Chi non ha mai fatto una videocall scagli la prima pietra: dall’inizio della Pandemia (sembra passato un secolo) molte persone che avevano in casa un iPad hanno trovato all’improvviso un ottimo utilizzo per il tablet di Apple: le videochiamate.
La “cultura” delle videocall, perché non c’è altro modo per definirla, è nata a seguito della necessità di continuare a portare avanti molte attività lavorative, scolastiche e ovviamente sociali. Quindi, videochiamate (il fenomeno Zoom) che rapidamente si sono trasformate in un “nuovo normale” in cui però a prevalere dal punto di vista tecnologico sono stati Meet di Google e Teams di Microsoft.
Molte persone hanno trovato un utilizzo ai tablet in generale e, per quel che ci riguarda qui agli iPad, per vari motivi: sono più pratici, si possono spostare più facilmente, hanno una videocamera di qualità decente mentre molti computer fissi non hanno la webcam e in moltissimi portatili sino a tre anni fa si trattava di videocamere di bassa qualità. E infine lo schermo di un tablet è più grande di quello di uno smartphone e la batteria dura di più.
La gioiosa macchina per le call
Tutte ragioni per le quali gli iPad sono diventati all’improvviso uno strumento molto più utile da avere in casa o in ufficio. Una “macchina per le call” di indubbia potenza. Con però una limitazione che forse gli annunci che usciranno tra pochi giorni riusciranno finalmente a superare: la posizione della videocamera.
La call è un termine ormai entrato nel lessico comune che sembra solo all’apparenza inglese, ma in realtà è piovuto sull’Italia con una caratterizzazione molto milanese di efficienza meneghina e anche una certa presupponenza da cumenda brianzolo. La call, dicevamo, richiede una certa liturgia. Ci sono certamente quelli che non riescono a farla, a cui si sconnette sempre il PC o resta misteriosamente muto.
Poi ci sono quelli a cui spunta solo la punta del naso (perdonate il gioco di parole) o il frontespizio della fronte. Poi dall’altro versante ci sono quelli che hanno bisogno di tre PC collegati in rete a un server per usare Obs Studio e far girare tre webcam e due presentazioni in parallelo. A loro è necessaria anche la doppia fibra.
Il problema del lato corto
Per il resto di noi, quelli che non sono né scarsissimi né eccezionali, a cui serve solo che la videocall funzioni. Cioè che si veda bene il contenuto, disteso in modo giusto, in maniera tale che si veda tutto quello che c’è da vedere. Che si senta bene. E che quando si viene interpellati o comunque si deve parlare si veda tutto bene, serve solo un’altra cosa sola. Essere ben inquadrati dalla videocamera. Che negli iPad fa cose portentose (l’AI che fa “pan” e zoom in o zoom out per seguire i movimenti della testa e il numero di persone presenti). Ma una cosa non lo fa: inquadrarti dritto negli occhi.
Perché la videocamera degli iPad ti fa guardare sistematicamente fuori dall’immagine. Le persone con cui abbiamo a che fare in una call hanno la sensazione di guardarci negli occhi, perché fissano la nostra immigine sullo schermo. La stessa sensazione l’abbiamo anche noi, perché li guardiamo fissi negli occhi che vediamo sullo schermo, ma la videocamera degli iPad Pro, Air, mini è di lato, e quindi ci inquadra come se stessimo guardando fuori campo sul lato destro o sinistro (a seconda del lato per il quale abbiamo girato l’iPad. Ed è un problema.
La parallasse, questa sconosciuta
Questo non succede con MacBook e PC portatili, perché tipicamente la videocamera su questi dispositivi è messa al di sopra e non al di lato dello schermo. È centrale sul lato lungo, per essere precisi. Nel MacBook produce anche il caratteristico notch che è presente anche sugli iPhone però sul lato corto, cioè sopra.
Questa è la spiegazione del perché negli iPad non funziona: i telefoni sono pensati per essere tenuti sistematicamente in mano in posizione verticale, modalità “ritratto”. E quindi per poterci riprenderci frontalmente senza effetto di parallasse che fa sembrare che guardiamo fuori campo, la videocamera è posta in alto, come sui MacBook e gli iMac, oltre alla maggior parte degli altri computer portatili e fissi con videocamera integrata.
Invece gli iPad sono da sempre pensati per essere usati in modo sia verticale che, sempre più spesso quando sono appoggiati sui loro supporti, in posizione orizzontale.
In questo modo, quando sono in orizzontale, c’è la quantità di schermo giusta per vedere una presentazione condivisa, ad esempio, ma si perde completamente la centratura degli occhi. La videocamera è sul lato corto come nei telefoni e questo, alla prova del nove della pandemia e degli anni successivi dell’uso e abuso di conference call da remoto in video si è rivelato il lato sbagliato.
Una soluzione all’orizzonte
Come rimediare a questa soluzione? Il tempo del cambiamento del design dei computer di Apple, siano essi telefoni che tablet o Mac, è legato a delle ciclicità piuttosto lunghe. I design durano 3-4 anni, alle volte anche un decennio, perché vengono casomai iterati con delle piccole modifiche ma difficilmente sono stravolti.
Questo perché “dietro” al lavoro dei designer c’è quello degli ingegneri che fanno intere linee di produzione e ordinativi da terzisti. Milioni e milioni di apparecchi prodotti che richiedono stampi, componenti, processi produttivi e di assemblaggio che non possono cambiare in maniera radicale prima di aver fatto il loro ciclo di vita.
È come sterzare un transatlantico, non come fare manovra con la Panda per parcheggiare sotto casa. Quindi, una volta capito, nel 2020, che serviva cambiare la posizione sul lato corto della videocamera perché l’ipotesi del 2010, anno di preparazione dei primi iPad, era diventata obsoleta, bisogna rimediare ma ci vuole tempo.
Per lasciare spazio invece al bisogno di videocall con videocamera sul lato lungo, insomma, è servito che arrivasse a termine un intero ciclo produttivo. Ma adesso, con gli iPad che forse avranno il processore M4 e nuove dimensioni per iPad Air da 12,9 pollici (forse) ci siamo. La videocamera sbarca sul lato lungo. È una novità assoluta? Beh, no.
Ma non dimentichiamo il soldato iPad X
Non ci siamo dimenticati la decima generazione di iPad senza aggettivi: né Pro, né Air, né Mini. Semplicemente iPad. La versione base. Che però nella sua decima incarnazione ha presentato varie novità fra cui una molto interessante. No, non la presa USB-C e neanche la ricarica molto singolare per la Apple Pencil di prima generazione. Quanto invece la videocamera messa su lato lungo.
Esatto: il precedente già c’è. E non è stato semplice da far funzionare con la tecnologia di soli due anni fa. Averla messa sul lato lungo di iPad 2022 ha voluto dire non poter usare la Apple Pencil 2, perché non c’era spazio per la ricarica magnetica. Serviva il lato lungo ma uno era occupato dalla videocamera e l’altro invece era alla base del dispositivo (dove l’appoggio della tastiera di Apple avrebbe impedito il suo utilizzo).
Il futuro è un’ipotesi (quasi) certa
La soluzione? Apple Pencil di prima serie con un adattatore per la ricarica, e videocamera centrale. Dopo due anni di uso di quell’iPad per le call di lavoro e personali, però, possiamo dirvi che è tutta un’altra cosa. Il MacBook Air rimane libero per fare quel che serve (appunti, posta, altre cose) mentre la videocall funziona come un treno senza sovraccarichi, pasticci o rallentamenti grazie alla stabilità di iPadOS e al sandboxing dei sistemi operativi Apple per i dispositivi da passeggio.
Non vediamo l’ora che la funzionalità sbarchi anche sugli altri iPad Pro e Air. L’appuntamento è per il 7 maggio alle 16, ora italiana, quando Apple svelerà che cosa ha in serbo nel corso della presentazione “Let Loose”. Macitynet ci sarà e seguirà la presentazione per voi con i consueti approfondimenti e commenti.