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Il boss di Xiaomi loda l’autopilota Tesla, guida come un uomo

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Xiaomi ha appena presentato la sua prima auto elettrica SU7 e, mentre lavora a un sistema di guida autonoma che in futuro sarà integrato nel veicolo, il vicepresidente Lin Bin prova quello di Tesla (ora suo concorrente) e dice senza remore che l’autopilota è una bomba.

«Sono appena andato al negozio Tesla per provare la guida autonoma FSD V12» scrive sui social cinesi, dove spiega di aver lasciato che l’auto lo guidasse principalmente in autostrada, con un percorso che comunque ha attraversato la città fino a riportarlo al parcheggio di partenza.

«Ci sono voluti più di dieci minuti e ho percorso 10 chilometri. Sebbene non c’erano molti veicoli, non è stato necessario usare mappe ad alta precisione e nessuno scanner LiDAR. Si basa completamente sulla pura modellazione visiva. Sono molto impressionato». Non solo: in un commento successivo il dirigente ha nuovamente elogiato il Tesla FSD (Full Self-Driving) dicendo come la sensazione sia quella di avere a che fare con «un guidatore umano», tanto che non vede l’ora «di fare un giro di prova in un luogo più affollato».

Il dirigente Xiaomi non è l’unico concorrente di Tesla che ha mostrato entusiasmo per la guida autonoma FSD di Elon Musk. Ad esempio anche He Xiaopeng, l’amministratore delegato di XPeng, da diverso tempo dice di non vedere l’ora che Tesla lanci FSD in Cina. Secondo lui l’intera industria ne guadagnerà, dando una forte spinta all’avvio dell’era delle auto intelligenti. «È solo quando arrivano più prodotti e tecnologie validi che i clienti riescono ad avere un’esperienza più positiva e l’intero mercato può così svilupparsi e accelerare nella direzione migliore».

Quando arriva Tesla FSD in Cina

Tutto questo fermento non è casuale: sebbene non sembra sia stata ancora fissata una data di lancio, secondo l’Associazione cinese dei produttori di auto Tesla avrebbe da poco ottenuto l’approvazione per i requisiti di sicurezza e di trattamento dei dati in Cina. Non solo: domenica Elon Musk è atterrato a Pechino per incontrare il premier Li Qiang e discutere proprio del lancio del FSD in Cina e del trattamento dei dati degli utenti cinesi.

Dal 2021 infatti l’azienda ha archiviato tutti i dati raccolti dalla sua flotta cinese nel paese senza trasferirne alcuno negli USA in rispetto alla richiesta delle autorità di regolamentazione cinesi.

Da quattro anni Tesla offre in abbonamento una versione fortemente limitata del FSD in Cina (ad esempio mancano funzioni come il cambio di corsia automatizzato) proprio perché ostacolata dai problemi di sicurezza dei dati. Musk starebbe così cercando di ottenere l’approvazione ufficiale per il trasferimento dei dati raccolti in Cina in modo da addestrare gli algoritmi e lanciare un autopilota completo.

Tesla daniele macity milano 20

Attese e speranze

Il lancio del sistema FSD vero e proprio in Cina consentirebbe a Tesla di competere al meglio con i rivali locali in quello che è probabilmente il più grande mercato automobilistico del mondo (negli ultimi dieci anni Tesla ha venduto più di 1,7 milioni di auto in Cina, e la sua fabbrica di Shanghai è la più grande a livello globale, ndr), e soprattutto dove l’assistenza alla guida e tutte quelle funzionalità legate alle auto Smart sono fortemente apprezzate.

Ne beneficerebbero anche i clienti perché si vedrebbe una più vivace guerra dei prezzi nell’intero mercato cinese.

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Secondo Chris McNally della società di consulenza bancaria di investimento indipendente globale Evercore, Tesla potrebbe far pagare solo 50 dollari al mese per il suo FSD in Cina, questo perché i concorrenti già in circolazione offrono gratis molte funzionalità simili.

Per un analista di Bernstein FSD di Tesla non dovrebbe incrementare le vendite di auto in Cina, e si prevedono «ricavi incrementali limitati» quantomeno nel breve termine. C’è anche incertezza da parte degli analisti di Bank of America che, nel lungo periodo, ritengono che i guadagni derivanti da questo prodotto potrebbero arrivare a superare i 2 miliardi di dollari nel 2030, oppure essere nulli.

Autopilota cinesi e FSD Tesla, cosa cambia

In Cina come dicevamo sono già disponibili diversi sistemi di guida autonoma. Uno dei più diffusi è lo XPeng NGP (Navigation Guided Pilot), che a settembre 2022 ha avviato i primi test pilota a Guangzhou tramite il SUV G9. A giugno 2023 c’è stato il lancio per le prime 5 città cinesi, diventate poi 52 a dicembre e infine 243 a gennaio 2024: dal 29 febbraio è invece disponibile in tutto il paese, con l’obiettivo di esportarlo nel resto del mondo (Europa inclusa) entro il 2025.

Come quello Tesla, anche questo ADAS (sistema avanzato di assistenza alla guida) promette cose come il controllo della velocità di crociera, i cambi di corsia automatici, la capacità di aggirare ostacoli come pedoni, ciclisti e lavori in corso, il rilevamento dei semafori, le svolte a sinistra e a destra e l’attraversamento degli incroci.

La differenza principale riguarda il pacchetto di sensori: Tesla infatti basa interamente il suo sistema sulla visione attraverso telecamere che elaborano i dati raccolti attraverso una rete neurale. XPeng, come la maggior parte degli altri concorrenti, dispone invece di una suite completa di sensori che comprende telecamere, LiDAR e radar. Inoltre tutte le funzioni si sbloccano soltanto dopo «un periodo di familarizzazione di sette giorni e 100 chilometri di guida».

A dicembre i problemi segnalati da alcuni utenti erano ancora piuttosto importanti: ad esempio c’è stato un caso in cui l’auto guidata dal sistema XPeng ha rischiato l’incidente perché avrebbe accelerato in direzione di un auto all’incrocio nonostante questa avesse il diritto di precedenza. Tuttavia pare che poco dopo sia poi arrivata una versione significativamente migliore.

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Un altro ADAS è il Li Auto NOA (Navigate on Autopilot) che basa i suoi algoritmi sull’analisi in tempo reale della struttura stradale di HDMapNet, un approccio che secondo chi l’ha provato libererebbe il sistema di guida assistita da un’eccessiva dipendenza dalle mappe ad alta precisione.

Per quanto riguarda i test, il periodo di prova è terminato a fine 2023, con oltre 510 milioni di chilometri percorsi e un totale di 7,2 milioni di ore di apprendimento attivo (dato di febbraio 2023). Si era partiti con il SUV Li L7, che usa due chip NVIDIA Orin X e uno scanner LiDAR, ma nel tempo è arrivata anche una versione Pro che impiega il chip Journey 5 del produttore locale Horizon Robotics.

Ricordiamo che a pochi giorni dall’incontro di Musk col premier cinese, Tesla ha licenziato tutto il team che lavora alle stazioni di ricarica Supercharger: ora Musk e società stanno accelerando su robotaxi e modello economico che dovrebbero essere svelati l’8 agosto.

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