Mezza Tesla fa un Optimus, oppure due Optimus fanno un’auto Tesla: comunque la si voglia vedere, l’idea di Elon Musk rimane quella di mantenere il prezzo del suo primo robot umanoide Optimus al di sotto di quel che i clienti oggi spenderebbero per comprare una delle sue automobili.
Lo ha dichiarato tramite un tweet, o meglio un post su X, in risposta alla domanda di Sam Korus, Director of Research Autonomous Technology & Robotics della società di investimenti ARK Invest, che si chiedeva appunto quanto la produzione di questo robot potesse impegnare le fabbriche visto che, stando alle specifiche tecniche, pesa all’incirca meno di un decimo di un’auto Tesla.
OK il prezzo di Tesla Optimus è giusto
Secondo Elon Musk il paragone sarebbe un po’ forzato perché costruire Tesla Optimus allo stato attuale è molto più impegnativo e complesso rispetto a un’automobile, «Ma penso comunque che finirà per costare meno della metà di un’auto». Indicativamente quindi potremmo dire che, prendendo come riferimento Model Y, che negli USA parte da 43.990 dollari, il robot Tesla Optimus potrebbe essere venduto per circa 22.000 dollari o giù di lì.
Questa ipotesi è ulteriormente rafforzata dal «Less over time» (meno, nel tempo) che lo stesso Musk ha scritto in risposta a una beta tester del sistema a guida autonoma Full Self-Driving di Tesla quando gli ha appunto chiesto se il prezzo del robot sarebbe stato fissato tra i 25.000 e i 30.000 dollari.
Ipotesi di mercato
Ma chi dovrebbe comprare un robot del genere? e perché? forse è ancora troppo presto per rispondere a queste domande, ma possiamo farcene comunque un’idea basandoci sulle notizie trapelate fino ad oggi.
Sappiamo infatti che Tesla potrebbe partire già con un modello avanzato grazie ai dati che ha raccolto e continua a raccogliere attraverso le sue automobili in circolazione. Tempo fa Musk infatti disse proprio a proposito di questi robot che le sue automobili erano già “robot su ruote”, di conseguenza per la sua azienda sarebbe stato particolarmente facile spostare la tecnologia su un dispositivo dalle caratteristiche fisiche umanoidi.
Grazie ai 28 attuatori strutturali è infatti in grado di raggiungere “oltre 200 gradi di libertà”, di cui 11 soltanto nelle mani, riuscendo perciò a muoversi in maniera molto simile a un essere umano (date un’occhiata al video in cui lo si vede manipolare oggetti e fare Yoga), specialmente con la versione Gen 2 presentata lo scorso dicembre.
Allo stato attuale può già essere impiegato in svariati settori, magari per sostituire la forza lavoro in compiti faticosi, ripetitivi (e quindi noiosi) e pericolosi. Una delle idee di Musk è quella di aiutare le persone in casa (ricordate il video in cui lo si vede piegare le magliette?), ma con queste premesse è probabile che il cliente finale non sarà soltanto il ricco imprenditore che desidera avere un domestico robot al proprio servizio.
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