Si vocifera da tempo di trattative in corso tra Apple e OpenAI per integrare avanzate funzionalità di intelligenza artificiale nei futuri sistemi operativi di Apple, possibili accordi che preoccupano Microsoft.
Il sito The Information oltre a riferire della “scatola nera” che Apple ha predisposto a protezione dei dati degli utenti in transito per future funzionalità AI, afferma che responsabili di Apple e un team di OpenAI, capitanato da Sam Altman (il co-fondatore di quest’ultima azienda), si sono incontrati lo scorso anno nell’ambito della WWDC (la conferenza sviluppatori di Apple). Il contenuto esatto delle conversazioni non è noto ma Apple a quanto pare ha finroa avuto modo di provare a fondo tecnologie di OpenAI per test interni.
Nei test, stando sempre a quanto afferma The Information, gli ingegneri Apple hanno collegato ChatGPT a Siri, creando dimostrazioni strabilianti in abbinamento all’assistente vocale di Apple, che potrebbe in questo modo gestire query molto più complesse del normale, in particolare comprendendo meglio il contesto del quale parlano o si trovano a che fare gli utenti.
Tra gli obiettivi, Apple avrebbe intenzione di utilizzare tecnologie di OpenAI per rendere Siri in grado di rispondere a richieste più elaborate e forse anche di trasformarlo in chatbot conversazionale. OpenAI ha mostrato a Apple che l’assistente vocale potrebbe esprimersi in modo più naturale, più rapido ed essere sfruttato anche per traduzioni al volo. Molte di queste possibilità sono state mostrate recentemente da OpenAI nel corso di un recente evento (ne abbiamo parlato qui).
Apple intende sottolineare quando una risposta arriva da ChatGPT e non è chiaro il livello di integrazione che vorrebbe ottenere. John Giannandrea, la persona a capo dell’AI in Apple, non vede di buon occhio i chatbot (“l’ultima cosa di cui le persone hanno bisogno è un altro chatbot”, aveva riferito in una mail a maggio dello scorso anno) e, come accade spesso con le tecnologie emergenti, vi sono disaccordi sulle direzioni da intraprendere, problematiche che – si spera – l’azienda ha probabilmente superato, visto che ormai mancano pochi giorni all’annuale conferenza sviluppatori, evento nel corso del quale il futuro di iOS e altri sistemi operativi di Apple sarà meglio delineato.
Microsoft da parte sua sarebbe preoccupata dai contatti tra OpenAI e Apple. L’azienda di Redmond ha investito una dozzina di miliardi di dollari in OpenAI; le tecnologie di quest’ultima sono un asse portante dei suoi ultimi prodotti ma è anche vero che senza i server Microsoft, OpenAI può poco. Sam Altman e Satya Nadella avrebbero recentemente discusso di queste problematiche: Microsoft sarebbe preoccupata per l’onere che potrebbe rappresentare l’afflusso di clienti Apple sui server dell’azienda di Redmond, e per “calmare” Microsoft, niente di meglio che moneta sonante in arrivo da Apple e OpenAI. In altre parole, Apple e Microsoft si troverebbero per l’ennesima volta nella stessa situazione in cui si trovano da anni: sia concorrenti, sia partner, una partnership non solo possibile, ma anche augurabile, con ovvii vantaggi per tutte e due.
A novembre dello scorso anno è circolata voce di iOS 18 come un “progetto ambizioso”, con importanti nuove funzionalità e altre ancora in termini di design, insieme a migliorie in termini di performance e sicurezza.