iPhone 15 Pro era annunciato come il principale aggiornamento hardware dopo il lancio di iPhone X. Non tutte le premesse e i sogni si sono realizzati, facendo storcere a qualcuno il naso di fronte ai nuovi modelli, bollati come un upgrade minore. Dopo avere provato un iPhone 15 Pro Max e un iPhone 15 Pro intensamente per una settimana, concordiamo sull’apparenza ma non sulla sostanza.
È vero, non tutto, forse quasi nulla, di quel che è troviamo per la prima volta in un iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max è rivoluzionario. Ed è anche vero che molto è solo un affinamento introdotto per la pressione della concorrenza. Per non dire che la novità tecnica maggiore, la porta USB-C, non solo l’abbiamo già vista dal 2015 nei telefoni Android, ma Apple l’ha subita per imposizione normativa e non scelta.
Ma anche se iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max nel loro DNA profondo sono frutto di obblighi normativi, di rincorse alla concorrenza e affinamenti di idee antiche, il risultato è che tutto questo cambia cambia o innova molti dei pilastri principali della piattaforma andando ad aggiungersi alla ricetta Apple.
I pilastri di cui parliamo sono quelli su cui è stata costruita da sempre l’identità di un iPhone
- Design e materiali
- Interfaccia di controllo
- Connettività
- Fotocamera
- Processore
Se partiamo da questi elementi analizzandoli uno per uno, come stiamo per fare in questa recensione di iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max, si comprenderà che chi compra i nuovi modelli di quest’anno, ha in mano un telefono apparentemente non troppo diverso, ma in realtà diverso in alcuni pilastri fondamentali. Vediamo come e vediamo che cosa significa.
Il design
Apple con iPhone 15 Pro per la prima volta dal lancio di iPhone 12 cambia design e materiali. Nulla di drammaticamente differente rispetto ad iPhone 14 Pro, ma la mutazione influisce in maniera sostanziale diventando uno degli elementi degni di nota dei nuovi modelli.
Vecchio ma nuovo
iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max si distinguono dagli iPhone 14 Pro essenzialmente per la cornice in Titanio, per la precisione titanio di grado aerospaziale (i curiosi trovano che significa qui) e gli spigoli leggermente arrotondati.
Ci sarebbe anche la differente costruzione del pannello posteriore che rende i telefoni più facili da riparare e quindi meno costosi se qualche cosa dovesse rompersi. Ma questo nell’uso quotidiano non cambia nulla (a meno che siate uno Youtuber con sindrome distruttiva goloso di visualizzazioni), mentre forma e materiali, invece, cambiano di molto l’ergonomia.
Impugnare un iPhone 15 Pro ancora di più un iPhone 15 Pro Max, offre la sensazione di un oggetto più amichevole, che sta comodamente nel palmo della mano. Là dove l’acciaio di iPhone 14 Pro, freddo e lucido, dava l’idea di qualche cosa di perfetto ma meccanico, il titanio ricorda al tatto una superficie organica.
Se qualcuno si stesse chiedendo come abbiamo fatto noi altrove se il titanio tende a prendere meno le impronte rispetto all’acciaio, la risposta è sì.
L’impatto in particolare è modesto sul blu e sul nero. Se non usate la custodia e siete maniaci del telefono sempre perfetto, quindi, sono questi i colori che consigliamo. Il titanio naturale, per quanto meno problematico dell’acciaio, invece mostra una variazione di colore più evidente e quindi andrebbe pulito spesso. Come lo spiega la stessa Apple.
I colori che cambiano poco
Le scelte di Apple nel campo cromatico quest’anno vengono ritenute dai più, noiose. Abbandonato dopo dieci anni il colore oro, restano il nero titanio (lo stesso nero siderale di iPhone 14 Pro) il bianco (è il Galassia dell’anno passato) il titanio (una sorta di argento).
L’unica scelta cromatica alternativa è il blu. Non è prima volta di un iPhone Pro blu, ricordiamo il Blu Pacifico di iPhone 12 Pro, ma qui l’incidenza della luce produce un’effetto maggiormente cangiante, con variazioni dall’azzurro elettrico ad un grigio bluastro. I gusti sono gusti ma a nostro giudizio è una bella tinta, da tenere in considerazione.
Le dimensioni che cambiano tutto
Tutta questa disamina su colore e design alla fine potrebbe essere marginale. Nel 90% dei casi infatti il telefono viene coperto con una custodia cancellando ogni necessità di arguire in merito.
Ma se con una custodia sarà molto complicato distinguere un iPhone 15 Pro da tutti i più recenti, le misure di iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max saranno sempre percepibili. Non parliamo di dimensioni (gli iPhone 15 sono più piccoli e più spessi, ma per margini trascurabili) ma del peso.
Gli iPhone edizione 2023 sono infatti più leggeri e non solo “da specifica” (il calo è di circa il 10%) ma anche nella pratica: sono davvero più maneggevoli. E questo discorso vale specialmente per iPhone 15 Pro Max che finalmente dà l’idea di poter essere usato senza fatica.
Anche se per ovvie ragioni ergonomiche iPhone 15 Pro è più comodo da mettere in tasca rispetto ad iPhone 15 Pro Max, il più grande dei modelli dell’anno 2023 ci ha convinto che sia possibile portarlo in giro come un telefono di uso quotidiano senza avere la sensazione di gestire una zavorra per le giornate di vento, oppure un pericoloso oggetto contundente, rischioso da portare sopra la faccia quando si sta sdraiati a letto.
Probabilmente non è solo una questione di peso ma di una combinazione di peso e bilanciamento come arguisce questa analisi scientifica. Cliccando, non fatevi spaventare dalle formule matematiche; la sostanza è che l’uso del titanio al posto dell’acciaio ha ridotto il momento di inerzia rendendo più agili alla rotazione gli iPhone 15 Pro.
Il tasto azione rimandato a settembre (2024)
iPhone 15 Pro introduce anche il bottone azione al posto della storica levetta del muto. Lo scopo di questo tasto, già visto su Apple Watch Ultra, è noto: quando lo si tiene premuto (non basta premerlo e basta) iPhone esegue automaticamente un compito specifico a nostra scelta tra una lista predisposta da Apple.
- Silenzioso
- Full Immersion
- Camera (a scelta foto, selfie, video, ritratto o ritratto selfie)
- Torcia
- Memo Vocale
- Lente di Ingrandimento
- Comando Rapidi
- Accessibilità (con un lunghissima serie di differenti opzioni)
- Nessuna azione
In questa settimana di utilizzo di iPhone 15 Pro ci ha dtyouato l’idea di una promettente idea che però è nella sua fase d’infanzia. Certo, usando i comandi rapidi, ammesso che siate in grado di programmarli (cosa non alla portata di tutti) è possibile far fare al tasto praticamente quel che vi pare, ma solo una cosa per volta.
Sarebbe stato così difficile renderlo programmabile per due o tre differenti funzioni, ad esempio per richiamare la full immersion e un comando rapido mediante un doppio click e un triplo click?
Altro problema è la sua posizione. Non è facile da raggiungere (specie se si regge il telefono con una sola mano e specialmente con iPhone 15 Pro Max) secondariamente è vicino al tasto “volume su” e non è così raro premere uno al posto dell’altro.
Siamo certi che Apple sta lavorando sul tasto Azione; speriamo il prossimo anno, con l’iPhone 16 Pro del settembre 2024, di vederlo sbocciare. Al momento l’abbiamo programmato per scattare foto, funzione per cui è effettivamente comodo. Per il resto, da comune utente, ci servirebbe solo a risparmiare un tocco o due.
La porta USB-C, grazie UE
La terza importante novità di iPhone 15 e iPhone 15 Pro è la porta USB-C. Apple avrebbe fatto a meno di darcela; a Cupertino si sono decisi solo perché obbligati dall’Unione Europea ma alla fine grazie a questa imposizione abbiamo la più importante e feconda novità tecnica dei telefoni dell’anno 2023.
Ci rendiamo conto che ci sono opinioni che vanno in direzione opposta. Ad esempio chi ha convissuto pacificamente e senza alcun problema con Lightning, deve cambiare cavi e vari accessori. Si tratta di una posizione comprensibile, ma dopo avere usato per alcuni giorni un iPhone 15 Pro e un iPhone 15 Pro Max sarà difficile negare che la porta USB-C rende i telefoni Apple migliori, aprendoli ad un mondo di possibilità.
Grazie alla porta USB-C in iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max che arriva nel trasferimento dati a 10 Gbps, abbiamo potuto, ad esempio:
- collegare all’iPhone all’hub USB-C che usiamo sul Mac e scaricare foto da una scheda SD
- ricaricare la batteria usando cavo e alimentatore del MacBook Pro
- ricaricare con l’iPhone gli AirPods e l’Apple Watch
- sperimentare la connessione ad Internet via cavo.
Oltre a questo grazie alla porta USB-C è possibile anche collegare microfoni (quelli USB-C sono decine, quelli Lightning sono pochi e costano molto di più) e monitor. Potremo anche usare direttamente un SSD e registrare video direttamente in ProRes 4K a 60 frames al secondo. È anche possibile scattare e salvare direttamente le foto ProRaw su un Mac mediante un programma come Capture One.
Qualcuna di queste cose la faceva anche iPhone 14 Pro attraverso la porta Lightning ma solo con un adattatore e a velocità più basse. Altre sarebbero state impossibili.
Quel cavetto da braccino corto
Peccato che nonostante USB-C, manchi ancora la ricarica rapida (qualche cosa più sotto). E peccato anche che Apple con il lancio di iPhone con USB-C ha avuto occasione di sfoderare, come fa ogni tanto, il “braccino corto”.
Nella scatola troviamo infatti un cavo con velocità USB 2, la stessa del vecchio cavo Lightning. Ovviamente, per molti tra coloro che leggono, 480 Mbps potrebbero essere anche sufficienti.
Ma se vendi un telefono che si chiama “Pro” e lo fai pagare di base 1239 €, non dovresti costringere chi vuole sfruttare al meglio la porta a spendere tra i dieci e i 20 euro per andare su Amazon e comprarsi un cavo USB 3.1.
La fotocamera
Nel campo fotografico Apple di solito alterna novità hardware importanti a novità software importanti ma per il 2023 la fotocamera di iPhone 15 e iPhone 15 Pro fa notevoli passi avanti in tutti e due questi settori.
Probabilmente, come accaduto per l’introduzione della porta USB-C, non siamo di fronte ad una scelta ma ad una necessità. In gioco qui non c’è un ente regolatore ma la concorrenza Android che sta diventando sempre più pericolosa.
La fotocamera di iPhone 15 Pro, dietro l’obbiettivo
Prima di dare un giudizio sulla qualità delle fotografie di iPhone 15 Pro, bisogna capire bene come è fatta la fotocamera di iPhone. Per riuscirci si deve mettere da parte il marketing (e la gragnola di iperboli e superlativi) di Apple. In particolare dire che iPhone 15 Pro offre “l’equivalente di sette obiettivi professionali” e parlare di “una fotocamera principale più avanzata da 48MP che ora supporta la nuova risoluzione super alta da 24MP”, fa correre il rischio di confondere le idee più che chiarirle.
Vale la pena di mettere le cose a posto, vedendo che cosa cambia, che cosa non cambia e che cosa troviamo di davvero significativo nella fotocamera di iPhone.
Quel che non cambia
In primo luogo lenti e sensori sono sempre tre
- Equivalente 13mm (super grandangolo)
- Equivalente 24mm (principale)
- Equivalente 77mm (su iPhone 15 Pro) o 120mm (su iPhone 15 Pro Max)
Si tratta delle stesse identiche fotocamere e sensori visti su iPhone 14 Pro. Solo l’equivalente 120mm (ingrandimento 5X) e relativo sensore, di iPhone 15 Pro Max sono nuovi.
iPhone 15 Pro simula anche un obbiettivo macro, uno da 28mm (1.2X), uno da 35mm (1.5X) e uno da 48mm (2X). Si tratta campi di visione (FOV in inglese, field of view) ricavati da un crop (un ritaglio sul fotogramma) del sensore principale (qui spieghiamo come funzionava su iPhone 14 Pro che aveva solo il 2X) che poi viene modificato, integrato e migliorato dal processore immagine.
iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max restano in grado di scattare foto in JPEG, HEIF e ProRaw. Il sensore principale con risoluzione di 48 megapixel è lo stesso di iPhone 14 Pro, ancora basato su tecnologia Sony Quad Bayer.
Anche la fotocamera anteriore per i selfie è la stessa da 12 megapixel con Photonic Engine già vista su iPhone 14 Pro.
Quel che cambia nell’hardware
Dal punto di vista hardware, l’unica cosa che cambia realmente, come accennato, la troviamo in iPhone 15 Pro Max dove per la prima volta appare un tele 5X al posto del precedente 3X.
Il salto in avanti, l’abbiamo detto, è stato imposto dal mondo Android. Nonostante ci siano buone ragioni per non ritenere fondamentale lo zoom 5X in uno smartphone, la sua adozione consente ad Apple di tenere il passo con tutti i concorrenti (primi tra tutti i Pixel Pro e lo Xiaomi 13 Ultra) che da diverso tempo hanno appunto un 5X.
Questa lunghezza focale è il golden standard nel mondo degli smartphone. Solo Samsung S23 Ultra ha infatti uno zoom 10X che però è contestato da qualche parte per la sua qualità, tanto che forse diventerà presto un relitto del passato.
Ma come spesso accade quando arriva in ritardo su di una funzione, Apple la reinterpreta in chiave nuova. La tecnologia usata da Apple è infatti diversa dal ben noto periscopio in uso da anni da parte di alcuni concorrenti Android.
Apple usa una nuova componente denominata tetraprisma, di fatto uno specchio che fa rimbalzare per quattro volte l’immagine prima di recapitarla al sensore che è pure questo nuovo e più grande (del 25%) di quello del 3X.
Il sistema di iPhone 15 Pro Max occupa meno spazio e visto che è il sensore è parallelo e non perpendicolare al dorso. Questo permette di immaginare che in futuro potranno essere abbinati ad esso sensori anche molto più grandi senza accrescere lo spessore del telefono, cosa che il periscopio non permetterebbe di fare.
Quel che cambia nel software
Accanto al tele 5X c’è anche la parte software a cambiare le carte in tavola. iPhone 14 Pro scattava a 12 megapixel in JPEG o HEIF, ora dal sensore a 48 megapixel ricava foto da 24 megapixel. Non staremo in questa sede a spiegare come tecnicamente si svolge il processo di fotografia computazionale, quel che conta è che si avranno foto a maggior risoluzione, utili per la stampa o per essere ritagliate senza perdita di qualità.
Oltre a questo ricordiamo che è anche possibile scattare immagini a 48 megapixel in formato compresso. Parliamo di file di circa 14/15 Mega invece dei 60/70 mega dei file in formato ProRaw. Ma questa non è una novità di iPhone 15 Pro ma di iOS 17 per i telefoni con sensore da 48megapixel. Anche gli iPhone 15 e gli iPhone 14 Pro possono infatti scattare con questa risoluzione (HEIF Max o JPEG MAX).
C’è poi una nuova funzione che consente di catturare immagini ritratto in maniera automatica. In pratica si punta, si scatta e se c’è un soggetto (uomo, gatto, cane) riconosciuto dal sistema e alla giusta distanza, iPhone fa una foto che può essere successivamente trasformata in ritratto senza selezionare la modalità specifica.
Come scatta iPhone 15 Pro Max?
Detto questo veniamo al dunque: come scatta iPhone 15 Pro? O meglio come scatta iPhone 15 Pro Max? Parliamo del più grande degli iPhone perché è qui che c’è la vera novità: il tele 5X. Fotocamere e sensori, il processore immagine, sono equivalenti a quelli di iPhone 15 Pro, così che ogni considerazione che faremo al di fuori di quelle sul 5X vale anche per iPhone 15 Pro.
Oltre a questo, parleremo solo dello scatto in JPEG o HEIF perché il nostro scopo, almeno in questo contesto, è quello di spiegare al pubblico che “punta e scatta” le qualità di iPhone 15 Pro. Il discorso per le foto in formato ProRaw a 48 megapixel, che sono destinate ad un altro pubblico, richiederebbe un approfondimento di interesse più specifico che arriverà prossimamente.
Foto migliori, senza dubbio
Diciamo subito e senza esitazioni e distinguo che lo scatto con lente equivalente al 24mm produce immagini di eccellente qualità, migliori di quelle dell’iPhone 14 Pro.
La tonalità è leggermente più calda, la gamma cromatica più convincente. Soprattutto è stato ridotto l’eccesso di nitidezza che affliggeva le foto dello scorso anno. Infine è attenuato anche il fenomeno di clipping delle alte luci in soggetti con sullo sfondo una forte fonte luminosa, un problema che degradava specialmente le foto con porzioni di cielo che apparivano bianche.
Il passo avanti potrebbe essere la conseguenza dell’adozione del nuovo Smart HDR 5, di una nuova logica del processo o forse di un’ottimizzazione sui sensori. Sia quel che sia, la sensazione generale è di un maggior realismo delle foto di iPhone 15 Pro rispetto a quelle di iPhone 14 Pro che in alcune occasioni sembravano più una rappresentazione della realtà che una resa fedele di quanto vede l’occhio.
Importante anche l’aumento della risoluzione “nativa” da 12 megapixel a 24 megapixel. Anche se siamo sempre di fronte ad un processo di fotografia computazionale, la qualità è del tutto identica a quelle delle foto da 12 megapixel. Si tratta di una buona notizia per chi deve ritagliare e comporre le proprie immagini dopo lo scatto.
Lo zoom 5X, buono ma non per tutti
Il tele 5X è uno strumento in più, ma non una panacea. Intendiamoci, la lente funziona come pubblicizzato: permette di avvicinare notevolmente i soggetti, scatta foto di buona qualità specie se la luce è quella giusta (non appena peggiora, il rumore aumenta tangibilmente) e ha una valida stabilizzazione. In alcune situazioni consente anche una certa creatività, staccando il soggetto dallo sfondo.
Ma se il 5X offre prospettive nuove, la sua reale utilità, almeno dal nostro punto di vista, non è universale.
In primo luogo se non si desidera scattare a 120mm, una lunghezza non molto usata dai fotografi e si volesse per caso restare più sotto, iPhone 15 Pro Max si troverà in decisa difficoltà rispetto agli iPhone con lente 3X.
In particolare, per design, tra i 60 e i 120mm, il nuovo telefono Apple è costretto a sfruttare un massiccio ingrandimento digitale ricavandolo dalla lente 24 mm con quel che ne consegue in fatto di degrado di immagine rispetto agli obbiettivi 70mm equivalenti.
A questo aggiungiamoci anche che se si prova a mettere a confronto una foto scattata a 5X da un iPhone 15 Pro Max e una foto con ingrandimento digitale 5X di un iPhone 14 Pro le differenze sono modeste.
Il discorso è un diverso quando si vuole sfruttare a fondo il 5X per foto di architettura, composizioni particolari, street photography, primi piani o semplicemente avvicinare al massimo il soggetto. In questi casi con iPhone 15 Pro Max basta un tap e si evita l’uso della rotella virtuale che si fatica a regolare precisamente. In più entra in azione anche il principale vantaggio di una lente reale: l’effetto di profondità che sfoca lo sfondo.
Anche se si vuole restringere oltre i limiti dell’ottica il campo di visione sfruttando lo zoom digitale, iPhone 14 Pro non può battere iPhone 15 Pro Max. Le foto a 10X digitale sul nuovo modello sono ancora pienamente utilizzabili, su iPhone 14 Pro cominciano a degradarsi sensibilmente. Una foto a 15X digitale, il massimo di cui sono capaci iPhone 14 Pro e iPhone 15 Pro, non è più utilizzabile se si guarda alle foto scattate con questi telefoni. Quelle riprese con iPhone 15 Pro Max sono ancora di discreta qualità.
Le focali virtuali, buone per pochi
iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max hanno anche la possibilità di scattare anche a 28mm (1,2X), 32 mm (1,5X) e 48mm (2X). Apple fa dei distinguo in questo ambito spiegando che qui c’è in azione il chip A17 Pro, il processo di fotografia computazionale e le reti neurali di A17, ma alla fine il campo visivo viene sempre ricavato con un crop sullo scatto 48 megapixel. Non c’è nè una lente specifica nè (ovviamente) un sensore ad hoc.
Premesso che le foto hanno la stessa ottima qualità di quelle che ricaviamo da 24mm, sinceramente non abbiamo ben capito (oltre il fattore “ce l’ho anche io”) il significato generale e le modalità di implementazione di queste lenti virtuali.
Le due FOV potrebbero essere utili ai fotografi professionisti, abituati a distinguere tra 24, 28 e 32mm e ad usare questo campo di visione a seconda del proprio gusto e delle situazioni, in particolare per la Street Photography. Ma per un utente comune che ci siano o non ci siano, farà poca differenza.
Passi il 2X, che alla fine ben conosciamo e ha un tasto dedicato, ma i due campi visivi da 28 e 32mm, si attivano solo ricorrendo alle preferenze o facendo tap in sequenza sul tasto 1X. È probabile che il 90% di chi fa foto con l’iPhone si dimenticherà presto della loro esistenza oppure non saprà neppure che esistono.
La modalità ritratto automatica
Gli iPhone 15 (tutti) sono ora in grado di identificare, sia sulla fotocamera posteriore che quella frontale, quando viene inquadrata una persona, un cane o un gatto. Quanto questo avviene e si è a distanza adeguata, si attiva automaticamente (segnalata da una piccola “f” sul lato destro dello schermo) la registrazione delle informazioni di profondità rendendo possibile aggiungere successivamente su iPhone, iPad e Mac, l’effetto sfuocato.
La funzione è potente perché consente anche di gestire il fuoco del piano; ad esempio si può scegliere a posteriori se sfocare lo sfondo oppure la persona in primo piano. Oppure sfocare una persona e lasciare a fuoco un’altra. Le prove che abbiamo svolto sono state molto soddisfacenti per la notevole flessibilità creativa e la semplicità d’uso.
Abbiamo anche notato sia nella fotocamera posteriore che in quella frontale per i selfie un miglioramento importante nella distinzione dei dettagli fini (come capelli) che vengono riconosciuti correttamente e sfocati con precisione.
Il video in iPhone 15 Pro
iPhone 15 Pro fa passi avanti anche nel video. Si tratta di novità trascurabili per un pubblico generalista ma di rilievo per chi vuole fare un uso professionale di iPhone come strumento di ripresa.
La principale, strettamente legata al mondo “pro” è la capacità di registrare in formato Log. Si tratta di una sorta (i videomakers chiudano le orecchie, parliamo per farci capire dalla maggior parte delle persone possibili…) di formato RAW che consente al sensore di catturare la maggior quantità di informazioni dalla scena che si sta riprendendo per dare flessibilità in fase di post produzione.
Chi riprende video per uso personale e per istantanea fruizione (leggi social) non farà uso del formato Log visto che i colori appaiono desaturati e luci, manca il contrasto e ombre sono senza profondità; per mettere le cose a posto risistemarle è richiesto un certo lavoro e un software specializzato. Per non dire del peso in GB di un filmato in Log.
Nonostante questo per il pubblico professionale si tratta di un’eccellente novità, grazie al formato Log si avrà la possibilità di adeguare i propri lavori ad ogni esigenza creativa, simulando, ad esempio, la grana, la tinta, il livello di contrasto determinati dalla chimica delle pellicole tradizionali.
È sempre orientata al pubblico professionale anche la capacità di registrare direttamente su disco esterno. Parliamo di registrazione di video ProRes su SSD a 4K a 60 fotogrammi al secondo. Il passo avanti qui è duplice: si passa da 4K a 30 Fps di iPhone 14 Pro a 4K a 60 Fps e c’è la possibilità di salvare esternamente.
Se iPhone 15 Pro fosse rimasto limitato alla registrazione interna, privo della porta USB-C, neppure un iPhone da 1 TB sarebbe stato sufficiente per avere un minimo di respiro nella ripresa in un formato con queste caratteristiche. In aggiunta a ciò trasferire i file su una connessione da 480 Mbps, sarebbe stato decisamente dispendioso in termine di tempo.
Il processore A17 Pro
Seguendo una tradizione consolidata da anni anni, Apple ha introdotto un nuovo processore si tratta di A17 che quest’anno si guadagna anche la denominazione “Pro”.
A17 Pro si chiama così in preparazione di qualche progetto che condurrà a biforcare anche la linea dei processori mobili distinguendoli tra Pro e non Pro. Non sarebbe strano visto che esistono un M2, un M2 Pro, un M2 Max e un M2 Ultra, uniti dalla tecnologia di base ma distinti per numero di core, tipo di GPU e quantità di RAM.
Progetti futuri a parte, A17 Pro è la prima componente Apple ad avere la circuiteria da 3 nanometri, la piattaforma base per tutte le CPU Apple del prossimo futuro.
Le sue caratteristiche principali indicate da Apple sono
- Più veloce del 10%
- 4 efficiency core, tre volte le prestazioni per watt rispetto la concorrenza
- Neural Engine a 16 core due volte più veloce con 35 bilioni di operazioni al secondo
- GPU a sei core, due volte più veloce di A16
- Elementi dedicati al codec ProRes, engine Pro Display e streaming video
- Supporto per porta USB-C
Secondo alcuni test indipendenti A17 Pro sarebbe non solo più veloce di A16 ma addirittura significativamente più veloce di M1, il primo chip per computer prodotto da Apple. Da parte nostra possiamo confermare che i test svolti mediante Geekbench confermano le prestazioni indicate da Apple. In particolare A17 Pro sembra molto potente nel campo grafico rispetto ad A16.
Tradotto nella quotidianità il processore pur conferendo ad iPhone 15 Pro una superiore fluidità ad iPhone 14 Pro, presenta poche effettive ricadute pratiche perché il suo predecessore aveva già potenza da vendere.
A17 Pro, efficienza, surriscaldamento e thermal throttling
Questo non è però tutto. Mentre scriviamo queste note stanno emergendo test tecnici che parlano a fronte di una elevata efficienza per watt, A17 Pro avrebbe un consumo non ottimale e problemi di surriscaldamento.
Ciò determinerebbe una riduzione dell’autonomia e delle prestazioni (causa termal throttling) quando iPhone viene messo alla prova con compiti di calcolo particolarmente gravosi. In pratica la logica del processore abbatterebbe la velocità per ridurre il surriscaldamento.
I questo video del sito Geekerwan ci sono informazioni al proposito
Sull’argomento sta tornando con ripetuti Tweet anche Vadim Yuryev Youtuber autore del canale Max Tech che sostiene essersi verificati vari problemi in fase di resa qualitativa sulle linee di TSMC che produce il processore.
Secondo Yuryev, Apple ha quindi dovuto da una parte accettare componenti di qualità inferiore e dall’altra rinunciare ad un più favorevole rapporto tra prestazioni e consumo. Tra le scelte che penalizzano il processore A17 Pro ci sarebbe l’assorbimento in Watt che al picco raggiungerebbe i 14W quando A15 e A16 non superavano i 10-11.
Apple will have to push out an update to limit the peak wattage from the A17 Pro chip. This will help get temps under control.
However, it’ll cause benchmark scores to go down, which’ll force Apple to adjust their advertised performance numbers.
They’ll wait under hype is over? https://t.co/IE3kM2eFLH
— Vadim Yuryev (@VadimYuryev) September 25, 2023
Su questo argomento qualche giorno fa ha detto la sua anche Ming Chi Kuo che quando si tratta di componenti ha sempre una certa voce in capitolo. La sua opinione è che iPhone 15 Pro in effetti scalda più dei precedenti ma la colpa non è del processore ma del titanio che dissipa meno il calore dell’alluminio.
La parola fine alla querelle sul surriscaldamento dovrebbe averla messa Apple che spiega che non ci sono problemi intrinseci in A17 Pro e il design e i materiali non hanno nulla a che fare con il surriscaldamento. A sovraccaricare e provocare un aumento della temperatura di iPhone 15 Pro sono alcune applicazioni tra cui Instagram e un bug in iOS 17. Questi due fattori uniti al fatto che nei primi giorni di utilizzo l’iPhone si surriscalda per i compiti che svolge in background hanno contribuito a creare l’impressione di un iPhone che si surriscalda più del dovuto.
Apple promette un aggiornamento di iOS che non ridurrà le prestazioni di iPhone 15 Pro; Cupertino è anche al lavoro con gli sviluppatori delle applicazioni che determinano l’aumento della temperatura del processore.
Da parte nostra possiamo solo testimoniare che a parte i due giorni di set up durante in quali effettivamente iPhone 15 Pro Max sembrava essere più caldo del normale, non abbiamo verificato situazioni anomale neppure usando il telefono in auto per la navigazione durante la ricarica. O meglio iPhone 15 Pro Max non ci ha dato la sensazione di essere più caldo di iPhone 14 Pro che non è mai stato propriamente un pezzo di ghiaccio.
A17 Pro e i giochi
Apple presenta il processore A17 Pro come studiato per i videogiochi al punto che iPhone sarebbe in grado di sfidare le console portatili.
La GPU ha nuovo design a 6-core che – spiega Apple – che incrementa le prestazioni di picco e l’efficienza energetica e introduce il ray tracing con accelerazione hardware. Durante la presentazione di iPhone 15 Pro, sono stati elencati una serie di giochi iOS di alto livello: Resident Evil Village, Resident Evil 4, Death Stranding ed Assassin’s Creed Mirage.
Se davvero sussistono in A17 Pro problemi di thermal throttling, di surriscaldamento e di batteria saranno i giocatori i primi ad accorgersene.
Batteria e ricarica
Apple non indica alcuna variazione nell’autonomia di iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max. Nel corso della nostra settimana con i due nuovi telefoni Apple dobbiamo dire di non avere, in effetti, avuto percezione di una differenza tra iPhone 14 Pro e iPhone 15 Pro.
Per quanto riguarda iPhone 15 Pro Max, non avendo provato approfonditamente iPhone 14 Pro Max, possiamo solo dire che la sua autonomia è davvero importante. Non è difficile andare dalla mattina di un giorno a quasi metà di quello successivo senza ricaricare.
Quando abbiamo stressato molto il telefono per le nostre prove (durante i test fotografici) abbiamo avuto più di 100 attivazioni di schermo, 1 ora e 27 minuti di fotocamera, 33 minuti di app foto, per 2 ore e 10 minuti di attività complessiva sempre in piena luce e luminosità al massimo, il telefono è passato in sette ore dall’80% al 35%.
Il limite sulla batteria
iPhone 15 Pro è il primo telefono Apple ad avere la possibilità di essere fermato all’80% della ricarica mediante un’opzione specifica nel menù. Apple non spiega esattamente la ragione di questa nuova funzione, diversa dalla carica ottimizzata che conosciamo da tempo. È possibile che abbia a che fare con il degrado delle batterie (capacità massima) che in iPhone 14 per alcuni utenti è stato superiore al passato.
Oltre a questo chi ha un iPhone 15 Pro oggi può anche vedere il numero dei cicli di ricarica della batteria. Questa informazione è sempre stata disponibile attraverso app di terze parti (come Coconut Battery) ma ora viene resa immediatamente accessibile, come già accade con i Mac.
La velocità di ricarica
Grazie alla porta USB-C iPhone 15 potrebbe arrivare a prestazioni di ricarica significativamente più alte di quelle di iPhone 14 Pro ma così non è. La ragione per cui Apple, nonostante la porta USB-C, non ha aumentato la velocità di ricarica non è noto.
Attualmente le specifiche si limitano ad indicare come caricabatterie ideale uno da almeno 20W; sappiamo però che gli iPhone 15 Pro Max riescono ad arrivare a 27W. In realtà la differenza tra un caricabatterie da 20W e uno più potente non fa una grande differenza: per andare da 1% a 50% si parla di 30 minuti contro circa 25.
iPhone 15 Pro dovrebbe continuare a mantenere la massima prestazione di carica a 25W, ma non siamo in grado di certificarlo. Se volete scegliere il migliore caricabatterie, Macitynet ha un articolo che tiene sempre aggiornato con quello che consigliamo per iPhone.
Qui sotto un filmato di ChargerLab mette a confronto i vari caricabatterie con la massima potenza che riescono a fornire ad iPhone 15 Pro Max.
Speriamo che anche qui, come per altre funzioni introdotte da iPhone 15 Pro, Cupertino senta la pressione della concorrenza e porti i futuri iPhone, se non a 100W come il OnePlus 11, ad almeno almeno 35W come si era rumoreggiato.
La ricarica wireless
Se si considera il wireless, iPhone 15 Pro continua ad avere la ricarica da 15W quando si utilizza un caricabatterie MagSafe o da 7,5W quando invece si usa un normale caricabatterie Qi (i migliori secondo noi li trovate qui). Gli iPhone 15 Pro dovrebbero essere però i primi telefoni al mondo certificati per la nuova tecnologia Qi2, uno standard cui Apple ha dato un contributo concedendo le specifiche per la gestione degli anelli magnetici che derivano da quelli del MagSafe.
Questo significherebbe che gli iPhone di quest’anno dovrebbero essere in grado di ricaricarsi a 15W con qualunque caricabatterie Qi2 e non più solo con il Magsafe, come del resto affermano alcuni produttori di accessori, aggirando il problema degli elevati costi dei caricabatterie MagSafe.
Il problema è che ad oggi la tecnologia Qi2 da una parte non è stata ancora ufficialmente certificata, mentre dall’altra Apple non fa alcun cenno ad essa nelle specifiche (anche se ne parla genericamente nei comunicati).
In termini pratici al momento sappiamo solo che iPhone 15 Pro, come i precedenti, si ricaricherà con i caricabatterie Qi2, ma bisognerà attendere fine ottobre o novembre, quando potrebbero arrivare i primi accessori certificati, per capire quali saranno le prestazioni possibili.
Le altre novità
iPhone 15 Pro introduce alcune altre novità che sono meno rilevanti, difficili da misurare oppure impossibili in assenza di un sistema adeguato.
Lo schermo, lente d’ingrandimento please…
iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max parlavano di schermi con bordi più sottili che puntualmente sono arrivati. Che facciano la differenza, però è discutibile. Per coglierla serve un occhio di falco… Apple ha scelto di sfruttare in parte la riduzione delle cornici per ridurre di circa un millimetro larghezza e lunghezza di iPhone. È rimasto quindi un guadagno di mezzo millimetro grazie al quale si passa da 2532 x 1170 a 2556 x 1179 pixel, in pratica 24 pixel di lunghezza e 9 di larghezza in più.
Per il resto nello schermo non cambia nulla. Stessa luminosità di picco, stessa frequenza di refresh (fino a 120 Hz), stessa funzione di schermo sempre acceso.
Il Wi-Fi 6E veloce se…
iPhone 15 Pro si aggiunge alla lista dei dispositivi Apple con Wi-Fi 6E. Il significato e le opportunità offerte da questa nuova implementazione del wireless l’abbiamo già spiegata altrove: in sintesi la banda wireless a 6 GHz garantisce connessioni più veloci e più affidabili, purchè la connessione avvenga a breve distanza e senza pareti.
Con UWB trovi un amico
iPhone 15 include un nuovo chip UWB per la localizzazione di nuova generazione. Parliamo del processore che gestisce il sistema Dov’è quando deve individuare un oggetto nelle vicinanze. Questa componente aumenta la precisione e permette di “vedere” dispositivi compatibili a maggior distanza.
Oltre a questo quando si sceglie di condividere la propria posizione con un amico, se si è a meno di 60 metri, dice Apple (noi non siamo andati oltre i 35) e anche il nostro amico ha uno smartphone con il nuovo UWB, entra in azione la funzione posizione precisa, la stessa che permette agli Airtag di funzionare. Utile se si sta cercando qualcuno in mezzo alla folla.
Conclusioni
È terminata, probabilmente per sempre, l’era in cui gli smartphone diventavano irriconoscibili da un anno all’altro e per innovazione e salti tecnologici introdotti c’era una ragione di comprare il nuovo modello anche se si era comprato il precedente.
Gli iPhone non fanno eccezione: iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max si confermano come l’aggiornamento più importante dal lancio di iPhone X ma non sono una rivoluzione. In parte ci portano cose già viste ed affinate e in parte reinterpretano tecnologie che altri hanno già introdotto.
Non avrebbe quindi senso consigliare i nuovi modelli a chi ha uno dei telefoni più recenti, specialmente iPhone 14 Pro o iPhone 14 Pro Max. E probabilmente non ha neppure molto senso consigliarlo a chi ha telefoni come iPhone 12 Pro e non ha interesse a funzioni davvero “pro” come velocità della porta USB-C e video ad alte prestazioni.
In ogni caso se vogliamo superare l’ansia del confronto anno su anno sulle specifiche per prendere in considerazione l’intero assetto, spostando la valutazione su quel che iPhone 15 Pro ci offre, è indiscutibile che con l’introduzione di USB-C, i miglioramenti nel comparto fotografico, il nuovo processore a 3 nanometri, il nuovo design e materiali, il tasto azione, che si sommano a tutto il resto, Phone 15 Pro e ancora più iPhone 15 Pro Max, sono i migliori telefoni del mondo.
Che poi Apple resti sulla vetta della classifica per scelta o per forza, spinta dalla concorrenza e dal legislatore, è un altro discorso. Un discorso che per giunta, alla fine, per chi compra è anche di scarso conto.
Pro
- Design affinato e prezzo ridotto
- Foto/video camera superiore a tutti i livelli
- Porta USB-C
- Processore potente
Contro
- Colori un po’ noiosi
- Ricarica ancora lenta
- Alcune novità solo davvero solo per “Pro”
Prezzo e disponibilità
iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max costano meno dello scorso anno. iPhone 15 Pro parte da 1239 €, iPhone 15 Pro Max da 1489 €. Da notare che non è stata resa disponibile una versione da 128 GB di iPhone 15 Pro Max.L’acquisto, al momento abbastanza problematico in termini di tempi di consegna, è possibile presso tutto i rivenditori Apple, Apple Store e on line tra cui Amazon.