Quando Microsoft ha annunciato i suoi primi strumenti AI per potenziare le ricerche su Internet con Bing e non solo, il CEO Satya Nadella sorrideva nelle interviste soddisfatto di aver fatto tremare Google nel campo in cui domina, ma ora si scopre che i primi ad aver avuto paura sono stati i dirigenti top di Redmond: invidia e paura salutari perché hanno spinto Microsoft ad accelerare per allearsi con OpenAI, dando il via alla rivoluzione AI.
Una mail interna, che Microsoft ha fatto tutto il possibile per mantenere segreta, svela che il responsabile tecnico Kevin Scott ha prima ha sottovalutato i progressi di Google in campo AI. Nel messaggio inviato a Satya Nadella, Scott spiega di aver compreso la portata e la potenza, fino ad arrivare a invidiare i risultati raggiunti da Big G, tanto da temere che Microsoft non sarebbe mai riuscita a colmare il divario se non si fosse mossa rapidamente.
Scott ha monitorato i progressi AI di Google per anni dal modello AlphaGo che vinse contro il campione mondiale di Go nel 2017, fino ad arrivare ai modelli AI di grandi dimensioni.
Invidia e paura sono scaturiti dal fatto che pur avendo a disposizione lo stesso modello AI di base, senza l’addestramento e sopratutto senza la struttura hardware e software progettati da Google, Microsoft non riusciva a replicare gli stessi risultati di Big G.
Il riferimento è al modello BERT impiegato da Big G anche per l’auto completamento delle email in Gmail, che nel messaggio Scott descrive come «Sta diventato spaventosamente buono». Nella sua allarmante email inviata sia a Satya Nadella che a Bill Gates, il giudizio di Scott è laconico «Siamo diversi anni indietro rispetto alla concorrenza in termini di scala ML».
Nonostante il ritardo Microsoft si è mossa più in fretta di Google. Satya Nadella ha inoltrato la mail ai dirigenti di competenza, incluso il responsabile finanziario, spronandoli a indagare rapidamente sui progressi di OpenAI.
Nel giro di poche settimane da questo messaggio, reso pubblico solo ora dal processo antitrust USA contro Google per una richiesta specifica del New York Times, Microsoft ha investito il suo primo miliardo di dollari in OpenAI, nel tempo sono diventati in tutto 14 miliardi. Da qui praticamente è iniziato tutto e si è venuto a creare il panorama AI attuale.
Tra i colossi della tecnologia ritenuti in ritardo sull‘intelligenza artificiale AI c’è Apple, ma le novità sono attese il 7 maggio e sopratutto alla conferenza mondiale degli sviluppatori WWDC 2024 che inizia il 10 giugno.