Avete presente ChatGPT, GPT-4 e le sue infinite potenzialità? Eppure il suo creatore sembra quasi che se ne vergogni. In una recente intervista Sam Altman ha infatti risposto senza freni a una serie di domande che hanno permesso di delineare quel che possiamo aspettarci dal mondo delle intelligenze artificiali, specialmente per quanto riguarda i chatbot.
Giusto pochi giorni fa vi abbiamo riportato il suo pensiero riguardo l’AGI (intelligenza artificiale generale), la “super intelligenza artificiale” del futuro, con un interessante approfondimento sull’app di assistente personale con cui OpenAI intende rivoluzionare la vita delle persone di tutto il mondo.
E proprio in questo senso parlando con Ravi Belani, docente della Standford University, secondo Altman i chatbot sono tutt’altro che arrivati ad esprimere il loro massimo potenziale. Per capirci, se avete già avuto modo di chattare con ChatGPT-4 (qui le istruzioni) ottenendo risultati al di sopra delle vostre aspettative, sappiate che quello è niente in confronto a quel che sta per arrivare.
ChatGPT-5? un altro mondo. Con GPT-6 si cambia galassia
Quello odierno sarebbe infatti un sistema poco avanzato, tutt’altro che sofisticato: Altman dice proprio “dumbiest”, il più stupido, in riferimento a quel che possiamo aspettarci dal suo successore. A sentire lui il ChatGPT-5 che dovrebbe essere ormai prossimo all’arrivo (d’altronde ChatGPT-4 è arrivato a marzo del 2023, ndr) renderà obsoleto il vecchio, e la stessa cosa accadrà con ChatGPT-6.
Tra una versione e l’altra pare quindi che ci siano ampi margini per fare grandi e rapidi progressi, e il bello è che ancora non si vede l’orizzonte. Di fatto quello delle AI è un mercato ancora largamente inesplorato e ancora non siamo minimamente «vicini al vertice di questa curva», dichiara Altman, forte di poter rilasciare una dichiarazione del genere «con un alto grado di certezza scientifica».
Questo anche perché in OpenAI sembra non si badi a spese. Altman ci ha scherzato sopra dicendo che chi si occupa di gestire le finanze aziendali forse potrebbe essere anche un po’ preoccupato della quantità di soldi che si spendono per sviluppare questi prodotti, ma lui (che di OpenAI è l’amministratore delegato) non se ne cura.
ChatGPT, quanto mi costi: ma ne vale la pena
Di quali costi stiamo effettivamente parlando possiamo fare solo ipotesi perché al momento i numeri ufficiali non sono pubblici: l’anno scorso si parlava di 600.000 € spesi ogni giorno per il funzionamento del chatbot di OpenAI, ma questa cifra pare cresca esponenzialmente ad ogni salto di versione.
Altman dice in maniera molto generica che se si “bruciano” 5 o 50 miliardi di dollari l’anno non ha importanza: finché si può fare lui lo farà perché è convinto che questo prodotto «creerà molto più valore per la società» rispetto alla spesa, e più di tutto è certo che «ne vale la pena»; non tanto per i guadagni ma per lo strumento in sé, vedendo come «cosa buona» il fatto che le persone possano farvi affidamento.
Tenetevi pronti, i prossimi giorni saranno decisivi
Le sue sono dichiarazioni forti e arrivano in un momento davvero particolare: domani (7 maggio) Apple infatti annuncerà i nuovi iPad mentre per la settimana prossima (14 maggio) è fissato il Google I/O, due eventi dove potrebbe esserci spazio anche per qualche annuncio relativo alle intelligenze artificiali di questi due giganti del settore.
Questo tenendo conto anche del fatto che proprio in prossimità dell’evento di Google, pare che OpenAI possa annunciare il suo rivale nel segmento dei motori di ricerca.
Insomma, questo Maggio 2024 appena cominciato sembra poterci riservare molte grandiose sorprese: per quelle di domani ricordatevi di sintonizzarvi alla nostra pagina della diretta entro le ore 16:00 in modo da seguire con noi la trascrizione in tempo reale di tutti gli annunci di Apple.