L’atmosfera non è a quanto pare esaltante negli uffici di Meta. Non solo la svolta verso il metaverso non convince ma i risultati deludenti delle trimestrali e l’allontanamento del 30% dei dipendenti negli ultimi sei mesi, hanno portato come conseguenza il morale in azienda ai minimi storici.
Lo riferisce il New York Times che ha interpellato una decina di dipendenti che lavorano a Menlo Park e tutti sono concordi nel riferire che il morale “delle truppe” non è mai stato così basso.
“Molti dipendenti si sentono confusi in questo momento”, afferma una ex dipendente di Facebook licenziata a novembre. “Mi riferiscono di un ambiente che è un mix tra Hunger Games e Il signore delle mosche” (probabili riferimenti a disastrosi tentativi di autogovernarsi). Lo scorso mese Mark Zuckerberg ha affermato che il 2023 sarà “l’anno dell’efficienza”, con sforzi che dovrebbero portare Meta a diventare una società più forte e agile, e allo scopo sono stati rimossi alcuni “livelli di gestione intermedia”, scelta che dovrebbe consentire all’azienda di prendere più velocemente determinate decisioni, con ovvie conseguenze per vari dipendenti mandati a casa senza troppo pensarci su.
Di fronte alle ondate di licenziamenti, la pressione sui dipendenti sarebbe aumentata; questi sarebbero invitati a indicare espressamente perché il loro lavoro è essenziale per realizzare progetti di Meta a lungo termine, spingendo a tutti a lavorare con molta più pressione di prima, un elemento che, secondo gli intervistati, danneggia lo spirito di squadra che ha in precedenza contraddistinto l’azienda.
Le spinte a dare il massimo, servirebbero a poco secondo le persone sentite dal giornale americano e in azienda non mancano meme e battute sui possibili futuri licenziamenti tra i dipendenti; una nuova ondata di licenziamenti è prevista per fine mese e a essere colpiti dovrebbero essere anche gli ingegneri e quelli incaricati del reclutamento., non solo generici team aziendali
Meta sta facendo cmaggiore attenzione alle spese, e sarebbero stati eliminati vari benefit in precedenza concessi. Tagli sono stati attuati anche ai viaggi (i dipendenti devono limitarsi a quelli essenziali) e persino alla caffetteria. I tagli riguarderebbero meno i dipendenti che lavorano su WhatsApp, e per questa divisione dall’altro ‘sarebbero arrivate direttive con l’obiettivo di accelerare la cadenza di nuove funzioni eternamente in standby. Il bilancio che traccia nel complesso il New York Times è quello di una società con dipendenti molto meno felici rispetto a qualche anno addietro. In tutto questo manca a dar manforte alla morale Mark Zuckerberg, attualmente in congedo di paternità.