X (l’ex Twitter) è ancora troppo importante e per questo che Apple non ha smesso di fare pubblicità su questo social.
A riferirlo è il CEO di Apple, Tim Cook, incalzato da un giornalista del newsmagazine televisivo Sunday Morning di CBS.
Cook è partito evidenziando i primi prodotti carbon neutral di Apple, e gli impegni dell’azienda per il cambiamento climatico che vanno avanti da tempo, spiegando che vorrebbe che altre aziende copiassero le iniziative di Apple su questo versante, nonostante quello che comportino dal punto di vista dei costi.
Parlando di un progetto per l’energia solare in Texas e della visita di Cook nel campus della Mela in questo Stato, l’intervista è virata verso commenti più direttamente politici. Lo stato federato statunitense è noto per avere abolito la sentenza “Roe vs Wade”, autorizzando l’entrata in vigore di una legge del 1925 che vieta l’aborto e punisce chi lo pratica anche con il carcere, ribaltando la sentenza di una corte inferiore che l’aveva bloccata temporaneamente. Nota è anche la crociata anti-LGBT di molti politici e attivisti dello stato conservatore, che hanno portato a leggi che continuano a fare discutere.
Incalzato sui suoi impegni per l’uguaglianza, e su cosa pensa delle battaglie politiche su questi aspetti, Cook ha spiegato che ci saranno sempre casi nei quali Apple si troverà ad operare in stati nei quali ha divergenze di opinioni ma che l’azienda da lui guidata crede nel trattare “tutti con dignità e rispetto”, qualcosa che secondo Cook l’azienda dimostra sempre, ritenendo importante “far parte di una comunità e sostenere il cambiamento, anziché tirare su il fossato e andare via”.
A un certo punto dell’intervista si è parlato anche di X (ex Twitter) e del dito puntato contro questo social da parte dell’Anti Defamation League (ADL) che accusa Elon Musk di contribuire a promuovere l’antisemitismo sulla piattaforma.
Alla richiesta se Apple ha pensato di riconsiderare la pubblicità su X, dopo l’ennesimo stillicidio di Musk che sembra volere sconvolgere il servizio di notizie e microblogging, Cook ha risposto che quando capitano questi problemi, Apple valuta con attenzione cosa fare. “Il mio punto di vista generale è che è importante tenere conto di Twitter. Mi piace il concetto di qualcosa che consenta di incontrarsi, dialogando come su una piazza della città, ma ci sono anche cose che non mi piacciono”.
Incalzato, Cook ha definito l’antisemitismo chiaro e tondo come “aberrante”, spiegando che per odio e pregiudizi dovrebbe esserci posto. Alla richiesta se Apple sta pensando di fare qualcosa sulla sua presenza su X, Cook ha ribadito che sono domande che l’azienda si pone continuamente.
Alcune scelte (politiche e non solo) hanno comportato per X perdite notevoli in termini di incassi pubblicitari, uno dei motivi che ha portato alla nomina di Linda Yaccarino, l’ex coordinatrice delle partnership con sponsor pubblicitari.