Negli ultimi mesi, personale di Apple ha incontrato autorità cinesi per riferire di preoccupazioni dell’azienda in merito alle nuove normative che impediscono a Apple di offrire varie app straniere sull’App Store cinese.
Lo riferisce il Wall Street Journal spiegando che i funzionari governativi hanno stabilito che Apple deve implementare rigorosamente regole per mettere al bando app straniere non registrate in loco.
Le nuove regole stabilite dal governo permettono di chiudere una scappatoia con il Great Firewall, il sistema di censura e sorveglianza che blocca l’accesso a app, servizi e dati potenzialmente sfavorevoli in entrata provenienti dai paesi stranieri, gestito dal Ministero di pubblica sicurezza della Repubblica Popolare Cinese.
In Cina non è possibile l’accesso ad app quali Instagram, X (ex Twitter), Facebook, YouTube e WhatsApp. L’accesso a queste app è bloccato da anni nel Paese del Dragone ma usando le virtual private network (VPN) alcune persone riescono ad aggirare le limitazioni, simulando la loro presenza in una nazione diversa, e a scaricare app che altrimenti non potrebbero scaricare.
Si stima che le cinque app di social media più note prima citate, siano state scaricate nell’ultimo decennio oltre 170 milioni di volte dall’App Store; alcune di queste, come X, sono state sfruttate per diffondere informazioni e video di protesta contro le regole anti-covid imposte in Cina lo scorso anno.
Da luglio – scrive il Wall Street Journal – Apple può proporre sull’App Store solo app i cui sviluppatori operino e siano registrati in Cina presso le autorità governative, in base a norme stabilite due mesi addietro dal Ministero cinese dell’industria e delle tecnologie dell’informazione.
Molti sviluppatori non si registreranno con il governo cinese, anche perché così facendo accetterebbero di sottostare a precise regole in termini di obblighi di censura, obbligando Apple ad eliminare dall’App Store cinese app non conformi.
Le nuove regole non riguardano solo l’App Store di Apple, ma anche gli app store di altre aziende. Big quali Huawei e Xiaomi hanno recentemente aggiornato le regole dei rispettivi store, invitando gli sviluppatori di app a completare le procedure di registrazione previste dal governo e consentire la loro distribuzione.