Il BEUC, organismo che raccoglie tutte le organizzazioni di consumatori europee, ha presentato un esposto alla Commissione Europea contro Temu, segnalando la violazione di diversi punti del Digital Service Act (DSA), il Regolamento sui servizi digitali in vigore dallo scorso febbraio.
Insieme a varie organizzazioni nazionali (Altroconsumo per l’Italia), sono state evidenziate diverse lacune importanti, come aspetti opachi che riguardano i Termini e le condizioni del servizio. Secondo le associazioni di consumatori, le informazioni fornite ai consumatori, i “destinatari del servizio”, non sono redatte in maniera chiara e comprensibile, come previsto dalle linee guida del DSA.
È stata inoltre riscontrata la mancata garanzia di un ambiente online affidabile e sicuro per l’utente: “l’interfaccia di Temu non è organizzata e gestita in maniera conforme perché compromette – attraverso tecniche ingannevoli e manipolatorie (i cosiddetti dark pattern) – la capacità degli utenti di prendere decisioni d’acquisto libere e informate”. Infine, tra le lacune di Temu si evidenzia anche la mancata tracciabilità degli operatori commerciali che operano sulla piattaforma.
Nel nostro Paese, Altroconsumo ha inviato una segnalazione all’Agcom, l’organo coordinatore DSA in Italia, chiedendo che venga avviato un procedimento nei confronti di Temu perché siano adottate misure per evitare danni ai consumatori e imporre sanzioni al colosso ecommerce.
Alla Commissione europea è stato chiesto che Temu venga riconosciuta con urgenza tra quelle che vengono definite VLOP (Very Large Online Platform), ovvero una piattaforma di dimensioni molto grandi che deve quindi rispettare obblighi e regole precisi in materia di tutela dei consumatori.
Altroconsumo segnala la qualità scarsa e rischi per la sicurezza degli articoli venduti sulla piattaforma. In un test che ha riguardato 28 prodotti acquistati, 15 si sono dimostrati non conformiispetto alle norme vigenti: “Sono fuori legge o non dovrebbero essere venduti sul mercato europeo”.
In diversi casi è stata constatata la mancanza della marcatura CE o la sua contraffazione: questo potrebbe già bastare per disporre il ritiro dei prodotti, la scorretta etichettatura è un altro segnale che indica una scarsa attenzione del produttore rispetto alle norme europee.
Su prodotti come i cosmetici (creme, prodotti make-up e per la pulizia dei denti) mancano indicazioni sugli ingredienti. re a non rispettare un obbligo di legge, la mancanza di queste informazioni è grave perché i cosmetici potrebbero contenere sostanze vietate in Europa o, anche se non vietate, comunque pericolose per alcune categorie di persone.