Il DMA, il Digital Markets Act (DMA), normativa europea sui mercati digitali che entrerà in vigore dal 6 marzo 2024 e che tra le altre cose consentirà l’esistenza di App Store alternativi e aprirà il chip NFC a terze parti, porterà alla fine anche il regno assoluto di Safari.
Il browser della Mela – impostato per essere l’unico preinstallato all’avvio e sopratutto l’unica scelta per gli sviluppatori che volessero offrire all’interno delle loro app un sistema di navigazion – non potrà essere più favorito da Apple.
In primo luogo agli utenti residenti all’interno dell’UE, al primo avvio Safari chiederà di impostare il browser predefinito, rendendo l’opzione più evidente rispetto a ora (attualmente è possibile cambiare il browser web di default andando in Impostazioni, scorrendo fino a trovare l’app per il browser – es. Google Chrome – toccando l’app e da qui l’opzione “App per il browser di default”).
Tra i browser di terze parti attualmente disponibili per iOS/iPad OS vi sono: Microsoft Edge, Brave, Firefox, Google Chrome, Opera e DuckDuckGo e quindi si potrà scegliere, subito e direttamente, un’alternativa.
Ancora più rilevante dal punto di vista degli sviluppatori è che sarà possibile sfruttare un motore di rendering diverso da quello Apple (attualmente tutti i browser per iOS devono basarsi sul motore di rendering WebKit di Safari) e funzionalità che non sono disponibili tramite Safari/WebKit.
Questo significa che potranno non solo esserci broswer molto diversi da Safari (Google è già da tempo al lavoro per portare Blink anche in Chrome per iOS) ma anche che gli sviluppatori quando creeranno applicazioni che integrano funzioni di navigazione potranno scegliere le componenti da utilizzare.
Con iOS 17.4 Apple ha modificato centinaia di API (interfacce di programmazione) per offrire funzionalit agli sviluppatori di browser alternativi, con framework che consentiranno l’esecuzione di app e offrire esperienze in-app (qui i dettagli per gli sviluppatori).
Da notare che i cambiamenti apportati da Apple riguarderanno solo gli utenti dei paesi nell’unione Europea; in altre nazioni i cambiamenti in questione non saranno attuati e non sarà possibile usare browser con motori di rendering diversi dal WebKit.