Anche i bambini più piccoli hanno dimestichezza con gli smartphone ma per tutelare la loro salute psicofisica, esperti dell’età evolutiva suggeriscono un approccio graduale e sorvegliato in famiglia, sensibilizzando gli adulti a una presenza più attenta e coinvolta, relativamente a ciò che i loro figli fanno online.
Nel Regno Unito si sta prendendo in considerazione l’idea di vietare la vendita di smartphone a bambini ed adolescenti al di sotto dei 16 anni. Due mesi addietro il governo ha pubblicato una guida sull’uso dei telefoni cellulari nelle scuole; ora si stanno prendendo in considerazione nuove limitazioni per proteggere meglio i minori e sono state attivate campagne di informazione, evidenziando la necessità di un approccio precauzionale.
The Guardian riferisce che Esther Ghey, madre di un 16enne assassinato lo scorso anno, sta promuovendo una campagna per chiedere un limite di età per l’uso degli smartphone e controlli più rigorosi per l’accesso ai social media. “Vorremo una legge per non permettere la vendita di smartphone ai minori di 16 anni”, ha riferito a febbraio la donna alla BBC, spiegando ancora che i minori dovrebbero avere accesso a smartphone specifici, senza la possibilità di usare social media.
La donna non è l’unica a volere un intervento delle autorità a difesa degli adolescenti. Da un sondaggio di ParentKid, organizzazione impegnata nell’educazione giovanile, su 2.496 genitori di bambini in età scolare il 58% ritiene che il governo dovrebbe vietare gli smartphone ai minori di 16 anni. Quattro genitori su cinque ritengono inoltre “pericolosi” gli smartphone in mano a ragazzi e bambini.
Non manca ad ogni modo chi si oppone: una fonte del governo conservatore ha bollato l’idea come “fuori dal mondo”, spiegando: “Non è compito del governo intervenire e fare da genitore; il nostro scopo è rendere i genitori più consapevoli dei poteri che hanno, come le restrizioni sui siti web, le applicazioni e anche l’uso di app per il controllo parentale”.