk V3 Pro manterrà l’illiminazione vivace che ha adesso.
Ad ogni modo la batteria è davvero incredibile: grazie al nuovo sensore (Focus X 26K Optical Sensor, che porta una accuratezza di risoluzione a 99.6%) c’è un risparmio evidente che porta il mouse a poter durare sino a 100 ore di utilizzo.
Il valore è importante ma è fortemente soggetto ad alcuni parametri, come ad esempio il Polling Rate, che se portato a 8.000 riduce drasticamente l’autonomia a 20 ore (in ottica gaming significano un giorno, o poco più di autonomia): ricordiamo però che il valore massimo di 8.000 di PR è comunque altissimo e che sino a pochi anni fa un mouse wireless con PR di 1.000 era solo fantasia.
La morbidezza del mouse, utilizzato ad una risoluzione variabile tra i 6.000 e 12.000 dpi (con 1000 dpi), su un tappetino Razer da gaming, è davvero incredibile: stiamo parlando di un mouse wireless con dongle USB nella fascia 100/120 Euro, ma nell’utilizzo sembra davvero di un’altra categoria, tanto che rivaleggia per soluzioni, precisione e morbidezza con il fratello Pro, che costa molto di più.
I dati parlano di un prodotto che sviluppa sino a 500 IPS (la velocità massima in pollici al secondo a cui è possibile spostare il mouse su una superficie senza compromettere la precisione), con una accellerazione di 40G, valori alti (molto alti se paragonati ai mouse commerciali) anche se inferiori ai modelli Pro top di gamma.
Il funzionamento del Razer DeathAdder V3 HyperSpeed è tra l’altro eccellente sia su Mac che su PC (dove Razer consiglia di disattivare la funzione “Aumenta precisione puntatore” nelle impostazioni avanzate del mouse), con il solo gap di non poter personalizzare il tutto.
Infine, il peso è davvero contenuto, non un record ma assolutamente di rilievo, il che contribuisce alla morbidezza operativa durante l’utilizzo.
Come moltissimi altri modelli, anche questo mouse può funzionare a cavo, oltre che in wireless: il cavo, lungo 1,2 metri, è in gomma morbida, impossibile da attorcigliare: interessante anche la soluzione dell’HUB integrato, anche se è possibile usare il Dongle USB-A direttamente nel computer, l’HUB ha la doppia funzione di poter accogliere il dongle, e di ricaricare il mouse quando serve, in modo più pratico.
Conclusioni
Una gran bella sorpresa questo Razer DeathAdder V3 HyperSpeed, che pur non potendo offrire i valori di picco del modello Pro, regala una base davvero ottima in un contesto più moderno, specie per la funzione Dynamic Sensitivity Overview che adatta la risoluzione alla quantità di movimento, grande vera novità sin qui e che, speriamo, mutui anche nei prossimi modelli della casa del serpente.
Il prezzo, importante, diventa davvero concorrenziale si paragonato sia ad altri modelli da gaming, sia ad altri mouse più commerciali, dove però non si trova una precisione e una morbidezza così evidenti già dopo pochi secondi.
Pro:
• Variazione dinamica della risoluzione
• Tecnologia molto vicina al modello Pro
• Ergonomia fantastica
Contro:
• Driver solo per Windows
• Nessuna illuminazione
Prezzo:
• 119.99 € (prezzo suggerito)
• 48,79 € (tappetino Razer Pro Glide XXL, suggerito)
Razer DeathAdder V3 HyperSpeed è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo trovate comodamente anche su Amazon.it