Come abbiamo visto nella presentazione dell’impianto Ecoflow anche in Italla stanno arrivando, oltre a quelle di Enel-x e affini, le proposte di grandi aziende che offrono soluzioni all-in one che combinano pannelli solari, micro inverter, powerstation e pure prese smart per il controllo dei carichi.
Da quante parti è composto un impianto fotovoltaico da Balcone?
L’impianto può essere composto da:
- Uno o due o più pannelli fotovoltaici di potenza max complessiva che rispetta due soglie: 350 Watt oppure 800 Watt.
- Un microinverter che si occupa di convertire la corrente a bassa tensione che arriva dal pannello in corrente a 220 volt.
- Una presa di corrente a cui collegare l’uscita del micro-inverter: sarà una qualsiasi dell’impianto di casa se siamo sotto i 350 Wp mentre sarà una collegata con una linea separata e diretta al quadro elettrico nel caso l’impianto sia superiore ai 350 Wp e inferiore agli 800 Wp.
- Un eventuale sistema di accumulo per immagazzinare la produzione non sfruttata durante le ore di sole e sfruttarla in un secondo momento o in mancanza di corrente.
- Eventuali prese smart per la gestione dinamica e smart dei carichi con un software in grado di gestire il bilancio energetico dei pannelli con l’inverter, dell’accumulo e della normale rete elettrica. (Si veda la soluzione Ecoflow)
Gli adempimenti in Italia
Ma quali sono gli adempimenti per installare un impianto del genere e come possiamo definire l’impianto da balcone veramente Plug and Play?
Innanzitutto dobbiamo valutare quali sono le potenze in gioco.
Un vero impianto plug and play è in genere un impianto che non ha bisogno dell’intervento di un elettricista (potenza minore di 350 Wp – Watt di picco) mentre i cosiddetti mini impianti fotovoltaici sono impianti che offrono una potenza compresa tra 350 e 800 Wp con la massima potenza che si ottiene in genere con due pannelli da 400 Wp e richiedono l’impiego di un professionista per documentare e certificare il lavoro svolto.
Le differenze in termini di collegamento e di adempimenti non sono secondarie. Vediamo dunque in cosa consistono sapendo che l’impianto per funzionare correttamente deve afferire ad contatore di nuova concezione o aggiornato.
Cosa serve per un impianto con potenza < di 350 Wp
In questo caso potete collegare il vostro micro-inverter ad una presa qualsiasi del vostro impianto elettrico. Dovete comunque inviare la comunicazione unica al vostro distributore (la trovate in versione PDF a partire da questa pagina del sito Enel-X) dell’energia elettrica per la richiesta di verifica del conformità del contatore (che deve essere a due vie in/out). Non è richiesta alcuna autorizzazione di enti o autorità a meno che non vi siano particolari restrizioni dovuta alla collocazione in un’area sottoposta a vincoli di aree storiche, delle belle arti o di vincoli paesaggistici).
- Comunicazione unica al distributore energia
Cosa serve per un impianto con potenza tra 350 Wp e 800 Wp
In questo caso va collegata il vostro microinverter ad una presa specifica e direttamente al vostro quadro elettrico (no scatole di derivazione o canaline condivise) ed essere conforme alla normativa CEI 0-21 con tanto di certificazione del vostro elettricista. L’elettricista deve certificare la conformità dell’aggiunta all’impianto con la compilazione dello schema unifilare che va allegato alla Comunicazione Unica (la trovate in versione PDF a partire da questa pagina del sito Enel-X) al distributore che comprende quindi la richiesta di conformità del contatore, la certificazione e lo schema unifilare. Anche qui, a meno che non siate all’interno di aree vincolate non dovete adempiere ad altre formalità.
- Comunicazione unica al distributore di energia (con gli allegati seguenti)
- Schema elettrico unifilare dell’impianto
- Dichiarazione di conformità dell’impianto di produzione alla regola dell’arte ai sensi della vigente normativa (normativa CEI 0-21)
- Dichiarazione di conformità di eventuali dispositivi di conversione statica e di interfaccia installati
- Regolamento di esercizio sottoscritto dal produttore
Attenzione al contatore
Ovviamente stiamo parlando di impianti fissi e, in alcuni casi con pannelli appesi al balcone di casa pure in ambito condominiale.
Mentre per ville e case singole appendere un pannello ad un balcone si riduce alla scelta e responsabilità del singolo verso la propria famiglia, quando siamo nell’ambito di un condominio è sempre bene verificare se l’installazione va contro il regolamento condominiale o contro l’estetica generale dell’edificio e verificare pure se è necessario stipulare una assicurazione per eventuali danni da eventuale caduta dei pannelli nei confronti di terzi.
Se il regolamento del vostro condominio permette la schermatura delle facciate dei balconi non dovreste avere problemi così come non dovrebbero esserci per l’installazione sul pavimento del terrazzo: in questi casi sarà sufficiente inviare una comunicazione di cortesia all’amministratore.
E’ possibile in diversi casi ricevere uno sconto del 50% come detrazione fiscale grazie all’Ecobonus.
Se siete interessati a questi argomenti fatecelo sapere qui sotto approfondiremo tutti gli aspetti nelle prossime settimane. Nel frattempo vi rimandiamo alla presentazione del completo e allo stesso tempo modulabile impianto di Ecoflow presentato alla fine di Maggio 2023.