Salta nel CdM della scorsa notta la norma su innalzamento limiti elettromagnetici dagli attuali 6 V/m a 24 V/m, oltre la soglia che Legambiente aveva definito di sicurezza sanitaria. La notizia, nemmeno a dirlo, è stata accolta con favore dagli ambientalisti.
Legambiente esordisce in un comunicato stampa odierno senza mezze misure:
Ottima notizia, speriamo sia definitiva. L’inutile innalzamento dei limiti creerebbe un clima negativo per la fondamentale digitalizzazione del Paese
Sebbene nella bozza del decreto Legge Asset fosse previsto l’innalzamento delle frequenze elettromagnetiche per favorire i segnali 5G, nel provvedimento delle scorse 24 ore si è perso ogni riferimento. E così, salta la norma nel CdM per l’innalzamento dei limiti elettromagnetici dagli attuali 6 V/m a 24 V/m.
Così ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente:
Una scelta che ci auguriamo sia definitiva e che va incontro ai principi di salvaguardia della salute della popolazione, considerando che le ultime ricerche mettono ben in evidenza come gli attuali 6 V/m siano cautelativi
Nelle scorse ore Legambiente si era fatta sentire, battezzando come insensata la scelta del Governo di innalzare i limiti:
Ribadiamo che non solo non esiste ragione tecnica, ma neanche obblighi di adeguamento o limiti allo sviluppo delle telecomunicazioni e che per digitalizzare il Paese bastano gli attuali 6 V/m
Adesso, gli ambientalisti chiedono al Governo Meloni e al Parlamento di attivare subito un Tavolo di Lavoro e di confronto per ragionare sulle possibili strategie da mettere in campo, raggiungendo gli di digitalizzazione, ma mettendo in primo piano la salute di tutti i cittadini, a partire dalle fasce di popolazione più sensibili.