Le previsioni per il trimestre Apple sono state confermate: per la quarta volta consecutiva la prima dal 2001, i risultati fiscali sono stati peggiori di quelli corrispondenti dell’anno precedente anche se i dati sono almeno parzialmente meno negativi di quelli previsti grazie ad iPhone e ai servizi.
È quanto emerge dalla presentazione dei risultati finanziari dell’ ultimo trimestre dell’anno fiscale 2023, quello concluso a settembre, nel corso del quale l’azienda americana ha annunciato un fatturato trimestrale di 89,9 miliardi di dollari (contro 90,15 miliardi del 2002) un utile trimestrale per azione diluita di 1,46 (1,29 dollari l’anno passato). Gli analisti avevano previsto un fatturato di poco sotto: 89,25 miliardi e profitti per 1,43$ per azione.
Apple dai dati grezzi sembra godere ancora di un buon sostegno da iPhone in un contesto non favorevole. Non sappiamo quanto il dato si debba alle vendite dei vecchi iPhone 14 tra luglio e fine settembre (che essendo stati costantemente scontati potrebbero avere fatto meglio degli iPhone 13 nello stesso periodo dell’anno precedente) o alla decina di giorni di disponibilità degli iPhone 15, ma il fatturato di iPhone passa da 42,6 milioni del 2022 a 43,8 milioni del 2023 (+3%)
Apple ha limitato i danni sul mercato cinese (15 miliardi di vendite il totale del fatturato contro 15,4 dello scorso anno) anche se i dati sono di molto peggiori della previsione degli analisti che pensavano ad un fatturato di 17 miliardi.
La Cina è un paese fondamentale per il mercato dello smartphone della Mela e qui secondo alcuni analisti sarebbe in corso un processo, quanto definitivo lo dirà la storia, da sgancio da iPhone. A spingerlo ci sarebbe il nazionalismo e il governo intento a favorire i produttori locali. In particolare Huawei i cui modelli di smartphone hanno qualità, immagine e un OS proprietario e stanno contrastando efficacemente quelli di Apple.
Male, molto male, il mercato di iPad: 6,4 miliardi di dollari contro 7,2 miliardi del 2022 e soprattutto gli 8,1 miliardi del 2021. Ma va segnalato che c’è stata una certa ripresa sul trimestre precedente (5,8 miliardi di dollari) non sorprendente visto che parliamo di un periodo dove gli studenti dovrebbero avere speso per uno strumento didattico ma dall’altra non troppo.
In ogni caso qui c’è davvero ancora molto da fare. Apple da diverso tempo non mette sul mercato qualche cosa di nuovo nel campo dei Pro (lo scorso anno è stato annunciato un nuovo modello con M2 che processore a parte di diverso aveva solo il prezzo aumentato) e come novità consumer di un certo rilievo ha presentato il non troppo eccitante iPad 10.
I Mac tornano ad annaspare ma forse il termine potrebbe anche essere più drastico. Nel 2022, per merito delle macchine con M2, erano balzati avanti di circa il 25% rispetto al 2021 (11,5 miliardi contro 9,2 miliardi) ma ora tornano indietro: 7,6 miliardi. Un paio di giorni fa Apple ha presentato i Mac con M3 ma nessuna di queste macchine è, ovviamente, finita nel bilancio che è stato chiuso a fine settembre.
Il dato sui Mac è molto pesante se si fa un confronto sui 12 mesi del 2023 rispetto a quelli del 2022: Apple fattura per i computer il 25% in meno, come dire che ha perso una vendita ogni 4.
Anche il segmento “altri prodotti” tra i quali ci sono i prodotti Beats, gli AirPods, gli Apple Watch e altri prodotti minori, fa segnare un regresso; qui Apple che toccano i 9,3 miliardi (lo scorso anno erano stati 9,6 miliardi). In ogni caso siamo ben davanti al fatturato dei Mac e superiori anche al fatturato di iPad.
Fanno un meglio i servizi. Qui Apple da molti anni sta crescendo in maniera costante e a grandi falcate, anno su anno e trimestre su trimestre. Apple fattura 22,3 miliardi contro 19,2 (+16%). Si tratta del record di tutti i tempi
Cook e il CFO Maestri guardano il lato positivo parlando di «record tutti i tempi nei servizi e nelle vendite di iPhone». Vedremo come la prenderanno gli analisti di mercato e come, soprattutto, la prenderà il mercato.