Quello che è già successo su iPhone in Unione europea UE in linea con le direttive del Digital Markets Acts DMA, presto avverà anche per iPad con iPadOS. A partire da marzo scorso, con il rilascio di iOS 17.4, Apple è stata soggetta al Digital Markets Act DMA, un insieme di normative che, tra le altre cose, ha costretto la società a supportare negozi di app alternativi, caricamento di app al di fuori di App Store e motori di browser di terze parti all’interno di iOS.
Questa settimana, i regolatori dell’UE hanno annunciato che stanno anche classificando iPadOS come un “gatekeepr”, il che significa che anche il tablet della Mela sarà presto soggetto agli stessi regolamenti applicati al momento solo ad iPhone.
In un post sul blog per sviluppatori pubblicato nelle scorse ore, Apple ha dichiarato che si conformerà ai regolamenti UE relativi al Digital Service Act DSA “più avanti questo autunno, come richiesto”.
Tutte le modifiche che Apple ha apportato a iOS sugli iPhone europei per conformarsi al DMA saranno, dunque, implementate allo stesso modo su iPad, anche se non è chiaro se queste modifiche verranno apportate a iPadOS 17, o se invece faranno parte solo dell’aggiornamento futuro iPadOS 18.
Apple ha ora sei mesi per garantire la piena conformità di iPadOS con gli obblighi del DMA
iOS e iPadOS
Ricordiamo che Apple ha separato il sistema operativo di iPad da quello di iPhone nel 2019, quando ha iniziato a chiamare il sistema operativo del suo tablet iPadOS, invece che iOS. A livello pratico poco separa i due sistemi operativi: sia iOS, che iPadOS condividono gli stessi numeri di build del software, vengono aggiornati simultaneamente (con rare eccezioni).
Apple accoglie le critiche e alleggerisce i costi Core Technology Fee
Il post pubblicato sul blog Apple menziona anche modifiche alla sua Core Technology Fee (CTF), un importo che addebita agli sviluppatori che distribuiscono le proprie app attraverso negozi di app di terze parti o che utilizzano sistemi di pagamento di terze parti. Questo sistema è stato criticato da più parti, tanto che al momento gli sviluppatori stanno continuando a seguire lo status quo di regole App Store, così da non dover pagare la nuova tassa.
Modifica alle tariffe Apple
Le modifiche alla CTF di Apple cercano di affrontare le critiche ricevute dagli sviluppatori che distribuiscono app gratuite e che non generano entrate, oltre che dagli sviluppatori le cui app diventano inaspettatamente virali. In questi casi, infatti, il nuovo sistema tariffario di Apple potrebbe mandare i developer in bancarotta.
Le nuove modifiche permetteranno alle app che non generano alcun ricavo di non pagare alcuna CTF, mentre i “piccoli sviluppatori” che distribuiscono app al di fuori di App Store otterranno essenzialmente un periodo di grazia di tre anni in cui non dovranno pagare la CTF anche se l’app diventerà inaspettatamente popolare.
Le modifiche alla CTF si applicheranno, adesso, sia a iOS, che ad iPadOS quando verrà aggiornato per conformarsi agli altri requisiti del DMA.
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