«Maggiori rischi per gli utenti e gli sviluppatori, nuove strade per malware, frodi e truffe, contenuti illeciti e dannosi e altre minacce alla privacy e alla sicurezza». Detto in altre parole, ora i clienti europei – dove vigerà a breve il Digital Markets Act – rischiano di brutto. Non ci va giù leggero Apple quando si tratta di descrivere le ragioni per cui ha deciso di non estendere la possibilità di avere negozi alternativi al suo App Store al di fuori dall’Europa.
La descrizione di quel che, dal punto di vista di Apple, potrebbe comportare l’obbligo di adempiere al DMA, è accennato dentro ai comunicati distribuiti ieri ma esplicitato in maniera netta e molto più chiara nel sito di supporto gli sviluppatori.
Qui Apple spiega in primo luogo che le modifiche creano «nuove opzioni per gli sviluppatori, incluso il modo in cui possono distribuire app su iOS, elaborare pagamenti, utilizzare i motori del browser web nelle app iOS, richiedere l’interoperabilità con le funzionalità hardware e software di iPhone e iOS, accedere a dati e analisi sulle loro app e trasferire i dati degli utenti dell’App Store» ma aggiunge anche che «le modifiche sono disponibili per gli sviluppatori che distribuiscono app in uno qualsiasi dei 27 paesi membri dell’UE e si applicano solo alle app disponibili e distribuite agli utenti nell’UE»
Apple ha deciso di limitare le modifiche in questo mercato perché «questo sistema comporta maggiori rischi per gli utenti e gli sviluppatori e compromette anche la capacità di Apple di rilevare, prevenire e agire contro le app dannose su iOS e di supportare gli utenti interessati da problemi con le app scaricate al di fuori dell’App Store»
Insomma, si legge tra le righe, sarebbe meglio per tutti, sviluppatori e clienti, che queste modifiche non fossero state applicate perché anche se «Apple sta introducendo protezioni per ridurli, rimangono molti rischi».