iFixit ha smontato i MacBook Pro da 14″ con chip M3, permettendo di vedere come sono fatti all’interno.
Il design non è cambiato internamente rispetto alla precedente generazione e la procedura per accedere all’interno è la stessa del modello precedente; cambiano ovviamente chip e altri componenti hardware.
È possibile rimuovere la batteria, la scheda logica, e pochi altri elementi. La RAM unificata non è accessibile dall’utente e bisogna eventualmente tenerne conto in fase di acquisto.
In un post sul blog aziendale, l’azienda specializzata nella vendita di parti di ricambio spiega come, a suo dire, è stata realizzata la finitura in alluminio scuro, la colorazione che in italiano è indicata come “nero siderale”.
Secondo iFixit (qui i dettagli), Apple ha ottenuto il nero siderale grazia a una superficie anodizzata che risulta più irregolare a livello microscopico, scelta che ha conseguenze sulla luce che si riflette sulla stessa, permettendo di ottenere l’aspetto più scuro.
Apple spiega che la nuova finitura deriva da un processo chimico all’avanguardia nella sigillatura dell’anodizzazione che riduce notevolmente le impronte.
iFixit riferisce di un brevetto di Apple per parti anodizzate che permette di dare l’impressione del nero opaco, e che per ridurre la lucidatura, passando dal grigio al nero, le asperità degli strati di ossido sono state rese ancora più irregolari. Angoli e anfratti degli elementi sulla superficie influenzano la luce incidente, contribuendo all’impressione della liscia finitura opaca.
Prima di Apple, il mondo dell’orologeria aveva utilizzato tecniche simili per progettare finiture perfettamente opache.
Per quanto riguarda la riduzione delle impronte, iFixit ha usato un microscopio laser confocale per verificare l’affermazione di Apple e conferma che effettivamente il materiale lascia meno impronte evidenti ma il problema non può ovviamente essere eliminato alla radice e in caso di impronte evidenti, il suggerimento è di pulire le parti esterne con un panno morbido leggermente umido.