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A Ercolano con AI stiamo scoprendo cose mai immaginate

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Negli ultimi mesi ne stiamo vedendo di tutti i colori. Com’è naturale che sia, quando arriva una nuova tecnologia. In questo caso, stiamo ovviamente parlando dell’intelligenza artificiale, che segna un prima e un dopo. La data convenzionale, la sappiamo, è la fine del 2022, quando ChatGPT ha fatto il suo esordio, e poi quel che è seguito è stata una costante rivoluzione.

Una rivoluzione che molti stanno dipingendo come apocalittica, con rischi per l’umanità e quel che ne potrebbe rimanere, mentre altri la stanno dipingendo come la trasformazione che tutti aspettavano. È sempre la solita distinzione tra apocalittici e integrati che aveva fatto il buon Umberto Eco decenni fa, ma che oggi torna alla mente perché anche in quest’ottica di trasformazione in realtà tocca argomenti solo parzialmente soddisfacenti.

Ci inventiamo infatti delle soluzioni “lunari” per quanto riguarda gli usi positivi (probabilmente spinti dall’avidità) e non guardiamo quello che sta per cambiare veramente noi perché cambierà la nostra storia.

A Ercolano con AI stiamo scoprendo cose mai immaginate
Risultato di un tentativo di srotolare fisicamente un papiro di Ercolano – Foto Vesuvius Challenge 2023

I papiri di Ercolano

Facciamo prima un passaggio importante. Archeologia e filologia hanno, nel corso di tre secoli, trasformato il mondo per come lo intendiamo. Studiosi del passato e poi del presente, di tutta Europa e degli Stati Uniti e poi, negli ultimi, decenni, anche degli altri paesi, hanno analizzato con certosina attenzione le tracce che rimanevano di civiltà apparentemente morte e sepolte ma non dimenticate.

E ricostruito il pensiero dei greci, che è alla base della nostra civiltà, e dei latini. E la stessa cosa è stata fatta per epoche e culture diverse: dagli antichi egizi fino ai popoli dell’estremo oriente. Questo lavoro si è spinto fino ai limiti possibili che la tecnologia applicata ha consentito all’archeologia e in parte alla filologia.

Ma quando sembrava che, a meno di non inventare la macchina del tempo, non si potesse più rivoluzionare la storia dell’archeologia, della filologia e del pensiero degli antichi, ecco che arriva l’intelligenza artificiale. Capace di fare quello che che sa fare benissimo. E cioè non fare disegnini e video fake, o scrivere romanzi e articoli al posto degli autori pigri, bensì analizzare tutto quel che c’è da analizzare e trovare la quadra.

Quale quadra?, direte voi. Ma quella di riuscire a leggere cose che noi non riusciamo a interpretare perché troppo complesse e delicate. Stiamo parlando di decifrare dei papiri. L’intelligenza artificiale sta infatti aiutando gli studiosi a leggere le pergamene sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e ritrovati in una villa solo parzialmente scavata di Ercolano.

I ricercatori hanno usato tecnologie avanzatissime di scansione 3D e l’intelligenza artificiale per ricostruire immagini sensate e leggere le lettere su un rotolo di papiro danneggiato dall’esplosione di calore, cenere e pomice che distrusse Pompei e ne hanno tratto un testo molto interessante. Ma andiamo con ordine.

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Il papiro carbonizzato dal quale i vincitori sono riusciti a leggere le iscrizioni – Foto Vesuvius Challenge 2023

La scoperta di un tesoro

Intanto, i papiri sono quattro e noi ne abbiamo decodificato, dopo dieci mesi di lavoro, sostanzialmente alcune decine di righe. E, oltre a tutto quello che potremo trovare nel resto del papiro e negli altri tre, ci sono poi quelli che sono stati scavati e altri che potrebbero essere sepolti dentro la villa e che non sono stati ancora scoperti, perché non è stata ancora trovata la stanza principale con la biblioteca, nonostante una serie di ritrovamenti enormi fatti duecento anni fa.

Potrebbe non esserci un’altra biblioteca, ma se ci fosse (solo di recente si è capito che ci sono altri due livelli sotterranei non ancora scavati ed esplorati) e i resti fossero leggibili, sarebbe la scoperta del secolo. Centinaia di rotoli di papiro custoditi nella biblioteca di una lussuosa villa romana a Ercolano furono bruciati quando la città fu devastata dall’intensa esplosione di calore, cenere e pomice che distrusse la vicina Pompei nel 79 d.C..

Gli scavi del XVIII secolo hanno recuperato più di mille rotoli interi o parziali dalla villa, che si pensava fosse di proprietà del suocero di Giulio Cesare, ma l’inchiostro nero era illeggibile sui papiri carbonizzati e i rotoli si sono sbriciolati quando i ricercatori hanno cercato di aprirli. Fortunatamente sono stati conservati e oggi, grazie alle tecnologie che permettono la scansione tridimensionale degli oggetti realizzata nel Diamond Light Source, il laboratorio dell’acceleratore di particelle di Oxford, abbiamo i documenti, ma sono difficilissimi da leggere.

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Foto Vesuvius Challenge 2023

Cosa abbiamo scoperto finora

“Dieci mesi fa – scrive Nat Friedman – abbiamo lanciato la Vesuvius Challenge per risolvere l’antico problema dei Papiri di Ercolano, una biblioteca di pergamene carbonizzate dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.. Oggi siamo felicissimi di annunciare che il nostro folle progetto è riuscito. Dopo 2000 anni, possiamo finalmente leggere i rotoli”.

Le prime quindici colonne di testo provengono dalla fine del primo rotolo che siamo riusciti a leggere e contengono un testo nuovo del mondo antico, mai visto prima. L’autore – probabilmente il filosofo epicureo Filodemo – scrive qui di musica, cibo e di come godere dei piaceri della vita. Nella sezione conclusiva, egli lancia una frecciata a degli avversari ideologici senza nome – forse gli stoici? – che “non hanno nulla da dire sul piacere, né in generale né in particolare”.

Il testo che abbiamo rivelato finora rappresenta solo il 5% di un rotolo. Nel 2024, l’obiettivo è quello di passare dalla lettura di alcuni passaggi di testo a quella di interi rotoli, e la fondazione ha annunciato un nuovo premio per la prima squadra che sarà in grado di leggere “almeno il 90% di tutti e quattro i rotoli che abbiamo scansionato”.

I rotoli conservati a Napoli e ancora da leggere rappresentano più di 16 megabyte di testo antico. Ma la villa in cui sono stati trovati i rotoli è stata scavata solo parzialmente e gli studiosi ci dicono che potrebbero esserci altre migliaia di rotoli nel sottosuolo. “La nostra speranza – scrive Friedman – è che il successo della Vesuvius Challenge catalizzi lo scavo della villa, che la biblioteca principale venga scoperta e che qualsiasi cosa vi si trovi riscriva la storia e ispiri tutti noi”.

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Ricostruzione della lussuosa villa di Ercolano sommersa dall’eruzione del Vesuvio

In conclusione

Questo applicato alla challenge di Ercolano è solo un piccolo assaggio di quel che si può fare grazie alla tecnologia oggi. Scansione tridimensionale e soprattutto intelligenza artificiale per fare le operazioni di fino che consentono di capire quello che gli esseri umani non hanno la capacità (e la velocità) per farlo. Un lavoro che richiederebbe centinaia di migliaia di ore uomo, se fosse possibile farlo a mano, può invece essere fatto dall’intelligenza artificiale in maniera ottima.

Non abbiamo ancora trovato la biblioteca principale della villa, quella che potrebbe contenere una gamma molto più ampia di letteratura greca e latina. Quella biblioteca, con le sue migliaia o addirittura decine di migliaia di rotoli, deve essere ancora scavata. Se questi testi verranno scoperti, e se anche solo una piccola parte potrà essere letta, trasformeranno la nostra conoscenza della vita e della letteratura classica su una scala mai vista dal Rinascimento.

Se vi state a questo punto ancora chiedendo a che cosa serva l’intelligenza artificiale, che oggi viene usata per fare deepfake, meme, articoli sgrammaticati di siti acchiappaclick e montagne di email di spam automatizzate, probabilmente è meglio se lasciate perdere.

Se invece la meraviglia di quello che la tecnologia ha saputo realizzare e che ci sta permettendo di capire come mai prima da dove veniamo e chi eravamo vi ha conquistato, sappiate che siete nel posto giusto. Il meglio infatti deve ancora arrivare.

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