I nuovi Creative Pebble Pro sono l’ultima e più potente versione della fortunata famiglia di speaker da scrivania: al design interessante si aggiungono sfiziose luci RGB e un HUB multimediale, oltre ad un miglioramento nella parte audio da non sottovalutare.
Design fortunato
Sin dalla prima versione, di cui noi abbiamo parlato qui, è stato chiaro che questi speaker di Creative avrebbero avuto una certa fortuna nel mercato.
Non fosse altro per il design curioso e in linea con quello classico di Apple (non per nulla richiamano molto le vecchie Apple Pro Speakers di una ventina d’anni fa), ogni versione di questi speaker ha profuso una buona risposta sonora a raffinatezza a livello tecnico, tali non solo da farsi apprezzare al pubblico ma, cosa non facile, a rendere ogni singola versione singolarmente interessante, tanto che su Amazon si trovano diversi modelli in vendita, anche se non proprio nuovi.
Oltre al primo modello infatti qui a Macitynet abbiamo apprezzato molto il modello V3, come abbiamo scritto nella nostra recensione, con doverosa curiosità verso questo nuovo modello “Pro”, che in versione adulta introduce novità che lo fanno guardare a nuovi mercati.
Subito pronte
Il packaging di queste nuove Creative Pebble Pro ricalca molto da vicino quello già visto nelle Creative Pebble V3, con una scatola semplice e all’interno, solamente gli speaker e i cavi di alimentazione e collegamento.
Il vantaggio è che sostanzialmente, ricevere la scatola e mettere in opera questi speaker è questione di un minuto, il tempo di appoggiarli sulla scrivania e capire come gestire i cavi, ma per il resto è tutto molto semplice.
Gli speaker sono realizzati in plastica PVC colorata di un verde militare molto scuro (quasi nero), con la parte frontale nera che accompagna lo speaker vero e proprio. Il colore, lo ammettiamo, non ci fa impazzire e ci sarebbe piaciuto scegliere come nei modelli precedenti un più sobrio Nero o Grigio oppure Bianco, ma ci accontentiamo perchè, in verità, il colore verde si nota solo sotto luce diretta, altrimenti gli speaker sembrano neri.
In uno dei due è localizzata, nella parte sottostante, una potenziometro manuale per il controllo dello speaker, ma che funziona anche per l’accensione e spegnimento, più una spia di funzionamento e due piccoli tasti di servizio.
Le dimensioni sono 123x123x118 millimetri (per singolo satellite), con un peso che varia dai 0,38 chilogrammi per il primo ai 0,43 chilogrammi del secondo, dove sostano appunto la manopola e i pulsanti.
Il cavo tra i due satelliti è di 1,8 metri, e non è estraibile (peccato): ad ogni modo la misura giusta, se è vero che una ventina di centimetri in più avrebbe fatto comodo a qualcuno, per la maggior parte significava un sacco di cavo in più inutile sopra o sotto la scrivania.
Connessioni
Una delle prime novità che riguardano le nuove Creative Pebble Pro è la nutriva serie di connessioni possibili, in entra ed in uscita: prima di tutto il cavo integrato serve solo e unicamente per distribuire il segnale (e la luce RGB) tra i due speaker, mentre nella parte dietro e sotto, trovano posto due connettori USB-C per il collegamento al computer.
Grazie ai due connettori, gli speaker possono funzionare in modalità normale, con 10W RMS e 20W di picco, valori che arrivano a 30W utilizzando entrambe le porte USB-C presenti sul retro e un alimentatore esterno come il 30W PD adapter di Creative, venduto separatamente.
Le prove sono state effettuate in questa seconda configurazione, quindi sempre collegate all’alimentatore esterno, che non è necessario ma che offre una risposta migliore. La potenza è comunque in crescita in entrambi i casi rispetto al modello V3 che offriva una potenza di picco di 16W.
Altre connessioni
Ma non è finita qui: come per il precedente modello, anche le nuove Creative Pebble Pro possono funzionare anche in wireless, grazie alla connessione Bluetooth 5.3, oppure anche in modo analogico, sfruttando il connettore jack audio stereo integrato.
Va detto che che però se usati via cavo analogico la manopola centrale non è utilizzabile attivamente per la regolazione del volume, cosa molto comoda, e il volume è affidato solamente altre colazioni del device.
Per quanto riguarda la connessione Bluetooth 5.3, noi l’abbiamo trovata eccellente, tanto da non subire nessun disturbo da altri apparati quanto da supportare anche alcuni giochi, anche se va detto che per questo specifico test non si può generalizzare, perchè ci sono titoli come Diablo per il quale gli speaker non hanno dato nessun problema ci sono titoli dove è scritto esplicitamente che il comparto audio deve essere cablato o con banda dedicata (per evitare il lag).
Una delle novità è invece quella relativa ai connettori posti sul fianco dello speaker che possiamo chiamare Master, perché offre il controller della manopola.
Qui due connettori jack permettono di usare un paio di cuffie analogiche e un microfono (anche se molti dei modelli attuali utilizzano la connessione USB, i microfoni a jack non mancano).
Questo piccolo HUB può diventare molto utile nella gestione dei cavi sopra la scrivania, sia perché così gli speaker fungono da fulcro per le connessioni, sia anche perché si risparmiano due importanti prese USB che, nel caso di un portatile, sono sempre molto rare.
Luci alla ribalta
Altra novità di questo modello “pro” sono senza dubbio le luci RGB poste alla base, una novità che tipicamente è la prima cosa che si nota e che offre un taglio anche da gaming a questo modello.
Le luci sono una cosa del tutto indipendente rispetto al resto ma abbelliscono non poco il prodotto: è possibile modulare sia la tonalità che il tipo di frequenza agendo tramite il pulsante apposito messo a fianco della manopola e la manopola stessa.
L’effetto, che è molto bello soprattutto in una stanza buia, rispecchia quello presente in moltissimi altri prodotti, tipicamente da gaming e anche se non influisce sulla resa audio è comunque una buona notizia per chi apprezza il look.
La brutta notizia è che, diversamente da altri modelli nel mercato, il controllo è solo manuale, mentre sarebbe stato più appropriata una App per la gestione almeno delle luci.
In realtà una App c’è, solo per Windows, e serve più che altro per l’aggiornamento del firmware e per pochi altri controlli (gli utenti Mac possono comunque aggiornare il firmware tramite Parallels Desktop).
Come suonano
Un po’ com’era successo con le Creative Sensemore Air anche queste Creative Pebble Pro offrono un suono spiccatamente colorato, rispetto a diversi altri speaker da scrivania.
Per capire meglio questa ultima affermazione bisogna partire un po’ da lontano: prima di tutto gli speaker non hanno un equalizzatore integrato selezionabile, quindi per modulare il suono serve usare solo quello software dei vari player (come Musica o Spotify). La nostra prova è stata effettuata sia su Spotify che su Musica, in entrambi i casi con equalizzatore disattivato oppure su Flat.
In generale quello che emerge dall’ascolto di brani di varia natura, partendo da “Crossroads” di Abel Korzeniowski (colonna sonora del bellissimo ma raccapricciante “Animali notturni”) a “Holding Out for a Hero” di Bonnie Tyler, passando per tracce molto diversificate come “The Archer” di Taylor Swift a “Lora Lie Low” di Patty Gurdy e finendo per “Innuendo” dei Queen a “Come, Sweet Death (Komm, Süsser Tod)” di Arianne è chiaro che il timbro sonoro verte più sulla musica cantata che su quella orchestrale.
L’equalizzazione di fabbrica enfatizza le tonalità vocali rispetti ai bassi e all’articolazione dei bassi, che sono presenti ma non sono mai protagonisti.
Il suono è buono, ottimo se utilizzato su brani tipicamente pop oppure dove la voce è la vera protagonista del brano, ma soffrono un po’ laddove la composizione sonora non offre timbri così marcati come, per esempio, in “Love me two times” degli Aerosmith.
C’è da dire che il suono risulta comunque pulito e corposo a qualunque volume e che una piccolissima distorsione, ma solo su alcuni brani, appare solamente con volume al massimo.
L’angolazione a 45° data dal taglio frontale del design è pensata per ottimizzare l’ascolto da parte dell’utente quando li usate in ottica desktop, ma in realtà non c’è una posizione ben precisa e ci si può muovere liberamente senza che l’audio cambi più di tanto.
Chiudiamo con un plauso per Creative che, grazie all’elaborazione audio Clear Dialog migliorata in questa versione rispetto al modello V3, le call effettuate con Teams o Meet o Zoom offrono una risposta senza dubbio migliore, fattore non da poco per una coppia di speaker che promettono di accompagnarci tanto nell’ascolto della musica quanto nelle lunghe (ma spesso critiche) sessioni di call.
Conclusioni
Seppure il design esterno resti simile a quella che è oramai una icona linea di speaker, il redesign interno degli speaker ha portato miglioramenti sensibili sia nella risposta musicale che in quella vocale (utile nelle call), oltre ad un piccolo HUB analogico che se sfruttato a può offrire un cambio importante nella scrivania.
Il prezzo della soluzione è il più alto della famiglia, ma resta sempre molto concorrenziale rispetto ad altre soluzioni del mercato, che talvolta offrono meno caratteristiche: il suono molto particolare renderà felici quanti amano la musica più diffusa, mentre chi ama i brani più sinfonici sa che comunque deve andare su prodotti di altre fasce di mercato.
L’illuminazione RGB, l’attenzione per la risposta vocale e in genere un design carino e poco ingombrante sulla scrivania sono caratteristiche oramai conosciute che questo modello Creative Pebble Pro eredita dai fratelli più vecchi con piacere e orgoglio, anche se ci sarebbe piaciuto avere una colorazione forse meno caratteristica, ma questa è forse una opinione personale.
Pro:
• Timbro musicale molto marcato
• Straordinario rapporto qualità/prestazioni
• Le luci RGB sono molto apprezzate
• Perfette per lo streaming e le call
Contro:
• Software solo per Windows
• Il colore verde non ci fa impazzire
Prezzo:
• 79,99 € (Creative Pebble Pro)
• 16,99 € (30W PD adapter)
Creative Pebble Pro è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it