Da tempo è noto che Google paga annualmente ad Apple un importo considerevole affinché il motore di ricerca di Big G sia quello proposto per default agli utenti sui dispositivi iOS, ma mon è mai stato ufficialmente rivelato a quanto ammonta l’importo effettivo.
Nel 2021, una ricerca di Bernstein stimava in 10 miliardi l’anno il pagamento, ma in una nuova nota inviati agli investitori, l’analista afferma che ora Google versi ad Apple una somma compresa tra i 18 e i 20 miliardi di dollari l’anno. Altre stime precedenti indicavano i pagamenti di Google ad Apple in circa 3 miliardi di dollari nel 2017, mentre nel 2018 si arrivava a 9 -10 miliardi di dollari.
Dell’ultima stima di Bernstein riferisce il sito The Register che ha avuto modo di esaminare un report con valutazioni sulle potenziali implicazioni alla fine della causa giudiziaria in corso negli USA per stabilire se Google abbia abusato della sua posizione dominante nell’ecosistema dei motori di ricerca.
L’istruttoria è stata avviata nel 2019 dall’Antitrust statunitense, e potrebbe portare a una svolta negli accordi tra i big, con uno sconvolgimento per tutto ciò che concerne le ricerche. I calcoli di Bernestein sono stati fatti sulla base dei documenti pubblici del colosso di Cupertino.
“Lo scenario più probabile è che Apple proponga una schermata per la scelta del motore di ricerca. È bene notare che Apple controlla l’accesso alla sua base installata, che genera circa 60 miliardi di dollari in entrate pubblicitarie, e di conseguenza, crediamo che Apple continuerà a ricevere una commissione (in un intervallo del 25-30%) per fornire l’accesso ai ricavi pubblicitari della ricerca”, riferisce l’analista.
L’analista azzarda prevedendo la possibilità per Apple di proporre una schermata al primo setup, chiedendo all’utente quale motore di ricerca vorrebbe usare, offrendo anche un suo motore di ricerca, qualcosa che ora non può fare senza destare perplessità tra le autorità di regolamentazione.
Nei giorni precedenti è emerso che Microsoft ha cercato di convincere Apple a usare Bing e anche di comprare il suo motore di ricerca, iniziativa fallita a causa degli incentivi economici offerti da Google alla Casa di Cupertino.
Nel nostro Paese oltre il 96% della popolazione sfrutta Google come motore di ricerca; nel resto del mondo, il dato è leggermente più basso (il 90%).
Il CEO di Microsoft, Satya Nadella, nell’ambito della sua testimonianza al processo ha affermato che l’accordo tra Apple e Alphabet per impostare Google come motore di ricerca di default nei vari dispositivi della Mela, rende impossibile competere per Bing.