Molti dipendenti e lavoratori negli Stati Uniti starebbero utilizzando ChatGPT e altri strumenti AI per essere aiutati nei compiti basilari, nonostante le preoccupazioni che hanno portato aziende come Microsoft e Google a limitarne l’utilizzo.
Aziende di tutto il mondo stanno valutando come utilizzare al meglio ChatGPT, il noto chatbot che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per intrattenere conversazioni con gli utenti e rispondere a diverse richieste. Tuttavia, le società di sicurezza e altre aziende hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che ciò potrebbe comportare una divulgazione impropria di proprietà intellettuale e strategie aziendali.
Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos, sono molte le persone negli USA a utilizzare l’AI per semplificare il proprio loro lavoro quotidiano, in particolare nella stesura di e-mail, il riassunto di documenti e ricerche preliminari.
Il 28% dei partecipanti al sondaggio online sull’intelligenza artificiale, che ha risposto alle domande tra l’11 e il 17 luglio, ha dichiarato di utilizzare regolarmente ChatGPT sul lavoro, mentre solo il 22% ha dichiarato che i rispettivi datori permettono esplicitamente l’uso di tali aiuti esterni.
Il 10% degli intervistati ha dichiarato che i superiori vietano esplicitamente l’uso di strumenti AI esterni, mentre circa il 25% non sa effettivamente quale sia la posizione dell’azienda in merito all’utilizzo di questa tecnologia.
Il chatbot, ricordiamo, è andato ben presto in contrasto con le normative europee sulla privacy, tanto da essere stato bloccato per diverse settimane in Italia. Ovviamente, le stesse preoccupazioni sulla privacy hanno riguardato altre intelligenze artificiali generative, come Google Bard, che comunque raccoglie dati come testo, posizione e altre informazioni sull’utilizzo.
ChatGPT è stato così costretto a permettere agli utenti di vietare la raccolta dei dati o la formazione della cronologia di chat, mentre Google permette agli utenti di eliminare le attività passate dai propri account e richiedere la rimozione dei contenuti forniti all’AI.
Aziende contro ChatGPT
Un dipendente di Tinder negli Stati Uniti ha dichiarato che i lavoratori dell’app utilizzano ChatGPT per “compiti innocui” come scrivere e-mail, anche se l’azienda non lo permette ufficialmente. Lo stesso dipendente ha riferito che Tinder ha una “regola del no ChatGPT”, ma che i dipendenti lo utilizzano comunque in un “modo generico, così da essere certi di non rivelare nulla sull’app.
Reuters, che ha riportato questa notizia, non è stata in grado di verificare in modo indipendente come gli sviluppatori di Tinder utilizzono ChatGPT. A maggio, Samsung Electronics ha vietato al personale in tutto il mondo l’uso di ChatGPT e strumenti AI simili dopo aver scoperto che un dipendente aveva caricato codice sensibile sulla piattaforma.
Ed ancora, Reuters ha riferito a giugno che Alphabet ha messo in guardia i dipendenti su come utilizzare i chatbot, inclusa Bard stessa. Google ha dichiarato che, sebbene Bard possa fornire suggerimenti di codice indesiderati, aiuta i programmatori, affermando inoltre di voler essere trasparente sulle limitazioni della propria tecnologia.
Tutti gli articoli che parlano di intelligenza artificiale AI sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet.