Le agenzie spaziali e le aziende private di tutto il mondo hanno programmato le proprie missioni lunari nei prossimi anni, anche se potrebbe essere un piano piuttosto complicato da coordinare visto che tutti usano fusi orari diversi: si, anche per invadere la Luna, o perlomeno insediarvisi stabilmente, serve coordinare gli orologi, e quindi avere un fuso orario anche per la Luna.
Già durante un incontro presso il centro tecnologico ESTEC dell’Agenzia spaziale europea nei Paesi Bassi l’anno scorso, le organizzazioni spaziali hanno discusso sulla “importanza e l’urgenza di definire un tempo di riferimento lunare comune”.
Adesso, in un nuovo annuncio, l’ingegnere del sistema di navigazione dell’ESA, Pietro Giordano, ha spiegato che “si sta facendo uno sforzo internazionale congiunto per raggiungere questo obiettivo”.
Non è così semplice, e ci sono alcune sfide da dover superare: i protagonisti, infatti, dovranno decidere se mantenere il tempo lunare sincronizzato con quello della Terra o meno perché gli orologi sulla Luna corrono più velocemente in base alla posizione del satellite. Ogni giorno sulla Luna equivale a 29,5 giorni.
In ogni caso, Jorg Hahn, ingegnere capo di Galileo dell’ESA, spera di riapplicare le lezioni apprese durante la creazione di Global Navigation Satellite Systems (GNSS). Per intenderci, si tratta della tecnologia che fa sapere al proprio telefono dove ci si trova e che ora è.
Un’altra opzione potrebbe essere quella di stabilire fusi orari sulla luna. Le zone orarie potrebbero essere utili quando la luna verrà eventualmente colonizzata. Qualunque sia la soluzione, dovrà essere abbastanza facile per gli astronauti tenere il passo.
A proposito di viaggi lunari, ricordiamo che Hyundai e Kia hanno annunciato di aver firmato un accordo di ricerca congiunta con sei istituti di ricerca coreani e di aver dato vita a un organo consultivo per sviluppare soluzioni di mobilità destinate a esplorare la superficie lunare. Se siete curiosi di che si tratta potrete leggerne di più a questo indirizzo.