Da indiscrezioni dalle catene di approvvigionamento della Mela si apprende che in Apple continua la riorganizzazione dei processi produttivi allo scopo di allontanarsi dalla Cina e gli ultimi sviluppi riguardano la possibilità di produrre i MacBook in Thailandia.
Le indiscrezioni in questione arrivano da tre fornitori che sarebbero direttamente coinvolti nelle negoziazioni con Apple; queste voci sono riportate da Nikkei Asia, spiegando che le aziende interessate mettono già a disposizione stabilimenti per OEM in Thailandia per altri fornitori, e che queste stanno valutando la possibilità di assemblare in loco MacBook, componenti e moduli.
Apple e suoi fornitori-chiave stanno da qualche tempo spostando le produzioni all’infuori dalla Cina, tentativo di ridurre possibili problematiche per via della crescente tensione tra Stati Uniti e Pechino.
Fonti non meglio precisate avrebbero riferito al quotidiano economico Nikkei Asia che Apple avrebbe intenzione di produrre in Thailandia anche gli Apple Watch, favorendo ulteriormente lo Stato del Sud-est asiatico come riferimento alternativo all’infuori della Cina.
Nikkei Asia aveva già in precedenza riferito che Apple intende prima della metà dell’anno produrre futuri MacBook anche in Vietnam. Gli OEM con i quali lavora Apple avrebbero messo sul tavolo anche l’opzione Thailandia, evidenziando anche una maggiore semplicità in termini di logistica e approvvigionamento tra le due aree.
Oltre che problematiche di tipo “politico”, Apple ha dovuto affrontare in Cina questioni come i lockdown negli stabilimenti di Quanta (dove si producono i MacBook) e Foxconn (il costruttore degli iPhoen); con la politica “zero Covid” di Pechino, bastano pochi casi per bloccare gli impianti, ritardare le consegne e allungare i tempi d’attesa, scelte sulle quali Apple non ha alcun controllo.x