Le videocamere di sicurezza wireless si trovano a prezzi abbordabili e molte persone le usano per proteggere le abitazioni da furti e affini sia all’interno di un sistema domotico sia singolarmente.
La corretta protezione di un ambiente domestico richiede attenzione, sia dal punto di vista della semplice implementazione hardware, sia dal punto di vista della sicurezza (seguendo regole basi quali aggiornarne periodicamente i dispositivi, scegliere sistemi di trasmissione video con cifratura, modificare le password di default, ecc).
Di seguito vediamo alcuni semplici consigli(alcuni suggeriti da Kaspersky) di cui tenere conto per migliorare la protezione in generale delle videocamere domestiche e ridurre la probabilità di subire furti.
Proteggersi dalle interruzioni di alimentazione e comunicazioni
Per collegare videocamere di sicurezza nelle abitazioni si usa tipicamente una connessione WiFi; una delle prime cose che i ladri mettono in opera prima di agire è disattivare la linea elettrica: basta una semplice interruzione dell’alimentazione per mettere fuori uso la protezione smart di casa o dell’ufficio. Tra i requisiti di cui tenere conto nell’acquisto di un qualsiasi sistema di sicurezza: la possibilità di sfruttare una fonte di alimentazione autonoma o con un piccolo gruppo di continuità oppure con dei modelli a batteria o ricarica solare e in più la possibilità di trasmettere dati senza WiFi (es. usando una SIM interna o ancora un router collegato ad un gruppo di continuità e infine. un buon livello di protezione meccanica e la conformità a standard di sicurezza.
I primi due requisiti sono offerti allo stesso tempo anche da videocamere che funzionano utilizzando la tecnologia PoE (Power over Ethernet): dati e alimentazione vengono trasmessi con un unico cavo; acquistando un router/hub Ethernet t abilitato per PoE o un convertitore PoE separato da collegare alla rete elettrica utilizzando un gruppo di continuità (UPS, Uninterruptible Power Supply), avremo la certezza che questo funzionerà anche in assenza di interruzioni di corrente a monte (sulla linea elettrica principale), se qualcuno dovesse in qualche modo riuscire a disattivare l’interruttore generale.
Se non volete/potete sfruttare cavi Ethernet in casa, è possibile prendere in considerazione videocamere con alimentazione autonoma (batterie) ricaricabili anche con pannelli solari o, nel peggiore dei casi da collegare tramite un capace power bank.
Proteggere la rete WiFI
Per proteggersi da potenziali interferenze sulla rete WiFI, è possibile scegliere dispositivi che funzionano su reti 3G/4G/5G; essendo in genere progettati per le case autonome più che per gli appartamenti, spesso questi prodotti consentono il possibile uso “all’esterno” e vantano caratteristiche quali involucro impermeabile, illuminazione IR a lungo raggio e così via.
Molte videocamere consentono di registrare su una memoria di tipo SD, ma questo non aiuta in caso di furto della scheda e, se possibile, meglio optare per modelli che consentono di effettuare registrazioni sul cloud.
Pensare alla ridondanza
La ridondanza è utile non solo per l’energia elettrica ma anche per internet A seconda della situazione, un canale di backup può essere predisposto tramite un modem 4G o utilizzando una seconda connessione cablata con un secondo router. La difficoltà principale è configurare il router e il resto dell’apparecchiatura in modo che la connessione passi automaticamente al canale di backup quando quello principale si interrompe. In alcuni router questa funzionalità è prevista di serie (la funzione è chiamata canale di backup), in altri non è previsto. Ovviamente, se sono presenti due router bisogna prevedere per entrambi un UPS per assicurare l’alimentazione ininterrotta necessaria.
Se abbiamo difficoltà a implementare la ridondanza per il canale Internet e la commutazione automatica a livello di router, una alternativa relativamente semplice consiste nell’installare una videocamera ridondante: la prima che funziona tramite il canale Internet principale, mentre l’altra con un canale di backup (es. router con SIM collegato a un UPS).
Dal punto di vista della sicurezza informatica, è bene seguire le regole viste tante volte con computer, smartphone e tablet: aggiornare i sistemi operativi, prediligere marchi noti in grado di fornire patch e assistenza, aggiornare regolarmente i firmware, scegliere password Wi-Fi complesse.
Proteggere l’accesso alla gestione delle telecamere
Proteggere la rete WiFi e proteggersi dall’assenza di energia elettrica non basta. È fondamentale assicurarsi che le telecamere siano protette da password. Per impostazione predefinita, molte telecamere non sono protetta per impostazione predefinita o hanno dei dati di accesso semplicissimi da indovinare: è necessario abilitare questa opzione manualmente, scegliendo credenziali di accesso (nome utente e password) non facili da scoprire. Vari cybercriminali si divertono a scandagliare indirizzi IP in rete da colpire: facilissimo se lasciate le password di default predisposte in fabbrica dai produttori.
Dove collocare le videocamere di sicurezza
Oltre a tenere conto di tutte le problematiche esaminate sopra, è altresì importante collocare le telecamere di sicurezza wireless. Il posizionamento dovrebbe coprire i punti da cui potrebbero entrare i ladri, in particolare la porta principale al piano terra e le finestre del primo piano. È bene che siano visibili: anche come semplice deterrente contro i ladri.
Se possibile, è bene installare installando una telecamera al soffitto oppure alla parete con gli appositi supporti e con l∫ riprendendo subito l’ingresso; con l’obiettivo collocato verso il basso si ha, oltretutto, una ripresa diretta dell’effrazione e si possono vedere i ladri in azione. Una ulteriore videocamera può essere installata frontalmente (es. di fronte a una finestra o alla porta). Altre telecamere possono essere installate tenendo conto di fattori quali altezza (in modo che non possa essere manomessa facilmente), raggio di azione (per ambienti ridotti si possono usare quelle con raggio ristretto, per quelli ampi meglio optare per telecamere con raggio d’azione più esteso) e illuminazione (in grado di tenere conto dei cambiamenti di luce durante la giornata).
Non dimenticate in tutti i casi che le telecamere wireless non hanno una portata di trasmissione infinita e bisogna sempre e comunque temere conto della distanza dal ricevitore.
E la privacy?
In linea generale ai privati non serve alcuna autorizzazione per installare un impianto di videosorveglianza in casa, sui muri perimetrali e nelle aree private, purché questo non riprenda anche le aree pubbliche in maniera indiscriminata, altrimenti bisogna verificarne la liceità in base alle norme vigenti e del relativo trattamento dei dati che deve avvenire secondo correttezza, fornendo alle persone che possono essere riprese indicazioni chiare, anche se sintetiche, che avvertano della presenza di impianti di videosorveglianza.
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