Oppenheimer è un film scritto e diretto da Christopher Nolan che racconta la vita del fisico statunitense Robert Oppenheimer, interpretato da Cillian Murphy, e dell’invenzione della prima bomba atomica nell’ambito del progetto Manhattan.
Il film è stato ripreso utilizzando una combinazione di pellicola IMAX 70mm a 15 perforazioni e pellicola 70mm a 5 perforazioni (Widescreen) e i cinema che supportano il sistema di proiezione IMAX hanno dovuto apportare delle modifiche tecniche per proiettare il film.
In un filmato che mostra il dietro le quinte del sistema di proiezione si vede quello che sembra essere un PDA Palm mostrato su un tablet.
Cos’è questo PDA Palm? Chi ha meno di 20 anni probabilmente non ne ha mai sentito parlare. I PDA (Personal Digital Assistant) erano degli antenati dei moderni smartphone, dei “computer palmari” utilizzabili come agenda, calcolatrice, calendario, prendere appunti e cose di questo tipo. Diverse aziende offrivano i PDA ma la più nota era sicuramente Palm, con tutta una linea di prodotti realizzati dalla fine degli anni ’90 in poi, per poi essere acquisita nel 2010 dalla Hewlett-Packard per 1,2 miliardi di dollari, e finire poi nel dimenticatoio.
Che cosa hanno lega Palm ai sistemi IMAX? The Verge riferisce che un emulatore di Palm m130 (rilasciato nel 2002 e che allora vantava un display da 2″ utilizzabile con uno stilo) svolge una funzione essenziale: controlla l’unità di rotazione della bobina (“Quick Turn Reel Units”, QTRU), in altre parole tenendo conto della velocità con cui ruotano i piatti che inviano la pellicola al proiettore (che la “divora” a poco meno di due metri al secondo).
Nonostante sia passati 20 anni da quando è stato introdotto il palmare in questione, IMAX non ha ritenuto necessario cambiare (sono circa 30 le sale IMAX al mondo) e per Oppenheimer si è pensato di ricorrere ad un emulatore in modo da non confondere i proiezionisti abituati al dispositivo.
Il Palm m130 era un dispositivo entry level con CPU Motorola Dragonball 33 MHz, 8Mb DI RAM, display 160×160 pixel a 65.536 colori (semplificando, era una architettura mobile che deriva dai processori 68000, quindi la potenza era grosso modo equivalente a quella di un buon Macintosh degli anni 80).