Vi ricordate cosa scrivevamo l’anno scorso? «Se la batteria si graffia l’auto elettrica è da buttare». Oggi possiamo aggiungere che oltre al danno c’è la beffa: buttarle via così presto fa più danni all’ambiente che non guidando un’automobile a benzina.
Le tre criticità
Parliamo di un problema che ha enormi criticità, distinguibili su tre diversi aspetti. Uno come dicevamo è quello dell’ambiente, anche perché gli accumulatori dismessi in molti paesi non vengono riciclati tempestivamente, il che comporta un grave rischio sia per l’inquinamento che per l’eventuale incendio del deposito in cui si trovano nel caso la protezione sia danneggiata.
C’è poi da tenere in conto che per chi la produce c’è un grosso problema di bassa sostenibilità dell’automobile.
E poi il consumatore: il veicolo elettrico ha già un costo superiore a quello di un’auto a combustione, per di più sostituire la batteria in caso di incidente è tutt’altro che economico, con prezzi nell’ordine di decine di migliaia di Euro.
Il controsenso
Ne parla Repubblica attraverso le parole di Christoph Lauterwasser, amministratore delegato dell’Allianz Center for Technology. Le batterie scartate sono in vertiginoso aumento perché quasi tutti i produttori, non offrendo l’accesso ai dati delle batterie anche quando sono danneggiate soltanto lievemente, rendono la diagnosi praticamente impossibile.
«È un vero controsenso» perché la produzione delle batterie delle auto elettriche emette molta più CO2 dei veicoli a combustione: bisognerebbe guidarle per migliaia di chilometri prima di arrivare a compensare le missioni extra. Questo significa che se si buttano via dopo pochi chilometri si perde tutto il vantaggio in termini di emissioni.
Il colpo di grazia dall’assicurazione
Il punto è che non potendo valutare il danno, le compagnie assicurative sono costrette a rottamare le auto anche se hanno percorso soltanto pochi chilometri, e di conseguenza aumenta vertiginosamente il prezzo delle polizze.
Matthew Avery, direttore della ricerca presso la società di intelligence sui rischi automobilistici Thatcham Research, dice che Ford e General Motors sono già al lavoro per trovare una soluzione che faciliti la riparazione delle batterie. Ma ci sono altri che invece semplicemente stanno ignorando il problema.
Il caso più eclatante è quello di Tesla, che nella Model Y usa una batteria con riparabilità di grado zero – dicono gli esperti: le celle sono incollate tra loro, facendo parte della struttura dell’automobile.
A proposito di auto elettriche: pochi giorni fa è stata presentata la prima Lancia Y completamente elettrica. Sarà svelata completamente a San Valentino.