Sono in corso varie azioni giudiziarie contro WD dopo numerose segnalazioni che riguardano rotture improvvise di unità SSD.
Nei giorni passati su Reddit – e non solo – migliaia di utenti hanno chiesto spiegazioni a Western Digital in merito alla scomparsa dei dati contenuti nelle unità di archiviazione in questione ma anche sugli SSD portatili My Passport. Con le unità in quesitone, non solo spariscono i dati ma queste – dopo il verificarsi del problema – non possono essere più “montate” e inizializzate.
Nel momento in cui scriviamo son già tre i tentativi di class action contro WD. Western Digital – la società proprietaria di SanDisk – a maggio ha rilasciato un firmware che dovrebbe correggere i problemi, affermando che questi non si presentano con le unità più recenti. Nella documentazione di WD non si parla della possibile perdita di dati ma vi sono riferimenti generici per indicare che il drive potrebbe “improvvisamente disconnettersi dal computer”.
Il sito statunitense The Verge riferisce di avere ricevuto un disco sostitutivo con firmware aggiornato ma anche questo dopo poco tempo ha cancellato tutti i dati ed è diventato illeggibile.
Non è chiaro come, quando e perché il problema si presenti; i più colpiti dal problema sembrano essere gli SSD portatili SanDisk Extreme e/o Extreme Pro da 4 TB ma c’è chi lamenta inconveniente anche con le unità da 500 GB, 1 e 2 TB. C’è anche chi ha tentato di chiedere rimborsi ma l’azienda non ha acconsentito. Le “insufficienti” risposte, potrebbero costare all’azienda oltre 5 milioni di dollari più interessi, commissioni e costi.
Nel 2022 WD è stata condannata a pagare 5,7 milioni di dollari a conclusone di una class action legata a dischi rigidi SMR. L’azienda aveva venduto dischi con tecnologia SMR con il marchio WD Red, quello tipicamente destinato ai NAS. I dischi SMR sono caratterizzati da una più alta densità che potrebbe comportare problemi di performance in fase di scrittura, in particolare nelle operazioni di accesso casuale.