Se comprate uno dei nuovi MacBook Pro presentati nei giorni scorsi dovreste sapere che i modelli con il processore M3 Pro equivalgono più o meno a quelli con il processore M2 Pro. Questo, almeno, è quel che emerge dai primi benchmark apparsi in rete e di cui ha preso nota lo youtuber Vadim Yuryev.
Yuriev, esperto in processori e tra coloro che avevano già avuto modo di fare un’analisi critica delle prestazioni dei processori A17 Pro, punta l’attenzione su risultati con data 4 novembre. Da essi si nota come un Mac15,6 (probabilmente un MacBook Pro 14″) con processore M3 Pro tocca quota 3035 nel risultato Single-Core e 15173 nel multi-core.
M3 pro equivale M2 Pro
Se questi risultati sono corretti, da una parte si spiegherebbe la ragione per cui Apple nel corso dell”evento Scary Fast ha evitato accuratamente ogni confronto tra M3 ed M2 preferendo concentrarsi alle differenze tra M3 ed M1, e dall’altra si dovrebbe costatare che siamo davanti ad un piccolo incremento, tanto modesto da essere impercettibile, rispetto ad un M2 Pro.
Il precedente M3 Pro totalizzava 2644 in single-core e 14229 nel multicore. In pratica parliamo di un incremento inferiore al 13% per il singolo core e di poco più del 6% nel multicore. Suona altrettanto male il fatto che il processore multicore di M3 Pro faccia peggio di M2 Max che arriva a 15.242.
Prestazioni deludenti rispetto a quelle di cui sembrano siano capaci le altre due versioni dei processori presentati lo scorso martedì. M3 è del 20% più veloce di M2 e M3 Max addirittura del 42% più veloce. Addirittura M3 Max è veloce come un M2 Ultra.
Perchè?
Se i dati fossero confermati ci sarebbe da chiedersi che cosa sia successo, quali siano le ragioni tecniche e strategiche di una simile scelta di Apple.
Quelle tecniche sono le più facili da spiegare. M3 Pro ha una CPU 12-core, sei performance core, sei efficiency core, e GPU 18-core; M2 Pro che pure ha una CPU a 12-core ha otto core performance, due in più della CPU appena presentata. Oltre a questo ha una GPU a 18 core, una in meno dell’M2 Pro e una banda di memoria ridotta.
La ragione strategica per cui l’M3 Pro sia stato tecnicamente ridotto nelle sue potenzialità sono molto più difficili da esplorare.
Visto che sia M3 che M3 Max mostrano incrementi di prestazioni largamente superiori sulle loro precedenti controparti l’unica tesi che si può avanzare è che per M3 Pro Apple abbia in mente un ruolo in altri segmenti della sua offerta, ad esempio nel campo iPad, per la quale le prestazioni passano in secondo piano rispetto a durata della batteria (notare, sopra, il maggior numero dei core efficiency rispetto a quelli di M2 Pro) e dimensioni.
Al di là delle ipotesi e dei numeri dei benchmark, prima di tirare conclusioni definitive sarà bene attendere conferme dall’arrivo delle macchine nelle mani dei clienti finali anche se il fatto che Apple parla di un aumento di prestazioni rispetto ad M1 Pro del 20% fa sospettare che i dati generali di Geekbench non dovrebbero essere molto diversi da quelli che abbiamo visto in questa anteprima